LECCE (di Massimiliano Cassone) – Ogni domenica, ogni maledetta domenica, ogni splendida domenica, le ore dell’attesa superano di gran lunga quelle della durata dell’evento e per il Lecce, nell’ultimo periodo, è sempre tempo di esami, finali ed ultime spiagge. Questo strano campionato incominciato come fosse quello della svolta si sta rivelando, giornata dopo giornata, una sofferenza unica per chi ha i colori giallorossi nel cuore. Oggi il palcoscenico sarà Pagani e si è detto, scritto e metabolizzato di come e quanto sia difficilissimo giocare al calcio al “Marcello Torre”

E pensare che fino a due anni fa il Lecce giocava all’Olimpico o a San Siro ed è proprio questa zavorra psicologica uno degli aspetti affossanti dell’anno scorso ma un po’ meno in questa stagione. Poi c’è quel blasone altisonante per la categoria in cui la squadra leccese è stata risucchiata a causa delle “birichinate” di un fato grottesco che aumenta l’autostima degli avversari, i quali vedono nella squadra salentina l’occasione per mettersi in vetrina ed essere ammirati dagli addetti ai lavori più qualificati.

Sembra nulla tutto ciò ma è tantissimo, perché le menti, quelle di tutti, il più delle volte decidono di impantanarsi o elevarsi nel giro di pochi attimi. Arriva in quel di Pagani senza le sue star il Lecce: Miccoli e Bogliacino sono rimasti nel Salento.

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Giacomo Beretta

La squadra di Lerda cerca la prima vittoria stagionale in uno stadio in cui i padroni di casa hanno sempre perso in quest’avvio di stagione. La Paganese giocherà per la vittoria, è ovvio, ma per i giallorossi questa è una ghiotta occasione per soffiare via la nube (tossica) di sfortuna che contro il Barletta ha avvolto la sfera facendola carambolare ovunque senza farle oltrepassare mai la linea bianca di porta.

Mancano poche ore, ultimi dubbi, paure e perplessità di quest’ennesima domenica in cui si cercherà di fare bottino pieno, sperando minuto dopo minuto di assistere all’esplosione di Beretta o di Zigoni, anche se il primo è apparso molto più indicato per il calcio predicato dal tecnico di Fossano. Anche perché la squadra di Piazza Mazzini ha bisogno di stringersi intorno ad un bomber, iniziando ad avere la sicurezza che, comunque vada, davanti ci sarà una bocca da fuoco pronta a bruciare le speranze degli avversari. E Beretta può essere l’uomo giusto. Se poi così non fosse bisognerebbe iniziare a mettere un annuncio importante: “Cercasi attaccante disperatamente”.

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