LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Brutta sconfitta per il Lecce che cede il passo con troppa facilità alla capolista Inter subendo un pesante 0-4 che non lascia spazio alle recriminazioni. Giallorossi mai davvero in partita, con i soliti errori difensivi a mortificare le velleità offensive affidate soprattutto ad un indomito Piccoli. Davvero tanti gli svarioni commessi stasera che contro aversari di questa caratura, sia pure in versione rimaneggiata a causa del turnover proposto da Inzaghi, si pagano a carissimo prezzo.

FALCONE voto: 5,5
Subisce la rete al 15′ al secondo tentativo da parte di Lautaro Martinez che realizza con un diagonale basso la sua rete numero 100 in Serie A. Deve compiere pochi altri interventi nel corso del primo tempo, la maggior parte dei quali di normale amministrazione nonostante gli ospiti si dimostrino temibili ad ogni pallone indirizzato verso la sua porta. La prima vera parata la compie al 48′ su botta al volo di Dimarco che respinge d’istinto. Ha però delle responsabilità sul raddoppio di Frattesi. Poi soccombe sulle reti di Lautaro e De Vrij che non aumentano solo per un paio di salvataggi alla disperata su Arnautovic e compagni.

GENDREY voto: 5
Bada soprattutto a presidiare il lato destro dello schieramento difensivo leccese dove agisce un Dimarco poco intraprendente ma si vede molto poco in avanti nel corso dei primi 45′, senza neppure rendere impermeabile la corsia di pertinenza. Evanescente dopo la mazzata psicologica dell’uno-due della ripresa, ma non è stato certo il solo a subire il contraccolpo. All’89° si perde Dumfries che di testa, tutto solo davanti a Falcone, grazia il Lecce dalla quinta segnatura di serata.

BASCHIROTTO voto: 5
Gioca in coppia con Touba e dimostra di non avere affiatamento a sufficienza per capirsi anche solo con uno sguardo. Clamorosa l’indecisione sull’azione del vantaggio di Martinez in cui non fa scattare la trappola del fuorigioco restando indietro di quel mezzo metro fatale che permette al centravanti interista di sbloccare il match. Si dedica a controllare lo sgusciante Sanchez che spesso lo porta fuori posizione, aprendo la linea difensiva giallorossa. Non gli riesce di spazzare le minacce che i meneghini portano nell’area leccese ed alza bandiera bianca davanti allo strapotere fisico e tattico degli avversari.

TOUBA voto: 4,5
Lascia da subito ampi spazi a Lautaro Martinez favorendo le iniziative dell’attaccante argentino che infatti porta in vantaggio la sua squadra approfittando di un’incomprensione tra lui e Baschirotto. Ci mette diversi minuti per iniziare a carburare, ma nel mentre commette altri svarioni che potevano costare il raddoppio ospite. La serataccia sfocia nel micidiale spazio concesso a Sanchez che serve Frattesi per lo 0-2. Non tiene più le distanze nè la marcatura e concede anche lo 0-3 per la doppietta di Martinez. Solo allora viene tolto dal campo.

→ (dal 57′) KABA voto: 5,5
Non dà e non toglie nulla il suo innesto in un centrocampo sempre sotto schiaffo dei nerazzurri.

GALLO voto: 5
Nei primi minuti l’inter sfonda a più riprese dal versante di sua competenza preso in mezzo tra Dumfries e Frattesi che puntano a tutta velocità l’area leccese. Timido in fase offensiva dove sbaglia gli appoggi anche più elementari consentendo le ripartenze avversarie. Poco dopo la mezz’ora ci prova dal limite ma svirgola alzando la mira. Nella ripresa non passa praticamente più la linea di centrocampo e assiste impotente alle scorribande ospiti.

BLIN voto: 5,5

Con temperamento e grinta il capitano lotta a centrocampo dove il Lecce deve sopperire all’inferiorità numerica dettata dallo schieramento tattico. L’Inter affonda i colpi a proprio piacimento lasciando ai padroni di casa l’ingrato compito di rincorrere i portatori di palla, annebbiando poi le idee quando si tratta du ripartire e servire i compagni dell’attacco. In apertura di secondo tempo ha sulla fronte la migliore occasione per segnare ma la sfera sibila di poco alta sopra l’incrocio dei pali. Dopo lo 0-3 e la susseguente girandola di cambi, passa a giocare da centrale di difesa sbrogliando un paio di matasse intricate in area salentina.

RAMADANI voto: 5
Impegnato a restare incollato al connazionale Asllani, lascia ampi corridoi per vie centrali in cui le mezzali di Inzaghi s’inseriscono a più riprese. Trotterella in mediana senza alcun costrutto e annaspa fino alla sostituzione nel finale per problemi fisici.

→ (dal 79′) BERISHA voto: S.V.
Si rivede in campo dopo tanto tempo. Solo per onor di firma.

RAFIA voto: 5,5
Alterna buone iniziative ad alcuni passaggi a vuoto che contro certe formazioni non ti puoi permettere. È comunque tra i più attivi della sua squadra nella prima frazione di gioco in cui cerca di innescare gli avanti di serata senza la necessaria precisione e fortuna. Viene tolto dalla contesa dopo la sfuriuata di metà ripresa dell’Inter

→ (dal 57′) GONZALEZ voto: 5
Nessuna traccia del suo ingresso in campo in un frangente in cui il Lecce era già uscito di scena mentre l’Inter maraldeggiava. Cerca qualche inserimento in area ma senza risultare mai pericoloso. Si perde allegramente De Vrij sul calcio d’angolo che porta alla terza rete nerazzurra nell’ennesimo déjà vu della stagione su palla inattiva a spiovere in area del Lecce.

ALMQVIST voto: 4,5
Al 6′ ha sul destro, non certo il suo piede più delicato, una ghiotta occasione per calciare a rete sugli sviluppi di una punizione ma tira alto pressato da un difensore nerazzurro. Subisce un rude trattamento da Carlos Augusto ma Doveri lascia sempre proseguire. Prova a sfruttare la scarse palle che gli capitano recapitandole a centro area ma senza trovare la giusta misura. Man mano che il match scorre, lui esce di scena per propri demeriti più che per meriti altrui e viene sostituito dopo l’ennesimo pallone regalato agli avversari senza lucidità alcuna.

→ (dal 77′) OUDIN voto: 5
Sempre piazzato sulla corsia esterna, anche se a destra, non si vede mai nello spicchio di partita che gli viene concesso.

PICCOLI voto: 5,5
Si barcamena in un dispendioso lavoro a portare pressione ai difensori interisti nel giro palla proposto per imbastire le azioni d’attacco. Poco lucido in area di rigore anche se di occasioni limpide non gliene capitano. Ci prova dalla distanza al 64′ ma la botta da lontano non trova lo specchio della porta di Audero. Si danna l’anima fino alla fine calciando da ogni posizione senza trovare mai la gioia di un gol che avrebbe meritato.

SANSONE voto: 5
Ammonito dopo appena un minuto e mezzo da Doveri per una trattenuta di maglia su Bisseck, prova a pungere come può non appena ha il pallone tra i piedi. Deve fare però i conti con lo strapotere fisico dei difensori avversari che spesso e volentieri hanno la meglio negli uno contro uno e nei corpo a corpo. Egoista quando vede il pertugio per calciare verso Audero ma no lo impegna praticamente mai per tutti i primi 45′. Esce stizzito dopo il terzo gol ospite per immettere forze fresche.

→ (dal 57′) BANDA voto: 5,5
Entra nel momento peggiore dell’incontro, quando il Lecce si era sgretolato sotto i colpi ravvicinati dei nerazzurri. Non è fortunato al 65′ sulla rasoiata dal limite che lambisce la base del palo nel suo primo tentativo di battuta a rete della serata.

All. D’AVERSA voto: 4,5
Regalare spazi inattesi e libertà inusitata agli attaccanti ed ai portatori di palla interisti equivale ad un suicidio tattico. Infatti, il Lecce si concede ai nerazzurri con disarmante facilità subendo clamorosi contropiede che sconquassano la formazione giallorossa. Lo 0-4 finale è pesante ma il rischio maggiore è che “abitui” questo gruppo a subire scoppole pericolose per l’autostima e la determinazione a tornare a lottare e, soprattutto, vincere ora che il calendario proporrà gare sulla carta più abbordabili.

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