LECCE (di Gavino Coradduzza) – Forse, ma non si può dar niente per sicuro, la rivoluzione sembra compiuta. Eugenio Corini ha osato il cambiamento suggerito dalle espressioni calcistiche riversate in campo dai giovani bravi e sfrontati, mandandone in campo, a Cremona, a manate piene. Il risultato, ma non solo il risultato, sta dalla sua parte e, ovviamente, dalla parte di chi ha conquistato la vittoria in riva al Po

Per i colori giallorossi la partita non era iniziata nel modo migliore: anzi, dopo i primi dieci minuti di gioco lo scoramento stava prendendo il sopravvento a causa del poco, molto poco, che il Lecce faceva in campo e della spigliatezza con cui una sbarazzina Cremonese di Fabio Pecchia aveva preso ad amministrare il gioco e ad insidiare l’area di Gabriel. A pochi minuti dal via era infatti accaduto che, mentre la difesa giallorossa stava studiando chi e come marcare, Gaetano diventava destinatario di una palla pulita persa da Majer che lui trasforma facilmente in rete

“Siamo alle solite”, ho pensato tra me e me, sottovalutando colpevolmente le capacità di reazione della squadra, sconfortato, peraltro, dalla assenza di Mancosu che, immaginavo, pesasse e molto ancora avrebbe potuto pesare. Aggiungo che nei minuti successivi al gol, i giallorossi trovavano molto impegnativo venire a capo di qualche trama di gioco che aumentasse le speranze; ma l’approssimazione, gli errori di misura e gli svarioni in appoggio e in palleggio regnavano sovrani…

Dal poco che si costruisce emergeva un brillante colpo di testa di Bjorkengren ed una manciata di pressing sulla trequarti da cui, però, nasceva poca roba dal punto di vista della incisività. Salvifico ed opportuno come non mai arriva finalmente il gol del pareggio favorito da una deviazione di Castagnetti su cross di Rodriguez; deviazione che mette fuori causa il portiere di casa. Mattone su mattone, giocata su giocata, il giovane spagnolo scuola Real Madrid sta progressivamente edificando la sua futura dimora calcistica e lo sta facendo con “materiale” di affidabile qualità…

Il pareggio spegne un po’ la Cremonese o almeno così pare; però la cosa può dipendere anche dalla progressiva crescita del Lecce che, dopo i quasi anonimi venti minuti iniziali, ha preso a giocare con un certo ordine, spirito di rivalsa e acceleratore a manetta. L’uno a uno accompagna così le due squadre all’intervallo…

Piccola, ma obbligatoria digressione: questo Pablo Rodriguez che nel ciuffo e nei baffetti ricorda molto il “Monello” di Charlie Chaplin, dispone di speciali antenne che gli consentono di capire dove trovarsi quando arriverà la palla; sfruttando questa singolare e rara qualità (in questo ricorda il Buitre Butragueño) è sempre lui che al 54° porta in alto i colori giallorossi con una precisa rasoiata di destro che si infila in rete dalle parti del secondo palo per il gol del sorpasso

Da questo momento, la Cremonese comincia a piegarsi su se stessa uscendo progressivamente dalla partita. Il padrone del campo è ora il Lecce che, pur non facendo cose strabilianti, dirige le operazioni e porta a casa i 3 punti. Che Corini abbia ora una bella gatta da pelare non ci preoccupa per niente; siamo soltanto curiosi di conoscere la formazione che manderà in campo nel prossimo turno di campionato in casa contro il Cosenza

Commenti