LECCE – Fabrizio Camilli, Presidente della Svicat Rugby ASD, ieri sera è stato ospite della nostra trasmissione. Nonostante la retrocessione della sua squadra, dopo un campionato in cui avrebbe sicuramente meritato di raccogliere molto di più, ha ringraziato i suoi ragazzi che gli hanno fatto una sorpresa telefonando in diretta e facendo emozionare conduttori ed ospiti: “Un Presidente, c’è solo un Presidente, un Presidente…” è il coro che hanno intonato i “rugbisti” capitanati dall’instancabile Paolo D’oria e da Riccardo Capoccia.
Camilli nei suoi interventi ha voluto evidenziare i tratti salienti del campionato, raccontando le difficoltà oggettive che si riscontrano facendo sport a determinanti livelli, poi ha spiegato che sono state fatte delle scelte: “Abbiamo scelto di mettere un campo una squadra giovane con giocatori prettamente pugliesi e soprattutto salentini. Non posso far altro che ringraziare i miei ragazzi per aver portato in atlo il nome del Salento e di Lecce e per tutti i sacrifici che hanno fatto durante l’arco della stagione. Sin da quando siamo approdati in B siamo stati lasciati soli dalle Istituzioni. Ci siamo dovuti conquistare con le unghie e con i denti anche le cose più semplici come ad esempio la possibilità di giocare su di un campo omologato, pagato ovviamente da noi con tutte le difficoltà che ne sono conseguite. Oggi non dobbiamo dire grazie a nessuno perché, come detto, siamo stati lasciati soli. Diciamo grazie a chi ha stigmatizzato in senso negativo la nostra retrocessione, ma a queste persone diciamo che noi non vogliamo rassegnarci al purgatorio della C e che faremo di tutto sin da subito per andarci a riprendere ciò che è nostro. Ci sono scelte che non rifarei? Assolutamente no. A metà campionato abbiamo dato spazio a due giocatori che venivano da fuori Puglia ma c’era incompatibilità di carattere. Non c’è nessuno dei miei ragazzi che vìola il codice etico. Deluso dai nomi altisonanti che avrebbero dovuto dare forza al progetto e che, purtroppo, non ci sono riusciti”.
Subito dopo ha raccontato un accadimento poco simpatico accaduto ai danni del settore giovanile della sua squadra: “Per un cavillo burocratico le nostre giovanili ci sono state scippate da chi aveva interessi economici che poco hanno a che fare con questo Sport. A distanza di un anno gli organismi federali non sono intervenuti; a breve convocheremo una conferenza stampa per rendere chiara tale situazione”.
Ha concluso con l’augurio più bello ai suoi ragazzi ma anche all’US Lecce: “Ricominciamo dal cuore dei miei ragazzi. Lo stesso cuore lo vorrei vedere nei giocatori del Lecce quando scendono in campo”.