LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le bellezze della città di Lecce hanno incantato anche il più autorevole quotidiano degli Stati Uniti d’America: il New York Times, grazie ad un reportage del suo inviato Seth Sherwood. L’autore ha stilato un resoconto preciso e per nulla banale sullo stile di vita dei residenti (dall’abitudine tutta estiva del caffè in ghiaccio con latte di mandorla, alla siesta pomeridiana), sui monumenti che rendono la nostra città un fiore all’occhiello del Mezzogiorno d’Italia (letteralmente definita come una piccola gemma) grazie all’architettura barocca, la cucina tipica e, finanche, sulla puntatina in autobus nella vicina spiaggia di San Cataldo, con una brillante acqua verde-blu e con bei punti panoramici per una passeggiata, o un pic-nic.
Seth Sherwood, corrispondente statunitense, è un globetrotter che gira il mondo per raccontarne città e Paesi, il quale ha visitato il centro storico di Lecce restando affascinato dalla ricchezza delle facciate delle sue chiese (fortunato lui che le ha potute visitare anche all’interno avendole trovate aperte…), come pure dagli sfarzosi altari che ornano gli edifici di culto più celebri tra i quali la basilica di Santa Croce, la cattedrale del Duomo e la basilica di San Giovanni Battista, conosciuta come Chiesa del Rosario. Ha tra l’altro visitato anche il Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano”, presentato come “uno dei pochi luoghi aperti di domenica“, in cui si possono trovare opere di artisti magari poco noti, ma che meriterebbero le attenzioni di Moody’s.
Note di merito anche per l’enogastronomia, in particolare per la cucina salentina, che affonda le proprie radici nella tradizione e nella cultura contadina, solo presuntamente povera, che si fa apprezzare per il rappresentare appieno la dieta mediterranea. I piatti tipici assaporati in locali nel borgo antico leccese, insieme al gusto inconfondibile dei nostri vini rossi ed ai gelati artigianali, hanno stregato il giornalista americano, così come il gusto al pasticciotto leccese che ne ha reso più dolce la partenza verso altre mete.
Un elegante servizio fotografico ha poi impreziosito gli appunti di viaggio di Sherwood. Scorci di Lecce inquadrati con occhio attento e allenato a cogliere la bellezza in un semplice scatto impreziosiscono il reportage e, ne siamo certi, invoglieranno altri visitatori d’oltreoceano, e non solo loro, a raggiungere il Tacco d’Italia ed a visitare una città a misura di santi, edonisti e turisti.
Cliccando il link sottostante ci si collega al sito del NYT (articolo in lingua inglese):
http://travel.nytimes.com/2013/08/11/travel/36-hours-in-lecce-italy.html?_r=1&
[…] http://leccezionale.it/2013/08/10/e-di-lecce-parla-anche-il-new-york-times/ […]