SQUINZANO – (di Carmen Tommasi) – Grinta, cuore e testa nel dimostrare di essere il Lecce e iniziare a farlo già dalla partita con L’Aquila. Perché bisogna dimenticare in fretta la debacle di domenica scorsa contro la Salernitana allo stadio “Arechi” di Salerno. Per il centrocampista romano Stefano Salvi il match in casa dei granata deve essere metabolizzato in fretta per ripartire più motivati di prima, in vista dell’esordio casalingo contro gli uomini di Pagliari: “Sapevamo che il campionato sarebbe stato difficile e che quella di Salerno era una partenza non facile in una piazza calda. Ma la sconfitta – spiega il mediano giallorosso, classe ’87, ex Sorrento – è stata già assorbita e se non è così lo faremo subito, perché una squadra come il Lecce non si può permettere di non assorbire una partita andata male. Ricominciamo da dove abbiamo lasciato e iniziamo a correggere gli errori. Il trucco è il lavoro quotidiano, già da oggi ci mettiamo sotto e pensiamo subito all’Aquila”.
ATTEGGIAMENTO PASSIVO – Il Lecce sceso in campo a Salerno è stato, in certi frangenti, timido e non è riuscito a imporre il proprio gioco agli avversari: “Premetto dicendo che a Salerno abbiamo sì perso contro una diretta concorrente, ma questo non deve essere un alibi, da parte mia non troverete mai delle scusanti. Perché in campo siamo undici contro undici e anche se giochiamo contro una squadra che in rosa ha gente importante, dobbiamo fare sempre la nostra partita. Anche perché troveremo formazioni con giocatori che lo scorso anno facevano la C/2, quindi ogni domenica dobbiamo cercare di esprimere il nostro gioco e questo al di là di chi incontriamo”.
SALERNITANA PIMPANTE – La partenza fulminante degli uomini di Sanderra ha sorpreso nei primi minuti la squadra di Moriero: “La loro è stata una partenza rapida e sono partiti molto brillanti, mentre noi eravamo un po’ schiacciati. Siamo stati sorpresi dai nostri avversari, perché ci aspettavamo un nostro inizio migliore. Con il mister avevamo preparato una partita e poi non siamo riusciti a fare quello che volevamo fare. Ma nonostante il pallino del gioco ce lo avessero loro, noi non abbiamo rischiato più di tanto e siamo andati anche in vantaggio”.
POCO CINICI – Insomma, bisognava chiudere la partita con le occasioni da gol avute prima dell’1-1 degli avversari: “Non è nemmeno questione di minutaggio nelle gambe, perché era la prima partita anche per loro. Mi resta il rammarico di non essere riusciti a chiudere prima la partita, anche perché con Miccoli e Bellazzini abbiamo avuto l’occasione per il ko. Loro stavano mollando e noi avevamo perso la lucidità, l’1-1 è stata la loro spada di Damocle. Poi, dopo il 2-1, è stato difficile pareggiarla, anche se c’è stato anche quel palo di Bogliacino”.
SQUADRA FORTE – Da ora in poi bisogna dimostrare il proprio valore agli avversari: “Mancano ancora 31 partite, la nostra squadra è forte e ulteriormente rinforzata dal mercato che non ha niente da invidiare alle altre squadre. Dobbiamo trovare determinati ritmi, sfruttare i vari Miccoli, Melara e Bogliacino per fare il nostro gioco e impensierire gli avversari. Noi siamo il Lecce e quando gli avversari vengono al Via del Mare devono capire che non ce ne è per nessuno, così come noi abbiamo capito che a Salerno si giocava in casa loro. Non faremo partite di rimessa, ma come vuole il mister imporremo il nostro gioco”.
COMPLIMENTI A “BOGLIA” – Per il centrocampista romano giocare accanto all’uruguaiano ex Napoli è un “onore” da sfruttare al meglio: “Giocatori come Mariano rendono la vita facile a chiunque, ma questa è la rosa più forte che ho avuto da quando gioco a calcio. Io sono più un intenditore e lui ha più qualità, ma spesso mi dà una mano e mi viene incontro. E’ un giocatore disposto al sacrificio, ma con me accanto può stare tranquillo, perché qualsiasi cosa vuole fare ci sono io a ‘proteggerlo’ (sorride, ndr). A chi mi ispiro? Mi piace Raul Meireles e poi anch’io il tiro sporco dai 30 metri lo provo sempre. L’Aquila? Faremo il nostro gioco, perché chi viene al Via del Mare deve capire, come dice il mister, che siamo a casa nostra e questo, al di là di chi incontreremo, deve valere per tutto il campionato”.