LECCE (di Marina Martina*) – Questa notte, le lancette andranno indietro di un’ora: torna infatti dopo 7 mesi l’ora solare. Il cambio dell’ora evidenzia, in modo netto, l’arrivo della stagione autunnale ed invernale, con la riduzione dei momenti di luce e calore nelle nostre giornate che, di conseguenza, genera anche un cambiamento dello spirito e dell’umore con cui si affrontano gli impegni.
UN’ORA IN PIÙ PER DORMIRE – Con il passaggio dall’ora legale a quella solare, questa notte potremo dormire un’ora in più e “acquistare” un po’ più di tempo per riposarci. A pensarci bene, però, questo rappresenta l’unico vantaggio che, in termini reali, ci permette di ottenere tale cambiamento: è vero che stanotte avremo un’ora in più, però dai prossimi giorni, le ore di luce e di sole a disposizione saranno sempre di meno, allineandosi con il naturale e regolare andamento delle stagioni.
Il cambio dell’orario produce effetti evidenti sul nostro organismo: soprattutto nei bambini e negli anziani che nei giorni immediatamente successivi alla variazione avranno probabilmente maggiore difficoltà ad addormentarsi, o si sveglieranno più volte durante la notte e di giorno potranno apparire più stanchi e svogliati.
GLI EFFETTI SULL’UMORE – Indipendentemente dall’età, gli effetti del cambio di ora, e soprattutto della riduzione delle ore di luce e sole, rappresentano per tutti un inevitabile “arrivederci” alle lunghe e luminose giornate primaverili ed estive, in cui poter avere la possibilità di svolgere molte più attività, rispetto a quelle che permettono i pomeriggi che ci attendono. Come conseguenza del cambiamento dell’orario e principalmente come effetto della riduzione del fotoperiodo, vale a dire della durata relativa del periodo di illuminazione nell’arco delle 24 ore, nei prossimi giorni non sorprendiamoci se saremo più scontrosi, irritabili, se risponderemo in maniera nervosa a parenti e colleghi o se saremo meno concentrati sui compiti quotidiani e meno produttivi del solito. Ciò è dovuto al fatto che il nostro organismo, al suo interno, è regolato dai cosiddetti “ritmi circadiani”, letteralmente “ritmi intorno al giorno”, ossia degli speciali sincronizzatori naturali che disciplinano diverse funzioni, come il ritmo sonno-veglia, la variazione della temperatura corporea, la secrezione di ormoni o di altre sostanze che sono regolati da elementi naturali come la luce solare e la temperatura ambientale, ma anche da situazioni sociali di diversa entità.
DEPRESSIONE STAGIONALE – La combinazione di diversi fattori, tra i quali la riduzione delle ore di luce e la presenza di una predisposizione genetica per la depressione, è la causa di una forma di patologia psichica, conosciuta con l’espressione di “depressione stagionale”, che ha il suo picco proprio in questo periodo dell’anno e che colpisce più le donne degli uomini. Il tono dell’umore tende a calare in prossimità della stagione autunnale/invernale, con un’elevata irritabilità, ansia, perdita di piacere e interessi per le attività che prima erano svolte con entusiasmo, disattenzione e distrazione sia nel lavoro, sia nella vita quotidiana, che compromettono il normale svolgimento delle azioni e che durano per diversi mesi, tendendo a scomparire con l’arrivo della primavera.
Le pazienti che richiedono l’intervento dello specialista descrivono se stesse come incapaci di controllare la propria ansia, nervosismo ed irritabilità interna, che cercano di sfogare attraverso altri canali, come il cibo che rappresenta, il più delle volte, il “rifugio” preferito a cui ricorrono per placare il senso di frustrazione e delusione che provano e di cui quasi sempre non ne comprendono a fondo le cause. Questo ci fa capire, ancora una volta, come il nostro organismo, nell’accezione di “mente e corpo”, reagisce come meglio può, a ciò che proviene dall’ambiente esterno che interloquisce con lui e che, in alcune circostanze, può provocare un’interruzione o rallentamento delle sue abituali e ordinarie attività a cui bisogna trovare risposte e soluzioni alternative.
*Marina Martina, Psicologa clinica, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia dal dicembre 2011 e specializzanda in Psicoterapia Psicodinamica ad Orientamento Socio-Costruttivista.