NARDÒ- Servono spalle larghe per difendere a 18 anni la porta di una squadra ambiziosa come il Nardò di quest’anno. Spalle larghe, concentrazione, dedizione alla causa e tanto sacrificio. Queste qualità contraddistingueranno la stagione di Gianmarco Chironi, portiere scelto quest’estate dal sodalizio neretino per la stagione appena iniziata con lo 0-2 dello stadio “Curcio” di Picerno.
Chironi, diciottenne lunedì scorso, non si aspettava un debutto importante come quello di domenica, partita in cui è stato il migliore in campo grazie ad almeno tre interventi che hanno salvato il Nardò: “Sinceramente no, non mi aspettavo un debutto così. Ogni partita ha la sua storia ed alla fine è andata bene. Sicuramente è stata una vittoria del gruppo; ognuno ha fatto il suo compito ed alla fine il risultato ci ha premiato”.
La bella partita in terra lucana però non inganna il portierino di Surbo, alla ricerca della continua crescita da concretizzarsi affinando i punti deboli: “Devo migliorare sulle uscite, è la cosa più difficile che un portiere possa fare. Fermare l’azione con una presa alta dà tanta sicurezza alla difesa. Il compito del portiere è parare, tutto il resto esce naturalmente”.A contribuire alla sicurezza di Chironi c’è la difesa granata: “Sì, le mie sensazioni dipendono anche da loro. Avere davanti compagni esperti come Allegrini e Strumbo non può che aiutarmi”.
L’estremo difensore classe 1997 è alla prima esperienza “con i grandi” dopo gli ultimi due campionati spesi da titolare nella “Berretti” del Lecce. Le differenze tra i due campionati sono enormi secondo il numero 1 del Toro: “Con la ‘Berretti’ si vive un campionato nazionale, ma senza le pressioni che ci sono in D o in Lega Pro, dove i tifosi ti spingono tanto. Direi prima di tutto questo. Poi il ritmo, qui si gioca molto più velocemente rispetto al campionato ‘Berretti’, un torneo mediocre al confronto”.
A Nardò Chironi ha subito instaurato un ottimo rapporto con le sue guide tecniche, mister Nicola Ragno ed il preparatore dei portieri Antonio Guida: “Mister Ragno è un grande allenatore, ha parecchia esperienza, come anche mister Guida. Mi hanno accolto bene sin da subito, facendo scattare un buon feeling”. Quando si parla di modelli, il ragazzo menziona due figure lontane ma allo stesso tempo vicine: “M’ispiro a Neuer, il portiere più completo tra i pali e nella direzione della difesa. Un altro modello che stimo molto è mio padre, ex portiere negli anni scorsi”.
In quest’esperienza in granata Chironi porta con sé il fardello della crescita umana e sportiva spesa nel settore giovanile del Lecce: “Quelli passati in giallorosso sono stati otto anni che mi hanno dato tanto. Nel Lecce ho avuto la fortuna di allenarmi con portieri come Caglioni, Benassi, Perucchini e con preparatori molto validi”. Le spalle larghe sono state costruite nel corso degli anni, ora tocca al ragazzo sfoggiarle e mantenerle ben alte nel corso di un campionato che si preannuncia importante per lui e per il Nardò.