LECCE (di Pierpaolo Sergio) -Il centrocampista del Lecce, Romeo Papini ha parlato oggi pomeriggio in sala stampa prima della partenza della truppa giallorossa per il ritiro precampionato di Castel di Sangro, in Abruzzo. Fresco di rinnovo contrattuale, l’ormai “senatore” dello spogliatoio leccese ha dichiarato subito: “Sono rimasto qui nonostante tante richieste ricevute tramite il mio procuratore (Del Grossi, ndr) che mi telefonava tutti i giorni. Non me l’aspettavo, sincerament, dopo la scorsa annata negativa. La cosa mi inorgoglisce, certo, ma io volevo solo il Lecce. In questo momento della mia vita, io sto bene in questa città.”
Inevitabile non accennare alla possibilità di essere lui il nuovo capitano della formazione giallorossa: “Per me sarebbe un onore, ma sono decisioni che spettano alla società ed all’allenatore. Se così fosse, sono pronto. Sono rimasto in questa piazza perché è importante e per spirito di rivalsa dopo la delusione della scorsa stagione. Quando le cose vanno male ci sto male e voglio migliorare. Ecco allora che ritengo sia fondamentale iniziare col piede giusto da subito e fare le cose step by step. Partiamo per il ritiro, prepariamoci bene, poi si penserà al campionato”.
Per quanto riguarda i rapporti con la nuova dirigenza, il “Papo” scherza parlando dei contatti con il diesse Stefano Trinchera: “È stato lui il primo a chiamarmi, poi ho sentito Romualdo Corvino. Parlando con il mio ex compagno di squadra (sono stati insieme alla Ternana, ndr) gli ho subito chiesto se dovessi chiamarlo per nome o Direttore. Lui ha lasciato a me la scelta, ma lo chiamo per nome. Tra l’altro, in passato gli ho passato alcune dritte su alcuni elementi del Carpi che all’epoca erano poco impiegati ma che ora giocheranno in Serie A. Uno di questi era Gagliolo, dell’altro non posso fare il nome… È capitato spesso che Trinchera mi chiedesse delle valutazioni su giovani della serie D laziale. Se sono pronto per fare il procuratore o il Direttore sportivo? No, non ci penso proprio. Voglio giocare il più possibile e raggiungere quell’obiettivo che mi mi è sfuggito anche quest’anno”.
Annata nuova, dirigenza nuova, allenatore nuovo: “Sul mister ho avuto ottime referenze da parte di alcuni colleghi come spesso capita tra calciatori. Ci ha fatto un bel discorso ieri all’Hotel Tiziano. Ha parlato a tutta la squadra e sembra avere le idee già chiare. Asta predilige un gioco offensivo e ha spiegato cosa chiede ai centrocampisti.
Il gruppo dei romani sarà un presente anche nell’ormai imminente stagione 2015/2016: “Ho trascorso le vacanze insieme a Davide Moscardelli. Facciamo gruppo fisso anche con Stefano Salvi. Con il primo c’è feeling, con il secondo ci siamo trovati fin dal primo giorno insieme. Sarà per il carattere dei romani che è affabile e compagnone, ma ci troviamo bene ed i rapporti si sono rinforzati”.
Non poteva mancare una domanda sulla vecchia proprietà ed i rapporti intercorsi: “Con il presidente Savino, il direttore Antonio e la signora Maria Tesoro ho avuto un ottimo rapporto, schietto e sereno. Ci sentiamo ancora e non nego che a febbraio non era affatto convinto che volessero mollare davvero. Solo parlandoci in seguito ho capito che avevano perso entusiasmo e stimoli. Era giusto cambiare ma credo ch resteranno ancora nel calcio”.
Sul fatto che la nuova dirigenza stia puntando su gran parte della rosa allestita dai Tesoro, Papini infine non esita a commentare che: “Il gruppo c’era ed era valido. Capita però nel calcio che certe stagioni non vadano come dovrebbero per tanti fattori, tra i quali la componente fortuna gioca un ruolo non secondario. Me lo hanno confermato i miei ex compagni del Carpi a cui quest’anno tutto è girato per il verso giusto. Con ciò non voglio affatto negare che di colpe ne abbiamo avute, ma gli errori commessi li abbiamo pagati troppo cari”.