LECCE (di Pierpaolo Sergio) – La notizia del giorno nel mondo del calcio è l’impresa realizzata dal 30enne calciatore Cosmin Moti, un ex del Siena (stagione 2008/’09), ma oggi della società di Razgrad, in Bulgaria, ossia il Ludogorets. Il difensore è stato infatti capace nei play-off di Champions League contro la Steaua Bucarest di mantenere una glaciale freddezza quando, spostato tra i pali dopo l’espulsione del portiere della sua formazione con i tre cambi canonici già effettuati, si è tolto lo “sfizio” di parare due rigori nella lotteria dei penalty cui la squadra bulgara aveva portato quella rumena al termine dei tempi regolamentari.
Una beffa del destino per la Steaua, eliminata proprio da un calciatore rumeno, ma in forza nel club avversario. Moti, l’eroe della serata ed entrato di diritto nel Guinness dei Primati, ha regalato alla formazione bulgara ed ai suoi tifosi una vera e propria impresa, entrare cioè nella fase a gironi della ex Coppa dei Campioni. Ma le cronache calcistiche non mancano di episodi simili di giocatori trasformatisi all’improvviso in portieri para-tutto. Ne sono esempi, tra i tanti, Francesco Graziani che difese la porta granata in uno 0-0 tra il Borussia ed il Torino, sempre in Coppa dei Campioni o Ziliani, difensore del Treviso, che parò un rigore in serie B, contro il Vicenza.
Anche a Lecce gli annali riportano imprese da veri e propri “Uomo Ragno“. È il caso del brasiliano Francisco Lima, di ruolo centrocampista che, in un Lecce-Reggina del 17 ottobre 1999, sostituì l’espulso Antonio Chimenti (fallo di reazione su Bruno Cirillo) e sventò almeno tre occasioni da gol dei calabresi nei minuti finali del match, regalando alla squadra giallorossa (ridotta nel frattempo addirittura in 9 uomini per un altro cartellino rosso comminato dall’arbitro Serena al centrocampista d’attacco Claudio Bonomi) un successo al cardiopalmo per 2-1, importantissimo in chiave salvezza per restare in Serie A.
Dopo Francisco Lima, è toccato ad un altro idolo della tifoseria leccese andare in porta e trasformarsi in un portiere di fortuna e… fortunato. Parliamo dell’attaccante uruguaiano Ernesto Javier Chevanton, capace di ipnotizzare gli avversari in un Lecce-Treviso del febbraio 2013. Era quello il Lecce allora guidato da Antonio Toma che lottava in Lega Pro a caccia di una promozione in Serie B che alla fine avrebbe arriso al Trapani. I padroni di casa, avanti 2-1 (risultato ricorrente…) persero l’estremo difensore Max Benassi per un infortunio in uno scontro di gioco. Le tre sostituzioni di rito erano già state effettuate e il popolare “Cheva” non ci pensò due volte a convincere il tecnico salentino, indossare i guanti del compagno ed andare a difendere la porta del Lecce per contribuire a portare a casa i 3 punti.