Euro_coins_and_banknotesVia libera dalla Commissione Ue a 11 programmi regionali e al Piano cultura per il Sud, per un totale rispettivo di 5,5 miliardi e 490 milioni d’investimenti per crescita e occupazione in Italia. L’ok di Bruxelles va ai Programmi operativi regionali (Por) per il 2014-2020 di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio e le due provincie autonome di Trento e di Bolzano.

Il programma operativo “Cultura e Sviluppo” riguarda invece Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Gli 11 programmi regionali, i primi ad essere adottati per l’Italia, realizzeranno un investimento complessivo di 5,518 mld, di cui 2,759 mld stanziati dall’Ue attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e l’altra metà derivante dal cofinanziamento nazionale. L’ok ai Por segue il via libera dello scorso ottobre dato dall’Ue dell’Accordo di partenariato che definisce le priorità di investimento per l’intero territorio nazionale. Per ottenere i finanziamenti del Fesr l’Italia ha presentato in totale 21 programmi operativi regionali e 6 nazionali.

Il Piano per la cultura, invece, disporrà di un budget complessivo di 490,9 milioni, di cui 368,2 (pari al 75%) stanziati dall’Ue attraverso il Fesr e il resto derivante dal cofinanziamento nazionale. Da questi investimenti sono attesi 560mila nuove visite l’anno ai siti culturali che beneficeranno dei fondi Ue, per un totale di 4,4 milioni di nuovi visitatori l’anno. Poi lavori di restauro e ristrutturazione su una superficie pari a 277.375 metri quadri, e il sostegno a 1.735 pmi, oltre a un aumento degli investimenti privati nel settore culturale dal 6,9 % al 7,1 % del pil.

 “Sono particolarmente soddisfatta di questo pacchetto di investimenti che servirà alle regioni italiane a promuovere la competitività delle pmi, rafforzare la collaborazione tra ricerca e imprese, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l’infrastruttura di banda larga e l’accesso ai relativi servizi per un’ulteriore fetta di popolazione e di imprese”, ha dichiarato la commissaria alla politica regionale Corina Cretu. Il Piano per la Cultura, in particolare, ha sottolineato la responsabile Ue, servirà al Mezzogiorno “da un lato a preservare, consolidare e restaurare lo straordinario patrimonio artistico e culturale, dall’altro come volano per attrarre nuove imprese che possano sviluppare una domanda turistica più regolare e un’attività culturale adeguata”.

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