(di Carmen Tommasi) – Al Lecce bastano Abruzzese e Beretta ed un egregio primo tempo per mandare k.o. il Gubbio, a cui nulla è servito il gol del 2-1 del buon Malaccari per cambiare le sorti del match. Terza vittoria di fila per i giallorossi di Franco Lerda, a -3 dal Perugia, in una gara in cui Bogliacino e soci hanno corso pochissimi rischi contro una squadra che ha cercato di rimettere le cose a posto nella ripresa, ma che è stata poco concreta e cattiva sotto porta e che quando ci ha provato ha trovato un provvidenziale, Nicholas Caglioni, a salvare il “suo” Lecce nell’esordio stagionale con la maglia giallorossa.
DIFESA – Il migliore del reparto oggi è Caglioni: l’ex Crotone, classe ’83, salva letteralmente il risultato con due interventi provvidenziali. Il più importante dei due è quello verso la fine del match, al 43’, su Luparini in un intervento da applausi che consegna al Lecce i tre punti. Per il resto, il gigante bresciano svolge solo ordinaria amministrazione, anche perché è poco sollecitato da uno spento Gubbio; poco può sul 2-1 di Malaccari in cui aveva la visuale coperta.
Chi, invece, si è limitato al semplice e banale compitino è Dario D’Ambrosio: l’ex Lumezzane non commette sbavature plateali e ci mette del suo, ma in alcune occasioni è sbadato e superficiale, sicuramente poco voglioso nel correre avanti e indietro sull’out destro come sa fare. Va vicinissimo al gol e solo la traversa gli nega la gioia della marcatura. “GIGANTEGGIA” CAGLIONI E IL LECCE METTE IN CASSAFORTE ALTRI TRE PUNTI.
CENTROCAMPO – Indispensabile, concreto e motorino sempre in movimento per la mediana giallorossa: Romeo Papini è l’uomo in più di questo Lecce. L’ex Carpi è un fiume in piena per tutti i novanta minuti e quando la stanchezza si fa sentire ci mette l’esperienza. Saremo ripetitivi, ma il centrocampista romano merita solo applausi. Decisamente, e ancora una volta, top.
Dario Barraco entra al 18esimo minuto della ripresa per dare linfa vitale alla squadra proprio nella fase in cui il Gubbio pressava con insistenza alla ricerca del pareggio, ma l’ex Latina non entra in campo con il piglio giusto, non sembra a suo agio e si fa notare solo per un destro che spara alto sopra la traversa. Così non va: in attesa della forma fisica migliore. SE C’È IL “PAPO” È SEMPRE “SENSO VIETATO” E BARRACO CANTA DA SOLO.
ATTACCO – Giacomo Beretta cresce partita dopo partita e, l’ex Milan, è l’esempio lampante che quando alla base c’è il talento, i valori alla lunga escono sempre fuori: il furetto ex Pavia, schierato dal tecnico Lerda nel ruolo di esterno offensivo, segna il secondo gol, è sempre nel vivo dell’azione e fa tremare in più occasioni la difesa avversaria. Il migliore in assoluto del Lecce sceso in campo al “Pietro Barbetti”.
Gianmarco Zigoni, invece, viene preferito a capitan Miccoli e parte titolare dal primo minuto come unico terminale offensivo: l’ex Avellino ci mette cuore, corsa, impegno e fa tanto lavoro sporco per la squadra, ma è “inoperoso” sotto porta. Regala l’assist all’amico Beretta per la rete del vantaggio, ma per il resto sta a guardare. Uno come lui: può e deve dare di più. BELVEDERE BERETTA, APPLAUDITELO E “ZIGO” FA L’ASSIST-MAN.
Bravi ragazzi da noi della Svicat Rugby. Appena potremo saremo sugli spalti a fare il tifo per voi. Vi lanciamo la sfida: vediamo chi corre più forte da qui alla fine del campionato. Che sia un ulteriore stimolo per tutti. braviiii!
The coach.