LECCE (di Italo Aromolo) – A piccoli passi, sognando i play-off. Il Lecce espugna per la prima volta nella storia il “Tursi” di Martina Franca (0-1) e mette un altro segno di spunta nella tabella di marcia per gli spareggi promozione: vincerle tutte e sperare che gli avversari non facciano altrettanto è da qualche giornata a questa parte il mantra del Lecce e dei suoi tifosi, accorsi in oltre 300 in Valle d’Itria per sostenere i propri beniamini. A regalare la gioia della vittoria, dopo il gol last-minute contro il Foggia, è stato ancora una volta Abdou Doumbia, che al 13’ del secondo tempo ha sfruttato un cross dalla destra per sganciare un colpo di testa spentosi alle spalle di Bleve dopo essere carambolato sul palo. Visti i felici risultati delle rivali, però, parlare di play-off può rivelarsi un mero esercizio di dialettica per la formazione giallorossa, ora costretta a recuperare in 180’ un punto alla Casertana e tre a Matera e Juve Stabia. Nella consueta rubrica sui numeri, analizziamo le statistiche del match.
I numeri: mitragliata di palle in area – L’andazzo della partita è stato monodirezionale: Lecce avanti tutta, Martina arroccato a difendere la storia di imbattuta più che un pari comunque inutile in chiave salvezza. I giallorossi hanno creato una mole pantagruelica di gioco (più che di occasioni da gol), occupando in modo quasi militaresco i 16 metri avversari e riversandosi costantemente nei pressi della trequarti itriana; logica conseguenza è stato stabilire il record stagionale di “palle in area di rigore”: ben 50, teoricamente più di una ogni due minuti. Con queste cifre, si sarebbe potuto aspirare ad un passivo ben più ampio, ma così non è stato per una serie di fattori: in primis, lo scarso numero di tiri in porta (4) cui alla fine sono pervenuti Romeo Papini e compagni. L’assenza di finalizzatori di razza ha fatto sì che soltanto Doumbia (in occasione del gol), Luis Sacilotto, ancora Doumbia e Marcus Diniz (ma è stata traversa per gli ultimi due) abbiano impensierito i guantoni di Bleve: troppo poco per pensare di finire in goleada o anche solo evitare di soffrire negli ultimi minuti.
La distribuzione regionale delle azioni offensive offre qualche spunto di riflessione sulle scelte di mister Alberto Bollini: sicuramente azzeccata quella di confermare sulla destra l’asse formato da Andrea Beduschi e Daniele Mannini, attivi e reattivi nel rifornire senza sosta il centro area, soprattutto nel secondo tempo. Dalla corsia di destra sono nati, infatti, quasi la metà (23) delle palle in area totali, così come anche in termini di cross i due si sono fatti apprezzare con ben 18 suggerimenti (sui 31 totali).
Se si può dire che il Lecce sia andato in guerra, per il Martina è stata giornata di letture di poesie: la marmaglia biancazzurra non ha colpito, né tanto meno ferito, per tutto l’arco dei novantaquattro minuti. Nell’unica occasione in cui si sia resa pericolosa, lo ha fatto dai 20 metri con un tiro di De Giorgi spentosi sui cartelloni pubblicitari. Per il resto, zero tiri in porta ed appena 6 cross effettuati, con un coefficiente di pericolosità degno di un arrendevole pacifista hippy: 0,07 ed anche in questo caso siamo di fronte a un record negativo che mai si era osservato nelle precedenti partite del Lecce.
Di seguito, tutte le statistiche di Martina-Lecce:
- TIRI IN PORTA: Martina 0—Lecce 4
- TIRI FUORI e/o RESPINTI: Martina 1—Lecce 9
- CROSS EFFETTUATI: Martina 6—Lecce 31
- FALLI SUBITI: Martina 18—Lecce 10
- PALLE IN AREA: Martina 13—Lecce 50
- CORNER: Martina 0—Lecce 8
- OFF-SIDE: Martina 1—Lecce 1
- COEFFICIENTE PERICOLOSITÀ: Martina 0,07—Lecce 0,26