LECCE (di Carmen Tommasi) – Intensa nostalgia di calcio giocato. Voglia esasperata di tornare a fare quello che ama. Ricordi piacevoli e vivi del suo recente passato nel Lecce. Salvatore Foti, “fresco” di operazione alla schiena, non vede l’ora di riprendersi il tempo perso in questo lungo periodo in cui l’ex Samp, svincolato, è stato torturato da noie e acciacchi fisici: “Mi sono operato da poco a Torino alla schiena ed ora aspetto di iniziare la fisioterapia. Se tornerei a Lecce? Certo che si. In questo momento -spiega il bomber palermitano, classe ’88- il Lecce è una garanzia e a qualsiasi giocatore farebbe piacere giocare in una piazza come Lecce. Io a giocare con la maglia giallorossa ci ritornerei più che volentieri”.
Foti, innanzitutto come è andata l’operazione alla schiena?
“È andata bene nel senso che il professore che mi ha operato a Torino (il dottor Ducati, ndr) si aspettava la situazione che ha trovato, quella che non mi permetteva di giocare con tranquillità. Avevo un’ernia abbastanza grossa che ora è stata rimossa. Adesso devo stare dieci giorni fermo prima di iniziare la riabilitazione. Ora ci sono i fastidi del post intervento, ma la cosa che mi ha tranquillizzato è che il dottore che mi ha operato era d’accordo, come gli altri specialisti che mi hanno tenuto in cura in passato, che prima non era il caso di operarmi e che la situazione andava gestita così come ho fatto”.
Quali sono i tempi previsti per il recupero?
“I primi di febbraio spero di tornare a correre, al momento naturalmente mi manca la muscolatura che con l’intervento è andata un po’ giù. Ora faccio fatica in vari movimenti, ma sono fiducioso nel percorso di fisioterapia che inizierò e poi spero che a febbraio vada un po’ meglio”.
Quanto manca a Lillo Foti il calcio giocato?
“È difficile stare tanto tempo senza giocare. Già un infortunio ad un ginocchio in passato mi ha tenuto fermo per sei mesi. Ci vuole tanta forza, anche perché la mia ultima partita l’ho giocata nei play-off col Carpi con la maglia giallorossa e già non ero al top in quel periodo. Mi sono sacrificato per dare una mano al Lecce ma, purtroppo, non è andata benissimo. Il calcio, oltre che ad essere il mio lavoro, è la passione che avev0 fin da bambino, come tutto lo sport in generale. Ora che sono fermo e che le giornate sono lunghe, e non finiscono mai, seguo sempre tutto. Mi manca scendere in campo, lo spogliatoio, i compagni di squadra, gli allenamenti e quell’adrenalina che solo una partita può dare, cosa unica per un giocatore”.
Sta seguendo le sorti del campionato del Lecce in Lega Pro nel girone B?
“Certo che sì e dico che il Lecce, dopo il Perugia, è la squadra più forte del campionato. Dopo un inizio difficile e cinque sconfitte consecutive, con l’arrivo di mister Lerda si è ripreso. Ha fatto otto risultati utili di fila e poi ha perso a Frosinone, ma ho visto che ha fatto un bel primo tempo; poi ci si è messo anche l’arbitro… La rosa ha degli ottimi giocatori di categoria e il mercato estivo è stato fatto veramente bene. Hanno davanti Bogliacino e Miccoli, poi c’è Zigoni che quando è entrato ha fatto sempre bene. Poi ‘Boglia’ è fuori categoria come giocatore e Miccoli lo conosciamo tutti. Se non fosse stato per l’inizio ad handicap, ora il Lecce punterebbe al primo posto. Arrivati a questo punto, bisogna pensare partita dopo partita, e dico che da qui alla fine il Lecce, sulla carta, potrebbe vincerle tutte”.
Ritornerebbe a giocare nel Lecce?
“Sì, (non ci pensa nemmeno per un secondo prima di rispondere, ndr) certo che tornerei e lo farei davvero volentieri. Lo farei già nei prossimi mesi, anche solo per allenarmi con la squadra, visto che non sono ancora pronto. Sono stato benissimo nel Salento, ho dei bei ricordi e la piazza è quella giusta. Con mister Lerda ho un buon rapporto ed ho anche la stima del direttore Antonio Tesoro. L’anno scorso poteva andare diversamente, dovevamo andare in B ma io, ripeto, a Lecce sono rimasto legato e ci ritornerei più che volentieri”.
Degli otto gol messi a segno nello scorso campionato, qual è quello più bello con la maglia giallorossa?
“Il più bello esteticamente è quello che ho fatto in Coppa Italia con l’Aprilia, per importanza invece quello quando vincemmo a Trapani ed eravamo a più dieci in classifica, perchè era un campo difficile contro una diretta concorrente alla promozione. Personalmente quello a cui tengo di più è il gol segnato con il San Marino, perché l’ho fatto subito e lo ricordo ancora con tanta emozione”.
Il 2013 sta per finire: l’augurio che Lillo fa a se stesso per il 2014?
“Di non vedere più un fisioterapista! (sorride, ndr). Spero di stare in salute e di ritornare il Foti dei tempi migliori, perché quando sto bene credo di aver dato del mio ed è stato così anche nel Lecce. Voglio riprendermi e ritornare a fare quello che amo, giocare a calcio. Nel Lecce? Magari…”
L’intervista termina qui, ma lui continua a sperare davvero di ritornare in giallorosso.