LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Resta la contestazione finale della Curva Nord a fare da cornice all’ennesima sconfitta interna del Lecce che cede il passo nel momento meno indicato alla concorrente diretta Verona che porta via dal Salento 3 punti pesantissimi nella lotta per non retrocedere e si rimette in gioco per una clamorosa permanenza. Gara senza nerbo dei giallorossi che subiscono la fisicità degli avversari e non impensieriscono praticamente mai Montipò in tutti e 95 i minuti del match. Si salvano solo Umtiti e Hjulmand che giocano col piglio giusto. Il resto è solo un “vorrei, ma non posso”.

FALCONE voto: 6
Appena un minuto di gioco ed è salvato dalla traversa su incornata ravvicinata di Djuric. L’attaccante gialloblù si ripete al 10′ e stavolta è reattivo deviando in corner il colpo di testa. Nessun intervento degno di nota se non qualche traversopne sventato fino al gol che incassa da Ngonge e che arriva come una doccia gelata. Si distende alla sua destra ma il fendente da fuori area del numero 26 scaligero lo suprera a fil di palo.

GENDREY voto: 5
Partenza a rilento con Lazovic che imperversa lungo il versante di sua competenza. Il numero 8 del Verona è più rapido e sguscuiante e mette in area palloni invitantissimi per la testa di Djuric. Secondo tempo con timidi segnali di ripresa ma poi evapora come tutti gli altri giallorossi.

BASCHIROTTO voto: 5,5
Su Djuric monta una guardia attenta ma l’attaccante ospite è sempre difficile da marcare e lo dimostra nelle fasi iniziali del match. Col passare dei minuti prende un po’ meglio le misure e contiene a sufficienza l’ariete di Zaffaroni. Nel caos che consegue al vantaggio dei veneti non trova di meglio che sparare in curva l’ultima palla del match. Il Lecce che si affida a lui per la costruzione del gioco la dice lunga sulle difficoltà della squadra a creare.

UMTITI voto: 6,5
Ci mette tutta la sua esperienza nel dare una mano a Baschirotto per raddoppiare il controllo su Djuric soprattutto nelle concitate fasi iniziali della gara. Viste le difficoltà del match, soprattutto dopo aver incassato la rete di Ngonge, cerca di dare la scossa al gruppo ma non può nulla neppure lui. Resta immobile a fine gara a sorbirsi i fischi della Nord da centrocampo chissà con quanti interrogativi nella mente.

GALLO voto: 4,5
Il Verona attacca a testa bassa e va in barca come tutta la difesa giallorossa agli albori del match. Pian piano trova il passo giusto e inizia a spingere lungo la fascia di sua competenza anche se di cross pericolosi in area avversaria non ne mette. Secondo tempo da dimenticare con errori sui errori. Il più grave il contropiede che fallisce poco prima del gol di Ngonge che poteva dare alla partita tutto un altro corso.

BLIN voto: 5
Soffre in mediana l’aggressività dei veronesi e deve raddoppiare gli sforzi per arginarne le ripartenze. In apertura di secondo tempo ha sulla fronte una ghiotta occasione per colpire ma non trova lo specchio di porta e toglie a Baschirotto un pallone su cui il compagno sembrava meglio piazzato. Col Lecce in svantaggio viene richiamato in panchina.

→ (dal 72′) GONZALEZ voto: 5
Niente di nuovo sotto la luna di questa serata. Ingresso sciatto e molle che non dà assolutamente nulla alla squadra.

HJULMAND voto: 6,5
Il capitano intuisce subito qual è il clima in campo e inddossa l’elmetto per battagliare con i rudi centrocampisti ospiti. Recupera decine di palloni e tenta di innescare i contropiede del Lecce. Si abbassa tra i due centrali di difesa in fase di non possesso e crea una vera diga a protezione dell’area di Falcone. Non riesce a contenere Ngonge nella cavalcata verso la porta di Falcone che porta al gol veronese ma sono di ben altri le reponsabilità.

OUDIN voto: 5,5
Partita complicata per un giocatore con le sue caratteristriche. Gioca in punta di fioretto una gara in cui serve la sciabola e patisce la fisicità degli avversari che gli mettono la museruola inaridendo le iniziative offensive leccesi. Tant’è che i giallorossi sono costretti spesso a lanci lunghi. Piede educato che sulle palle inattive serve palloni invitanti ai compagni. Si innervosisce con l’arbitro Massa che lo ammonisce per proteste. Sarà quello l’ultimo episodio della sua gara.

→ (dall’83’) COLOMBO voto: 5
Non pervenuto nello scorcio di gara che Baroni gli concede. Si fa notare solo per un mancato stop al 95′ in piena area avversaria.

STREFEZZA voto: 5
In costante affanno nei primi 45′ in cui gioca troppo spalle alla porta e lontano dall’area di rigore. Ne consegue che i difensori gialloblù lo imbrigliano con estrema facilità togliendo al Lecce un’arma importante per fare male a Montipò. Subisce una caterva di falli e si guadagna almeno un paio di ammonizioni a danno degli ospiti. Quando è chiaro che ha la spia della riserva accesa, Baroni la mantiene in campo togliendo Di Francesco e, di fatto, un uomo all’attacco.

CEESAY voto: 5
Gioca con la solita generosità ma anche con la solita imoprecisione nei controlli e negli appoggi. Lotta e sgomita ma non va mai al tiro nello specchio. Solito film. Scivolate comprese.

DI FRANCESCO voto: 6
Non in una grande serata. Lo dimostra in almeno due circostanze, soprattutto nel finale di primo tempo quando dapprima cerca un improbabile appoggio ad un compagno inesistente anziché concludere in porta su errore della difesa scaligera poi, nell’ultima azione, prova una rovesciata che non inquadra lo specchio della porta. Ripresa giocata però in maniera più caparbia con inserimenti a tagliare la retroguardia avversaria e mettere in mezzo invitanti palloni e provando anche il tiro. Esce subito dopo il gol di Ngonge anche se non era lui il candidato più indicato al cambio.

→ (dal 72′) BANDA voto: 6
Per dirla alla napoletana, almeno ci mette un po’ di cazzimma. Fosse preciso al tiro sarebbe devastante. Sua l’unica conclusione che sporca i guanti a Montipò.

All. BARONI voto: 5
Sembra un cinico tentativo di giocare a complicarsi la vita. Il Lecce sbaglia l’approccio al match e lui viene irretito dalle contromosse di Zaffaroni e Bocchetti. Non trova soluzioni tattiche degne di tal nome e assiste impotente al successo di un Verona che non vinceva in trasferta da oltre un anno. La rabbia e la delusione del pubblico sono l’ovvia conseguenza del nulla messo anche stasera in campo, ben lontano dall’impegno profuso contro Udinese e Juventus. Non resta che sperare nella cattiva sorte altrui.

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