LECCE – “La Torre di Belloluogo, la Torre del Parco ed il Castello Carlo V di Lecce” è il titolo di una relazione che sarà discussa domani pomeriggio, alle ore 17:30, da Educatori Benemeriti e dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Gruppo Benemerite. Nel corso della relazione, l’ingegner Gianni Carluccio, che ogni anno offre la propria disponibilità all’A.N.E.B., verranno proiettate più di 500 immagini relative alla storia dei tre importanti monumenti della città di Lecce, in un contesto, quello della Torre del Parco, da lui stesso studiato e presentato nella primavera del 2006, in occasione dell’apertura della Torre con il FAI, Fondo Ambiente Italia. Per quanto riguarda la Torre di Belloluogo (180 diapositive) verranno proiettate varie foto storiche a partire dalla prima di Pietro Barbieri (del 1885 circa) ed altre di Giuseppe Palumbo (della metà degli Anni ’20). Tra l’altro, in sala sarà presente la figlia dello stesso Palumbo, Anna, Vice Presidente dell’ANEB; poi altre immagini sia dell’interno, che dell’esterno della Torre angioina trecentesca (prima e dopo i lavori di restauro), del Ninfeo (“la gropta de lo solaczo de lo signuri“), del frantoio e di alcuni ambienti nei quali sono presenti alcuni graffiti in greco medioevale assieme ad altri disegni lasciati dai prigionieri, quando uno dei vani fu adibito a prigione. Attraverso la traduzione di alcuni documenti d’archivio del ‘400 si potrà poi conoscere la composizione del famoso Parco di “Bello loco” del quale si hanno le prime notizie in alcuni documenti datati tra 1120 e 1269.
Si parlerà anche di Gualtieri VI di Brienne al quale si devono forse la costruzione della Torre e delle due Torri all’interno del Castello Carlo V, oltre al porto di Roca Vecchia. I suoi titoli furono poi passati alla sorella Isabella e da questa alla nipote Maria d’Enghien. Inoltre si potranno ammirare gli affreschi restaurati della Cappella presente all’interno della Torre di Belloluogo, con il ciclo della Maddalena ed una splendida Crocifissione (fine ‘300); infine alcune belle immagini del Parco voluto dall’Amministrazione della Città di Lecce, nell’ambito del quale è stata consegnata allo stesso Ing. Carluccio una targa “per la notevole attività profusa alla ricerca ed alla divulgazione dei Beni Culturali del territorio Salentino e dei suoi Uomini Illustri, in particolare Quinto Ennio e Tito Schipa, leccese del mondo“.
Per quanto riguarda la Torre del Parco, Gianni Carluccio commenterà numerose immagini del suo archivio (220) con disegni e foto, a partire dall’800; inoltre farà vedere su rilievi catastali ed aerofotogrammetrici la localizzazione dell’antico Parco voluto nel 1419 dal Principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Questo parco intorno alla torre (“Turris prati magni“) era esteso su ben 42 ettari ed aveva come confini due via messapiche (per il porto di Roca e per Otranto) ed un bordo della centuriazione romana, che insisteva lungo l’attuale via Marugi. Ma non solo. Carluccio commenterà il riconoscimento del Palazzo del Principe, protetto dalla Torre, da lui stesso operato nel corso dei suoi studi, confrontando antichi documenti d’archivio con vecchie carte catastali. Grazie a questo lavoro è stato possibile riconoscere l’antico vano nel quale il Principe G. A. Orsini del Balzo pronunciava le sentenze del suo Tribunale (1434), la zecca nella quale si battevano i cosiddetti “mali carlini” ed una delle antiche e bellissime fontane quattrocentesche, studiate assieme agli affreschi cinquecenteschi della piccola Cappella, al piano nobile della Torre, dalla professoressa Ida Blattmann D’Amelj, in occasione dell’apertura della Torre con il FAI, nella primavera del 2006. Lo stesso Carluccio illustrerà poi alcuni interessanti graffiti presenti nella sala dove si svolgerà la conferenza (Sala delle Prigioni), datati tra 1453 e 1461: le prime importanti espressioni nel volgare salentino, con le lamentazioni dei nobili prigionieri.
Si parlerà del più grande mercato d’Italia e della festa di San Giacomo descritta dal Ferrari nel ’500 (Apologia paradossica) ed ancora di quello che ara considerato il “poggio reale” dei leccesi, nella descrizione dell’Infantino (Lecce sacra, 1634). Si parlerà infine degli Orsini del Balzo e della regina Maria d’Enghien e si vedranno alcune immagini della Chiesa di Santo Stefano a Soleto e della magnifica Basilica di Santa Caterina a Galatina, voluta dagli Orsini alla fine del ’300.
Per quanto riguarda il cinquecentesco Castello Carlo V di Lecce, opera di Gian Giacomo dell’Acaya, sotto l’imperatore di Carlo V, l’ingegner Carluccio farà visionare quanto prodotto sul suo sito (www.giannicarluccio.it) in occasione dell’apertura del castello e dei suoi sotterranei, nelle “Giornate di Primavera” del 2014, organizzate dal FAI. Si potranno ammirare tutti gli ambienti del castello con le eleganti sale presenti nelle torri trecentesche: la Torre Magistra (più alta) e la Torre Mozza, assieme al magnifico salone cinquecentesco intitolato alla regina Maria d’Enghien. Infine, si potranno visionare le prigioni del Castello, con vari graffiti che Carluccio commenterà, tutti gli ambienti sotterranei ed alcune immagini dei recenti scavi dell’Università del Salento. La presentazione si concluderà con alcune belle panoramiche della Città di Lecce, dai punti più alti del castello.