LECCE – Volto leggendario dell’U.S. Lecce in qualità di responsabile sanitario per diversi decenni, Peppino Palaia ha preso parte allo speciale di Corner.tv in merito alla prima storica promozione in Serie A della formazione salentina. Alcune sue dichiarazioni hanno fatto però scalpore, legate all’importanza del gruppo squadra che, per lui, lo scorso anno poteva essere rovinato da Ante Rebic: “Il gruppo è fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo. Quest’anno, quello del Lecce, ha rischiato di essere sgretolato per colpa di un elemento nocivo per gli altri, ossia Ante Rebic. Il calciatore croato era un corpo estraneo e, a tutelare il gruppo, è dovuto intervenire anche un fisioterapista. Un’azione che ha trovato l’approvazione degli altri calciatori“.
Palaia ha poi parlato anche del rapporto di stima reciproca con mister Di Francesco, tornato al Lecce dopo 14 anni, ed il preparatore atletico Neri, affermando: “È vero, con Di Francesco e Massimo Neri il rapporto è splendido: esistono stima e affetto reciproci. Su un mio ritorno al Lecce, però, mi sento di escluderlo, sebbene il mio sogno era quello di finire direttamente dal campo del Via del Mare al Campo Santo“. E poi un pensiero sul compianto Graziano Fiorita: “Per me era come un figlio, l’ho visto crescere e l’ho accompagnato nel suo percorso di maturazione professionale e umana. Parlarne è davvero difficile, lascia quattro figli tra quali uno deve ancora ricevere il battesimo… è una tragedia infinita! Devo però sottolineare che, purtroppo, quanto accaduto a Graziano, è servito per dare una scossa al gruppo. Da lì in poi in campo si è visto un gruppo vero, imbattibile“.