NARDÒ (di Gabriele De Pandis) – Con il minimo sforzo, ma con la massima tensione. Il Nardò impatta tra le mura amiche e conquista la finale contro lo Scordia, ultimo passo verso un ritorno in D che avrebbe il sapore dell’impresa. I 3500 tifosi neretini sono stati sulle spine per 95′ prima di gioire a causa di una partita scialba da parte dell’undici di Nicola Ragno, incapace di far valere il fattore campo con pochissime occasioni raccolte. Il Nardò ha pagato la prestazione sottotono dell’intero reparto avanzato. Rana e Vicentin hanno vagato spesso a o vuoto lontano dai sedici metri avversari. Il Mazara, compagine tosta nel 3-5-2 improntato da mister Terranova, ha provato a ribaltare la situazione con una partita inizialmente accorta e poi più propositiva nella ripresa, ma senza creare grossi pericoli alla porta di Caroppo, sollecitato solo nell’ordinaria amministrazione dalle palle inattive.
Primo tempo– Ragno opta per Gigante a centrocampo al fianco di Vicedomini e sposta Fiorentino al centro della difesa con De Giorgi e Mancarella terzini. Nel Mazara l’ago della bilancia è Alagna, cursore destro della linea a cinque capace di coprire bene tutte e due le fasi di gioco fino a dare un supporto alla coppia offensiva formata dall’ex Natale De Benedictis e da Bono. La partita è ispida fin dai primi minuti, nonostante il Toro provi sin da subito l’accelerata con le geometrie di Carlo Vicedomini, fulcro della manovra e sicurezza in partite dall’alta tensione. La sapienza tattica del centrocampista ex Taranto induce il Toro a provare le verticalizzazioni al momento giusto, ma l’arroccata difesa del Mazara non lascia passare niente per poi cercare di ripartire in velocità. Al 22′ Rana trova un corridoio dove incunearsi dalla destra ma l’assist non è raccolto dal movimento di Vicentin. Sul fronte opposto, un corner di Bono è seguito da una difficile rovesciata di De Benedictis che impatta la sfera ma non inquadra lo specchio. Il Nardò sale d’intensità ed il baricentro degli ospiti arretra verso la linea dei venti metri. Vicentin, in difficoltà tra le strette maglie della difesa, ci prova di testa al 26′ ma la traiettoria è debole. Un minuto dopo in un parapiglia in area mazarese Lombardo liscia la sfera a beneficio proprio dell’argentino ma il tiro è letteralmente murato da Fontana. Al minuto 29 Bono ci prova direttamente da corner, ma senza impensierire più di tanto Caroppo, che controlla la traiettoria esterna allo specchio.
La squadra di Terranova s’arrocca nella propria metà campo e non concede spazi al Nardò. De Giorgi prova a seminare pericoli con un cross teso al 36′ ma nessuno accoglie l’invito del terzino di Acquarica. Rana prova ad invertire la tendenza con un tiro al volo su corner di Fiorentino ma il disturbo di Esposito è vitale nell’evitare effetti dannosi per la porta di Iacono. Le traiettorie di Fiorentino sono la principale fonte di sussulti granata: da una punizione dell’ex Bitonto nasce il secondo colpo di testa di Vicentin che però alza sopra la traversa. Sprazzi di bel gioco dopo un minuto. Vicentin con una sponda mette in moto Palazzo, lungolinea perfetto per Rana che di fronte a Iacono in uscita conclude sull’esterno della rete. La partita è tosta e Palmisano al 46′ saggia i tacchetti di Pirrone prima di un tiro di Vicedomini che però non penetra nella selva di gambe mazaresi.
Secondo tempo– Il Nardò fatica ancora a trovare palle-gol e dall’altra parte mister Terranova cerca di mettere in campo i presupposti per l’offensiva inserendo il totem del football siciliano Erbini, 42 primavere per lui, nel cuore dell’attacco insieme a Bono, spostando De Benedictis in mediana. Al 9′ è il giovane Gigante a provare il tiro da fuori ma la traiettoria, propiziata dall’apertura di Palazzo, è alta. I granata provano a spostare gli equilibri della partita grazie al lavoro degli esterni alti, ma una volta vinto il confronto il cross non è spesso raccolto dalle punte non solo per demeriti di Rana e Vicentin ma anche per qualche errore di troppo, come all’11’ su folata di Palmisano. Il Toro fatica a carburare e al 20′ Vicedomini prova a salire in cattedra con un coast-to-coast che infiamma lo stadio chiuso con un cross fuori misura. Se Vicentin fatica ad inserirsi nel match lo stesso si può dire dell’attacco ospite, impalpabile. Con il passare dei minuti il peso dell’incontro blocca ulteriormente le idee ed al 33′ nella prima occasione solare della ripresa Palmisano conclude centralmente dopo aver saltato l’uomo, favorendo la presa di Iacono. Il nervosismo della partita sale, il Mazara prova a sfruttare l’occasione ma la difesa granata controlla le traiettorie alte nei minuti finali, distendendosi poi bene grazie all’ingresso dell’altro baby Montinaro che rinfresca le idee offensive all’undici di Ragno. Le battute finali della partita non portano occasioni e dopo cinque minuti di recupero il Toro può esultare. Lo 0-0 regala la finale e la gioia finale è dedicata al presidente Fanuli, nel giorno del suo compleanno, festeggiato con un bel regalo della sua creatura sportiva. Ma il migliore regalo rimane quello che si potrebbe scartare tra quindici giorni. Lo Scordia, vittorioso per 3-1 sui campani del Sant’Agnello è avvisato, il popolo granata vuole la D.
Il tabellino
ACD Nardò – Mazara 0-0
ACD Nardò (4-4-2): Caroppo; De Giorgi, Fiorentino, Anglani, Mancarella; Palmisano (37′ st Montinaro), Vicedomini (cap.), Gigante, Palazzo (43′ st De Razza); Vicentin, Rana (22′ st Corvino). A disposizione: Picco, Antico, Starita, Caporale. Allenatore Nicola Ragno.
Mazara (3-5-2): Iacono; Esposito, Fontana, Lombardo; Alagna, Li Causi (11′ st Erbini), Pirrone, Falsone, Cammareri (35′ st Accetta); Bono, De Benedictis (20′ st Rosella). A disposizione: Ingrassia, Nizzola, Lunetto, Spata. Allenatore Nicola Terranova.
Ammoniti: 19′ Palmisano (N) , 28′ Li Causi (M), 42′ Lombardo (M), 16’st Mancarella (N), 21′ st Cammareri (M), 29′ st Gigante (N).
Arbitro Enrico Maggio di Lodi
Assistenti Giulio Basile di Chieti e Andrea Micaroni di Pescara
Note: pomeriggio soleggiato, temperatura 22’C. Tiri in porta 4-0, tiri fuori 5-2, in fuorigioco 4-0, Calci d’angolo 2-3. Spettatori 3500 circa (20 sostenitori provenienti da Mazara del Vallo). Recuperi 2′ pt, 5′ st.