“Allora, ho 68 anni, non sono mai stato razzista e non lo sarò mai. Non fa parte del mio modo di essere e della mia mentalità Sono convinto che uno dei problemi del nostro calcio siano i troppi stranieri, circa 1.300, cioè il 53% del totale”. Così Arrigo Sacchi, dalle pagine della “Gazzetta dello Sport”, torna su quanto dichiarato lunedì sera e prova a chiarire.
“Storicamente, tutte le volte che c’è stata un’invasione di giocatori di altri Paesi, la Nazionale e i club sono andati male -spiega l’ex ct azzurro- Ho sempre detto che servono pochi stranieri ma di valore e che bisogna mettere al centro il calcio e non il business. Che i settori giovanili hanno troppi stranieri, a volte acquistati senza essere stati visti, che contendono il posto ai nostri giovani. Anche nella finale del Viareggio c’erano 4-5 ragazzi di colore e stranieri. Nessun accento discriminatorio: l’altra sera volevo inviare un allarme su acquisti troppo disinvolti che non aiutavano nè gli stranieri, nè gli italiani”, precisa ancora l’ex allenatore del Milan, che si dice “preoccupato per questi ragazzi che vengono da Paesi poveri dell’Africa, del Sudamerica, dell’Est Europa. Arrivano trascinati da un sogno ma purtroppo per molti di loro il futuro difficilmente sarà roseo. Il mio voleva essere solo un allarme su un problema etico, non solo calcistico. Sono veramente stupito di quanto e’ accaduto ma anche sereno perchè lo ripeto: non sarò mai un razzista”.