LECCE (di Carmen Tommasi) – Carico, fiducioso, razionale ed emozionato, ma al punto giusto. Alberto Bollini, alla sua prima presenza sulla panchina del Lecce, si dice pronto e con gli stimoli giusti per la nuova e difficile avventura alla guida dei giallorossi: “Non ho la presunzione che in pochi giorni di lavoro possa aver trasmesso ai giocatori dei concetti tattici risolutori e non posso permettermi in così poco tempo di dare più di tanto. Nei calciatori, però, ho travato grande disponibilità – spiega il neo tecnico giallorosso – ed altissima professionalità. Ma certamente, poi, il tutto dev’essere tradotto sul campo. L’orgoglio è un fattore importante e spero che domani, in una gara così delicata, venga fuori. Due giorni di allenamenti a porte chiuse? Non ho una regola precisa a riguardo, l’ho fatto solo perché dovevo capire il modo di avvicinarci alla gara e non perchè abbiamo segreti particolari. Ho deciso di fare due giorni in famiglia per ‘arrotolarci’ gli sguardi e tenere alta l’attenzione. Se ho sentito Edy Reja? Sì, abbiamo un rapporto particolare che va oltre quello lavorativo; è come me e mi ha incoraggiato in questa nuova avventura… (sorride, ndr)”.
LE PROBLEMATICHE – Il Lecce è al terzo allenatore stagionale e pare avere le ossa rotte: “La squadra non me l’aspettavo malata, ma con delle problematiche, visto che oggi sarebbe fuori dai play-off e ciò non era certo in programma. Ho trovato un forte senso del gruppo e mi è piaciuto molto. Lo staff è molto professionale ed ho visto la passione di chi lavora per questa società. I tifosi hanno il cuore toccato e con la credibilità verso la squadra che si è abbassata, io sono a disposizione di tutti, anche della Curva Nord. Ma facciamo quadrato e stiamo vicini alla squadra; almeno all’inizio chiedo il sostegno dell’ambiente perché, in questo momento delicato, è fondamentale”.
ASSENZE PESANTI – Tra i 19 convocati non ci figurano gli infortunati Vinetot, Doumbia e Manconi, così come gli squalificati Sacilotto e Di Chiara: “Abbiamo delle defezioni dovute a squalifiche e infortuni. Per mio modo di pensare, però, è sempre meglio parlare dei presenti che sono i più forti. Dubbi di formazione? In non faccio distinzione tra i giocatori. Si parla di titolari e riserve, ma per me anche chi siede in panchina è un titolare con forze fresche. Sto cercando di coinvolgere tutti i giocatori in modo equo ed è anche il modo giusto per creare tra di loro la giusta competitività. Miccoli? Sta bene, si è allenato con noi e fa parte dei convocati”.
IL SAVOIA – Massima attenzione e rispetto per i torresi nel match casalingo di domani alle ore 14:30: “Affronteremo una squadra che si chiude molto bene, che propone un calcio dinamico, con dei giocatori che facevano parte delle Primavere più rappresentative ed importanti. Il Savoia è una tipica squadra di Lega Pro, che sta attraversando un buon momento di forma e poi, occhio a Scarpa, che è un giocatore che segna parecchio. Dobbiamo essere bravi a superare gli ostacoli che i nostri avversari ci presenteranno in campo e fare bene”.
PADRE E FIGLIO – Il patron Savino Tesoro ed il diesse Antonio sperano che questa sia la volta giusta per dare una svolta al campionato: “Il presidente lo conoscete benissimo, è un passionale e si è informato in settimana su come andavano gli allenamenti e soprattutto sulla gestione dell’umore dei calciatori. Oggi è venuto a trovarci. Il mio referente è il diesse Antonio che vive un momento particolare, perchè vorrebbe allargare la sua passione a tutti e vede l’ambiente un po’ ostile, ma noi dobbiamo essere bravi a dimostrare attaccamento e a risollevarci. Emozionato per la prima volta sulla panchina del Lecce? Io ho molta serenità e fiducia, la mia è un’emozione tranquilla e sono abituato a queste pressioni, visto che quella con la Lazio, da vice-Reja, la vivevo a 360 gradi. Con le dovute differenze, anche quello era un periodo difficile per i laziali…”