LECCE – Francesco Moriero si è presentato in sala stampa nella sua prima vigilia ufficiale di una gara che seppur, sulla carta, non proibitiva, visti gli accadimenti ultimi nella piazza di Lecce, diventa importantissima.
Coscienti di non poter pretendere chissà cosa da una squadra tutta nuova, i tifosi aspettano in modo febbrile di parlare di calcio giocato e di sperare nelle migliori fortune.
Parte proprio da questo il neo mister giallorosso:
«Siamo pronti per la gara di Coppa Italia, però non dobbiamo dimenticare che siamo un cantiere aperto e non potremo vedere un Lecce brillante e pimpante, visti i carichi di lavoro molto importanti ai quali sono stati sottoposti i ragazzi. Cercheremo di mettere in atto quel che abbiamo fatto in ritiro, anche se il nostro obiettivo è arrivare pronti per l’inizio del campionato. Ciò che chiederò ai miei calciatori è di essere propositivi e di giocare la palla, dettando il ritmo del proprio gioco».
Sulla formazione da mandare in campo, è chiaro che sarà condizionata dai minuti effettivi che i singoli hanno nelle gambe: «Domani schiererò i ragazzi che sono in ritiro dall’inizio con noi; gli ultimi arrivati hanno poca benzina nelle gambe. Bellazzini non ha più di 45 minuti, Salvi e Casiraghi ancora meno. Il modulo sarà relativo. Indipendentemente da chi sia l’avversario, in questo caso il Santhià, il nostro atteggiamento dovrà sempre essere uguale, giocando da Lecce e affrontando tutti con la massima concentrazione».
Moriero in queste poche settimane ha fatto capire di che pasta sia fatto, lui è il “generale”, punta a tenere unito il gruppo ed a cementarlo sempre più, non guarda mai al singolo ma al bene della squadra; non manca mai occasione per ribadirlo: «Nel calcio contano le motivazioni. Voglio in squadra gente che abbia fame e che si rispecchi in una piazza e in una tifoseria importante come Lecce. I miei giocatori dovranno pensare sempre al gruppo e non ad interessi personali. Baderò solo al bene della squadra e ogni mia decisione andrà in tale direzione. Voglio una squadra che imponga il proprio gioco».
Sulla rosa a disposizione e sugli ipotetici rinforzi che andranno a rimpolpare la compagine, il mister ha detto: «Al momento non siamo al completo, come ha ribadito anche il direttore Antonio Tesoro ieri, mancano un po’ di calciatori. Arriveranno calciatori che ci permetteranno di fare un ulteriore salto di qualità. Il diesse si sta muovendo benissimo; prenderemo due esterni e due centrocampisti. Delvecchio è un giocatore a me gradito, ora è del Grosseto, proveremo a prenderò. Un altro attaccante? Dipende da ciò che il mercato proporrà».
Infine è tornato sulla vicenda Giacomazzi che è la sintesi del pensiero di Moriero: «Io non avrei rispettato Giacomazzi? Non voglio parlare più di lui, perché non è più un calciatore del Lecce. Ha dichiarato che io non dico le cose in faccia? Chi è lui? Il mio spogliatoio è aperto, poteva venire a chiarirsi in ritiro con me, invece ha preferito parlare sui giornali. Certe decisioni sono solo mie e decido io chi fa parte del mio gruppo. Lui ha dimostrato di non poterne più fare parte».
Sul totale rinnovamento della rosa ha quindi ribadito: «Mi chiedete se sono stato io a voler il rinnovamento della squadra? Io non sono un dittatore, ma posso dire però di voler gente che pensi al gruppo e non a sé stessa».