LECCE – Trovare qualcuno, al giorno d’oggi, che sappia immediatamente rispondere alla domanda su chi fosse Gerardo Mercatore (Rupelmonde, 5 marzo 1512 – Duisburg, 2 dicembre 1594) appare impresa assai ardua. Ad ogni modo, a rendere omaggio alla sua figura ci ha pensato Google che ha dedicato un doodle nella sua home page all’illustre cartografo. E sì, perchè Gerardo Mercatore, alias Gerhard Kremer, era un cartografo fiammingo del quale oggi ricorre il 503esimo anniversario della nascita.
Gerardo Mercatore è stato un matematico, astronomo e cartografo molto conosciuto. Noto anche in latino come Gerardus Mercator, poi italianizzato appunto in Gerardo Mercatore, divenne celebre per i suoi studi nella cartografia e per aver inventato un sistema di proiezione cartografica che porta il suo nome (Proiezione di Mercatore).
A lui si deve, tra le varie mappe, quella in lingua latina intitolata: “Puglia Piana, Terra Di Barri, Terra Di Otranto, Calabria et Basilicata” del 1595. Si tratta di una descrizione cartografica originale dell’Italia meridionale ed insulare in scala singola e lineare della misura di cm. 46×34, più ampi margini. Una preziosa incisione originale che fa parte di: Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura. A detenerne i diritti è la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.
Di tale opera, di gran lunga la sua maggiore, fanno parte le carte della Gallia, del Belgio inferiore e della Germania, 61 in tutto (1585), poi quelle già citate dell’Italia, di Slavonia e Grecia, in totale 23 (1589); infine una terza parte, di 29 carte, apparve postuma nel 1595, a cura del figlio Rumoldo. Il successo di questo Atlas, che ha dato il nome a tutte le raccolte di carte geografiche moderne, fu enorme. Gerardo Mercatore, autore anche di opere filosofiche e letterarie, può considerarsi il riformatore della cartografia scientifica moderna, in quanto sistemò in modo organico tutto il vasto materiale esistente all’epoca, utilizzando anche largamente quello precedentemente prodotto dai cartografi italiani.