Lecce (di Massimiliano Cassone)
Unguento unguento
portami al noce di Benevento
sopra l’acqua e sopra il vento
e sopra ogni altro maltempo.
Questa era una delle formule “magiche” che le donne sannite, accusate di stregoneria, recitavano durante i loro processi… iniziamo così con la loro frase rituale a fare da specchio riflesso, come giocavamo da piccoli, per scacciare mostri, fantasmi, stregoni e streghe che l’U.S. Lecce vede e combatte ormai da un po’ di tempo. Lo facciamo tra il serio e il faceto, con la preoccupazione sì, ma con il sorriso e con la speranza che il vento cambi direzione. Due sconfitte nei primi 180 minuti e sono ritornati i dubbi di sempre… parole, parole e parole che non di certo aiutano la società e la squadra a uscire dall’orrendo “black hole” in cui ci si è ritrovati nella stagione del reset.
Tanti pareri discordanti, c’è chi dice “nessuno tocchi Moriero”, c’è chi dice che la colpa sia della società, e chi pensa che sia troppo presto per giudicare (in negativo) l’operato di uno o dell’altro. Ma voi credete veramente che un imprenditore come Savino Tesoro che ci mette la faccia e i soldi voglia fallire gli obiettivi? Ma voi pensate veramente che il diesse Antonio non ci tenga quanto tiene al suo stesso sangue a questa promozione in serie B e non abbia messo il cuore nella costruzione della rosa? E Moriero? Che si gioca il tutto per tutto con il cuore del suo cuore, con il centro della sua vita, con il suo Lecce, secondo voi non s’impegna al massimo per portare in alto la sua città? Chi pensa o crede che non sia così è fuori strada. A nessuno piace perdere, immaginiamoci a chi ci mette i soldi o può rimetterci il futuro (vedi il mister).
Ora ci vuole solo la pazienza giusta per capire che deve passare il tempo, quello necessario per amalgamare tutti gli elementi in rosa e formare una squadra che arrivi tra le prime nove e si giochi i play-off vincendoli… se poi dovesse giungere una promozione diretta sarebbe il Nirvana; bisogna crederci, bisogna fortemente volerlo.
Le critiche servono a poco, anzi no, non servono a nulla se non a destabilizzare l’ambiente. E vorrei dirla tutta, cosciente come sempre di rischiare l’impopolarità, se questa squadra dovesse non fare risultato nemmeno a Benevento ci sarà comunque il tempo necessario per tentare di risalire in serie B.
Ci vuole ottimismo e pazienza. Pazienza e ottimismo. D’altronde i pessimisti hanno sempre ragione e noi amiamo sederci dalla parte del torto… per ripartire, da quel torto, lungo la via per Benevento, ricordando che il calcio è lo sport più bello e come tale dobbiamo viverlo.
Stigmatizziamo mostri, streghe e stregoni, facciamolo con un sorriso che sia come un raggio di sole che illumina e dirada le tenebre.
Avanti, Savino e Antonio, Checco e Sandro, tifosi tutti, avanti, Benevento è lì davanti.
Unguento unguento
portami al noce di Benevento
sopra l’acqua e sopra il vento
e sopra ogni altro maltempo.