LECCE (di Gabriele De Pandis e Italo Aromolo) – Novantasette comuni, un pallone che rotola e tante storie di calcio in provincia. Piccole realtà che nascono magari nei campetti in terra alla periferia dei paesi, crescono con la passione di tifosi e imprenditori locali e si fanno grandi affrontando e magari sconfiggendo il Lecce, l’unica squadra sotto la cui bandiera un falso mito vuole si identifichi l’intero Salento. Ecco allora che alcuni non ci stanno. Parliamo di Casarano, Maglie, Nardò e Gallipoli: quattro città con una forte identità pallonara che oggi combattono per uscire dalle ceneri del dilettantismo, ma che in passato sono arrivate a dar vita ad accesissimi derby del Salento contro la blasonata squadra del capoluogo.

casarano derbyLecce-Casarano: emozioni last-minute. Festeggiare un gol all’ultimo minuto di gioco è il sogno di ogni tifoso, a maggior ragione se decisivo ai fini di un sentitissimo derby. È quanto accaduto ai sostenitori del Casarano nei due confronti con il Lecce della stagione di Serie C 1995/’96, entrambi terminati con il punteggio di 1-1 grazie ad un gol dei rossoblù allo scadere del tempo. I dissidi tra due tifoserie un tempo gemellate (la rottura dell’amicizia sarebbe sorta quando, in un Casarano-Taranto di qualche anno prima, i tifosi del Lecce appoggiarono gli jonici con i quali pure erano gemellati) preannunciavano due derby di fuoco in quel campionato che avrebbe visto il Lecce di mister Giampiero Ventura promosso in Cadetteria e il Casarano di mister Scorsa raggiungere una tranquilla salvezza. La gara d’andata, in un “Capozza” gremito da circa 8.000 spettatori, vide i giallorossi passare in vantaggio al 65° grazie ad un’azione personale di Francioso, che s’involò sulla fascia destra e insaccò sotto la curva che ospitava la tifoseria giallorossa rappresentata da oltre 2000 leccesi. La contestatissima decisione dell’arbitro di dare ben 6 minuti di recupero fu il prodromo al pareggio casaranese, sorto proprio al 96° da un cross dalla sinistra di Piccinno ed un colpo di testa di Carannante deviato dal salentino Zanoncelli (autogol). Immensa la gioia casaranese per un pareggio insperato ma comunque meritato per la mole di occasioni create dalle parti del portiere Lorieri. Stesso filo rosso nella gara di ritorno, quando la rete di Carannante all’88° pareggiava il colpo di testa del leccese Russo su angolo battuto da Macellari. I derby di campionato col Casarano si esauriscono qui, riservando gli altri quattro precedenti alla competizione della Coppa Italia: nel primo turno dell’edizione 1991/’92, i giallorossi ebbero ragione dei rossoblù nel doppio confronto estivo, conquistando prima un pareggio a reti bianche al “Capozza” – passato alla storia più per i cruenti scontri tra tifoserie che per quanto visto in campo – e poi un successo per 2-0 al “Via del Mare” (gol di Conte e Benedetti). Nell’edizione 1995/’96 fu ancora il Lecce ad avere la meglio nella doppia sfida: nella gara di andata bastò un rigore di Francioso (1-0), mentre al ritorno completarono l’opera Russo e Palmieri (2-0 a domicilio). I giallorossi vantano dunque un’imbattibilità assoluta nei 6 precedenti con il Casarano (3 pareggi e 3 vittorie).

maglie derbyLecce-Maglie: altro che autostrade… Non ce ne voglia l’importante arteria statale salentina ma, in tempi molto lontani, Lecce-Maglie era anche una partita di calcio. In pochi ricorderanno i dieci precedenti cui le compagini diedero vita nella prima metà degli anni ’50. Era il Lecce dei presidenti Marcello Chiatante e Umberto Proto contro il Maglie del patron Sante Cezza nel campionato di Serie C. Correva l’anno 1950 ed il Maglie faceva il suo esordio assoluto nei tornei professionistici. Stagione altrettanto importante per il Lecce, che perfezionava l’acquisto di quel giocatore che sarebbe diventato il bomber più prolifico della sua storia, Anselmo Bislenghi. La gara d’andata al “Carlo Pranzo” si concluse con un nulla di fatto (0-0), mentre al ritorno la squadra del capoluogo s’impose grazie ad un autogol di Vecchi. Dopo un campionato da metà classifica, le due squadre si affrontarono nella stagione successiva del tutto anomala per le 15 retrocessioni in IV Serie che la riforma dei campionati prevedeva. Lecce e Maglie riuscirono a “salvarsi” conducendo un campionato di vertice e dando vita ad interessanti scontri diretti: al “Carlo Pranzo” finì di nuovo 0-0, mentre al “Tamborino” di Maglie i passerotti conquistarono la prima storica vittoria per 4-1. Terzo 0-0 di fila al “Carlo Pranzo” nella stagione seguente, quando il Lecce di mister Degni ottenne una soffertissima salvezza grazie anche al 2-1 con il quale andò a vincere a Maglie (gol di De Santis e Cardinali). Il campionato 1953/’54 fu quello della svolta: un Lecce in gran spolvero, che per soli 5 punti mancò la promozione in Serie B, riuscì in una doppia affermazione per 2-0 sui cugini magliesi, nel frattempo piombati in fondo alla classifica e retrocessi in IV Serie. Il bilancio dei precedenti col Maglie si chiude nel peggiore dei modi per il Lecce: retrocessi anch’essi in IV Serie, i lupi giallorossi rimediarono una doppia sconfitta per 2-1 nella stagione 1955/’56. Nella gara di andata, il Maglie espugnò lo stadio leccese grazie ad una doppietta di Noè, attaccante che l’anno seguente sarebbe stato ceduto proprio al Lecce e avrebbe contribuito in modo sostanziale con i suoi 37 gol al ritorno dei giallorossi in terza serie.

nardò Casarano
I tifosi del Nardò

Lecce-Nardò: habitué di fine anni Sessanta– Ben maggiori sono le sfide tra il Lecce ed il Nardò, concentrate maggiormente nei secondi anni Sessanta, in concomitanza con uno dei due periodi più floridi del calcio neretino, insieme alla C/2 del Toro del presidente Papadia a cavallo dell’anno 2000. La stagione 1965-’66, l’ultima giocata al “Carlo Pranzo” e conclusa con un mesto 12° posto, ospitò il primo derby Nardò-Lecce, giocato il 21 novembre 1965 al “Via XX Settembredi Nardò. La sfida fu caratterizzata dalla sospensione, a causa di continue intemperanze della tifoseria granata che costrinsero l’arbitro a fischiare anzitempo la fine della partita sul punteggio di 1-1 al 45’ dopo il cedimento di una recinzione. Il match, recuperato il 16 febbraio 1966, fu poi vinto dal Lecce con gol di Trevisan. Nel ritorno a Lecce, l’unico successo neretino: il gol di Taiano fu uno degli acuti in una stagione dove il Nardò si salvò dall’Interregionale solo dopo la vittoria nello spareggio col Savoia. Due pareggi caratterizzarono l’annata successiva: nel campionato 1966-’67 lo 0-0 di Nardò e l’1-1 (deciso dall’iniziale vantaggio neretino di Neri, poi acciuffato dal giallorosso Sacchella) del nuovo “Via del Mare”, inaugurato con l’amichevole contro il Santos di Pelè, furono parte di una stagione vissuta a metà classifica da entrambe le squadre. Taiano, questa volta con la maglia del Lecce, regalò ai Lupi il primo successo casalingo sul Toro: era la quinta giornata del campionato 1967-’68 e la vittoria a domicilio del Lecce di Seghedoni fu il preludio ad un’annata di vertice, dove però i giallorossi si arresero alla Ternana nella corsa-promozione. Pareggio a reti bianche, invece, nel ritorno in terra leccese, punto che servì al Nardò in chiave salvezza. Salvezza che invece non riuscì al Toro nella stagione 1968-’69, quando l’ennesimo tentativo di scalata alla B del Lecce coincise con la retrocessione del Nardò, beffato di un solo punto dalla Massiminiana Catania. Due vittorie in entrambi i match del campionato portarono a 4 le affermazioni giallorosse negli incroci coi granata. Il 2-1 al “Via del Mare” fu deciso in rimonta dalla doppietta di Brunello dopo l’iniziale vantaggio di Savarese, e lo 0-2 del “Via XX Settembre” vide le reti di Cappanera e De Meneces. I destini di Nardò e Lecce s’incrociarono anche per tre stagioni consecutive in Coppa Italia Semiprofessionisti, dal 1973-’74 al 1975-’76, a causa del piazzamento granata nei quartieri alti della Serie D, passe-par-tout per la partecipazione alla competizione che abbracciava le 2°, 3° e 4° dell’Interregionale. Nell’edizione 1973-’74, vinta dal Monza proprio sul Lecce nella finale giocata a Lucca, Carella firmò la vittoria leccese a domicilio sul Nardò, ripetuta anche nel 4-1 casalingo del ritorno che regalò la qualificazione al turno successivo grazie alla migliore differenza reti sul Matera, terza compagine del “gironcino”. Due successi giallorossi anche nella stagione successiva: scoppiettante il 3-2 del “Via del Mare”, con iniziale vantaggio neretino di Labellarte, tris giallorosso con Tornese, Carella e Rossi e gol della speranza del Toro, sempre a firma di Labellarte. Meno ricco di gol fu il ritorno, quando bastò un guizzo di Gaetano Montenegro per regalare al Lecce la vittoria ed il passaggio al turno successivo a punteggio pieno, grazie anche ai 4 punti raccolti nelle due vittorie col Fasano. Ultimi match, ed ultime due vittorie giallorosse, nei Lecce-Nardò della Coppa Italia Semiprofessionisti 1975-’76, competizione vinta dal Lecce dopo una sorta di vendetta sportiva sul Monza, stavolta battuto in finale con gol di Fortunato Loddi. Il girone composto da Lecce, Nardò e Monopoli vide il 3-0 (autogol di Vaghi e doppietta di Beccati) del 27 agosto al “Via del Mare” e lo 0-1, sempre deciso da Montenegro, della sfida giocata al “Comunale” il 7 settembre.

derby Gallipoli calcioLecce-Gallipoli: orgoglio e promozioni– Di ben altra pasta furono i due precedenti con il Gallipoli, giocati in Serie B nell’unico, finora, derby salentino nella Serie Cadetta. La squadra jonica, reduce dalla scalata dell’era-Barba, sbarcò in B nella stagione 2009-’10, non senza la solita estate turbolenta risolta con il passaggio del pacchetto societario nelle mani di una cordata capeggiata dall’imprenditore friulano Daniele D’Odorico. Per il Lecce quella fu l’indimenticabile stagione della promozione in Serie A marchiata Gigi De Canio, quando una squadra infarcita di scommesse riuscì a spuntarla, conquistando anche il primo posto, in barba alle “corazzate” Reggina, Torino e Brescia (poi promosso ai play-off). Il tecnico di Matera costruì una squadra compatta e dura da battere grazie al miglior attacco del torneo. Il primo confronto tutto giallorosso, giocato con il Lecce “in trasferta” nel suo “Via del Mare”, casa del Gallipoli in Serie B a causa dei problemi strutturali dello stadio “Bianco”, finì con uno 0-3 per il Lecce, deciso dalle reti, tutte nel secondo tempo, di Daniele Corvia e Guido Marilungo (doppietta). Il punteggio però non annullò le recriminazioni gallipoline: la squadra allenata da mister Giuseppe Giannini, dominatrice del primo tempo sul piano delle occasioni, andò vicina al vantaggio in apertura di match con Sosa. Un contatto tra Schiavi e Di Gennaro al limite dell’area, se sanzionato come fallo da ultimo uomo per il difensore di Cava, poteva cambiare l’inerzia del match a metà tempo, prima di una grande parata di Rosati su un’inzuccata di Di Gennaro. Nella ripresa, la musica cambiò. Una discesa di Giuliatto, condizionata da un’uscita rivedibile dell’estremo difensore jonico Garavano, portò Corvia in gol dopo soli 3 minuti. La rete dell’ariete romano aprì la via al successo leccese, arrotondato dalle segnature di Marilungo (sontuoso il primo stacco di testa sul difensore Grandoni, decisamente più alto di lui), intervallate da un rigore parato da Garavano su Baclet. Stati d’animo differenti definivano invece il derby di ritorno, con il Lecce proiettato verso la promozione ed il Gallipoli, quasi in autogestione dopo l’addio di D’Odorico, alla ricerca di una disperata salvezza dopo gli stravolgimenti nel calciomercato di gennaio. Il Gallo era di un’altra pasta, ma comunque la partita fu tirata dall’undici di De Pasquale, caricato dall’entusiasmo dei 2000 supporters gallipolini. Un primo tempo avaro di emozioni fu il preludio ad una ripresa dove il Lecce sfiorò il vantaggio con Terranova, Marilungo, Corvia (bellissimo il salvataggio sulla linea di Abbate) e Di Michele, ma al 40’ Sciarrone non poté niente sul guizzo dell’attaccante romano. L’orgoglio del Gallo, generoso e professionale fino all’ultimo nonostante le acque agitate sotto il punto di vista economico, portò all’incrocio dei pali di Viana nei minuti di recupero, tanto da lasciare qualche rimpianto anche nel retour-match.

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