ph_UliVonderSieg5NOVOLI – Un sabato intenso dedicato al Festival I Teatri della Cupa promosso da Comune di Novoli, Comune di Campi Salentina, la residenza Teatri Abitati di Novoli a cura di Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro, Teatro Pubblico pugliese.

Tre gli eventi in programma oggi.

Dalle 19 alle 21 in Piazza Regina Margherita, la compagnia Ammirata porterà in scena “Come vogliamo vivere”. Uno spettacolo che offre una lettura poetica dell’umana esistenza, messa in “vita” da nuove creature che portano tra il pubblico dei teatri e della strada la loro visione del mondo. Una compagnia di nuovi santi – animali di una mitologia contemporanea – artisti girovaghi a servizio delle comunità. Nella sala d’attesa di un ipotetico giudizio universale spetta a questa surreale compagnia raccontare “come vogliamo vivere”: superata la prova potranno rappresentare lo spettacolo più importante della loro vita: esistere. Spettacolo gratuito

Alle ore 21,00 nel Teatro Comunale la Compagnia Teatrale Petra in collaborazione con Kuziba Teatro  presenta BRIGANTESSE scritto e interpretato da Raffaella Giancipoli, Antonella Lallorenzi, regia e drammaturgia Raffaella Giancipoli e Antonella Iallorenzi con la collaborazione artistica di  Isadora Angelini.

TRAMA – Due donne.Due voci che si staccano dal coro. Due sorelle che lottano l’una con l’altra, per l’altra, contro l’altra.Pubblico e privato si intrecciano e si scontrano in una tessitura antica di riflessioni e domande. Dalla cella alla montagna, dalla scelta al tradimento e poi ancora insieme perché il cambiamento è un vento impetuoso che in ogni generazione rinasce. Cento cinquant’anni fa, mentre qualcuno univa l’Italia, qualcun altro cercava di rivolgere la questione. E la questione non era il colore della bandiera ma il malessere diffuso tra le popolazioni del Sud, un malessere viscerale che fu il seme del Brigantaggio.

Alle ore 22,30 nel Palazzo Baronale va in scena SENZA VOCE (storia di Ciccilla, Briganta sì e santa no) di Valentina Diana, con Silvia Lodi e Leone Marco Bartolo per la regia di Silvia Lodi e le musiche dal vivo Leone Marco Bartolo.

TRAMA – La storia di una donna, una briganta, la briganta Ciccilla, all’ epoca dell’Unità d’Italia. Non è una combattente, non ha un ideale e non combatte dietro nessuna vera bandiera. Una vittima, soprattutto. Ecco, direi che si potrebbe dire così: Questa è la storia di una vittima del fatto di essere donna in un mondo in cui le donne avevano principalmente il dovere di stare zitte ed obbedire agli uomini, ai genitori, alle autorità, a Dio e ai santi. Ciccilla, non una martire o un’eroina volontaria. Una persona. Una femmina mezza barbara, selvatica, una povera “crista”, una che non sa né leggere né scrivere, una che, non trovandola da nessuna parte, si fa una giustizia sua, ci prova e (naturalmente) non ci riesce. La sua storia è la storia di una guerra contro troppe cose, è la storia di una guerra ad armi impari, persa in partenza ma senza una resa. La storia di Ciccilla è la storia di un tentativo di far restare umane cose e persone schiacciate dai libri di storia.

 

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