LECCE (di Massimiliano Cassone) – “Abbande”, questa è la parola in dialetto leccese che Antonio Tesoro ha metabolizzato ed imparato per prima. E già oggi possiamo scherzarci un po’ su, ma la piazza non lo ha trattato benissimo nei mesi scorsi. Intervenuto nella trasmissione autogestita dell’U.S. Lecce “Terzo Tempo sera“, andata in onda ieri sera su TgNorba24 e condotta da Silvia Famularo, il direttore sportivo del Lecce ha parlato di tutto ciò che è accaduto nei mesi scorsi ed è apparso molto rilassato e concentrato su questo momento in cui la squadra inizia a dimostrare di non essere il fanalino di coda del campionato di Lega Pro.
Noi non abbiamo mai pensato che questa squadra fosse male attrezzata e, sia pur addebitando qualche errore o mancanza alla campagna acquisti estiva, abbiamo sempre ripetuto, forse tutti i giorni, che questa squadra è più forte di quella che l’anno scorso ha perso i play-off. E siamo stati, come pochi altri, una voce fuori dal coro.
Tornando alle dichiarazioni di ieri del diesse, bisogna sottolineare alcuni passaggi importanti: “Saremo vigili sul mercato, se ci sarà bisogno di rinforzi li prenderemo. Aspettiamo però la fine del girone di andata per vedere e capire ciò che manca. Certo è che se Zigoni continua a dimostrare il suo valore non prenderemo altri attaccanti. Stiamo monitorando la situazione Cortelezzi, è un ’94 e per il Lecce sarebbe un grande colpo. Vedremo come andranno le cose, faremo quello che servirà. Aronica ed Evacuo? Sono giocatori importantissimi. Inizialmente i risultati mi hanno dato torto ma quello che è dispiaciuto è vedere tanta gente che non vedeva l’ora di gettare fango sul nostro progetto specie contro il mio operato; così ho deciso di defilarmi un po’. Ero cosciente che l’inizio sarebbe stato lento per la squadra avendo cambiato quasi tutta la rosa e per capire che ci vuole tempo basta guardare l’operato della Roma che solo ora inizia a raccogliere i frutti di un progetto”.
Tesoro jr. ha avuto parole di elogio per Miccoli, Lerda, Doumbia e per gli ultras ‘daspati’: “È calciatore tanto importante che può fare anche la prima punta. Il falso attaccante un po’ come accade a Messi nel Barcellona. Lerda? È un grande allenatore, non abbiamo mai messo in discussione il suo valore. Doumbia è il calciatore che mi ha sorpreso di più in positivo, se imparerà a stare meglio in campo diventerà molto utile per l’immediato futuro. I nostri tifosi sono meravigliosi e mi dispiace per tutti i Daspo che hanno ricevuto; c’è troppa severità nei nostri confronti. È bastato il dopo Lecce-Carpi per distorcere l’immagine di Lecce e dei propri sostenitori che non corrisponde per nulla al vero”.
Alla domanda se si senta o meno salentino ha risposto: “Io sono un nomade ma Lecce è la mia città preferita. La prima parola in dialetto salentino che ho imparato, a furia di sentirla, è stata ‘abbande‘”. Lo ha detto sorridendo, ma ha detto la verità; è stato bistrattato da chi si può definire esteta del calcio salentino che lo hanno additato come poco adatto al ruolo di direttore sportivo, dicendo addirittura che i procuratori riuscivano a vendergli ciò che volevano. E qui bisogna sorridere e ripetere fino alla noia un po’ di nomi e di operazioni, non per difenderlo, ma perché ha dimostrato di saperlo fare bene da solo. Ma, per onore della verità, una verità che viene e verrà evidenziata dal campo, dal tempo e rimarrà scritta nella storia, perché nessuno di noi è “portatore sano” di verità, ognuno di noi ha la sua verità ma non è quella assoluta.
Nona caso, tuttavia, dobbiamo per forza ricordare qualcosa: l’operazione Miccoli (un lusso), quella Bencinvega più conguaglio in denaro per Chiricò (che non sta disputando una grande stagione a Latina) e Vanin, Doumbia (la freccia nera), W. Lopez (ha vinto il campionato l’anno scorso), le conferme di Martinez (invalicabile), Diniz (rinato), di Bogliacino (brilla di luce propria), Papini (infortunio a parte è una chicca), o vogliamo parlare di Parfait? O di Gianmarco Zigoni (su di lui fino a qualche settimana fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo)? E potremo continuare e terminare con il dire che la campagna acquisti del Lecce è stata una grande campagna acquisti. Eppure dagli Appennini, al capo di Leuca una voce in dialetto leccese diceva: “Abbande…”
Caro direttore, cerchi di imparare la risposta giusta e magari qualche volta la pronunci pure, rigorosamente in dialetto: “Abbande tie…” E, tra il serio ed il faceto, ricordiamo al diesse, in dialetto, una cosa importante: “N’attaccante cattalu a gennaiu, nu se sape mai, e puru nu difensore nu te scerrare cu lu pigghi”…