LECCE (di Italo Aromolo) – Il Lecce perde una gara che conduceva per 2-0 fino a poco più di dieci minuti dalla fine ed ingoia un’amara eliminazione. Questa la lapidaria sintesi del terzo turno di Tim Cup andato in scena allo stadio “Bottecchia” di Pordenone, dove la formazione di casa si è imposta in rimonta per 3-2 negli ultimi minuti di gioco. Una scia di recriminazioni si abbatte sulla partita dei giallorossi e non solo per la doppietta di Matteo Di Piazza, che li aveva portati ad accarezzare il sogno-qualificazione: un palo di Caturano e una serie di decisioni arbitrali penalizzanti renderanno insonne la notte di mister Rizzo e i suoi giocatori. In una serata ricca di emozioni e ribaltamenti d’animo è invece il Pordenone di mister Colucci a festeggiare il passaggio del turno, che lo vedrà protagonista al palcoscenico del “Sant’Elia” contro il Cagliari, vittorioso ai rigori sul Palermo.
PRIMO TEMPO – Il primo brivido corre sulla schiena dei tifosi del Lecce dopo soli 180 secondi, quando è il trequartista Ciurria che con un diagonale rasoterra accarezza il palo alla sinistra di Perucchini. Dopo il prepotente approccio dei neroverdi è il Lecce a scrollarsi di dosso la timidezza e sguainare le armi della velocità e del cinismo: al 6′ la formazione giallorossa riparte in contropiede con Mancosu, che dalla trequarti lancia Di Piazza il cui taglio da destra verso il centro è letale per il portiere ramarro ed certifica l’1-0 per i giallorossi. La rete incanala il primo tempo su binari ben precisi: il Pordenone nel ruolo di assalitore prova a trovare il pareggio, ma le sue fitte trame si arrestano spesso prima dei sedici metri e a poche fortuite occasioni: un tiro da fuori e una punizione sulla barriera di Burrai, una deviazione bassa di Misuraca che termina a lato (su azione di calcio d’angolo) e un colpo di testa alto di Gerardi. Il Lecce si rende pericoloso con un paio di ripartenze e tiene bene nella propria metà campo.
SECONDO TEMPO – L’inizio del secondo tempo è la fotocopia del primo: al 46′ si incunea in avanti Gerardi, ma dalla spazzata di Cosenza nasce un contropiede dove è ancora Mancosu che parte palla al piede, supera la metà campo e serve Di Piazza che solo davanti a Perilli non sbaglia: è 2-0 Lecce. Il Pordenone reagisce e la pressione arruffona del primo tempo pare un lontano ricordo: nel giro di 15 minuti Perucchini deve superarsi due volte su un tiro rasoterra ravvicinato di Misuraca e una conclusione dalla distanza di Burrai. Nel mezzo, un palo colpito da Ciurria a correggere di testa un cross dalla trequarti campo.
La partita si infiamma al 70′, quando il Pordenone si vede annullato un gol sugli sviluppi di un corner (posizione di fuorigioco) ed a seguire il Lecce va vicinissimo al 3-0 con Caturano, che in semi-rovesciata è tanto lesto a deviare il servizio di Lepore quanto sfortunato a colpire il palo. Lo scorrere dei minuti scuote i due allenatori che iniziano la girandola dei cambi: mister Rizzo inserisce Drudi per Di Matteo impostando un assetto più difensivo, il dirimpettaio Colucci manda in campo Raffini per Lulli. Ed è proprio Raffini che nell’immediato accorcia le distanze, siglando il gol del 1-2 che preannuncia un Pordenone all’arrembaggio per i dodici minuti mancanti. Il “Bottecchia” muta il precedente torpore in fuoco e calore, ma a spegnere i facili entusiasmi ci prova subito Caturano: la sua inzuccata in rete all’80’ è segnalata in posizione di fuorigioco dall’assistente dell’arbitro e il gol del possibile 1-3 annullato. Passa meno di un giro di lancette e il Pordenone ha la ghiotta occasione per pareggiare con un calcio di rigore assegnato: alla battuta si presenta Burrai che angola a destra, Perucchini intuisce ma non ci arriva e per i padroni di casa arriva l’insperata parità. Il 2-2 manderebbe le squadre ai supplementari ma nessuno pare averne voglia: all’87’ Perilli salva il risultato smanacciando un tiro da fuori di Mancosu e dal ribaltamento di fronte scaturisce un corner per i padroni di casa; batte il solito Burrai, che trova il difensore Parodi pronto a colpire di testa e insaccare il gol del clamoroso e definitivo 3-2. Al fischio finale il “Bottecchia” neroverde si gode l’impresa: il Pordenone esulta ed il Lecce e i suoi tifosi non possono che recriminare, increduli, per questa beffarda eliminazione.