LECCE (di Gabriele De Pandis) – Il momento è arrivato. Lasciarsi alle spalle un fardello che sembrava sin troppo pesante, togliersi dal groppone sei anni bui dove per qualcuno il salto in Serie B sembrava stregato da fattori che prescindono da componenti calcistiche e programmatiche, gioire per una rinascita nel calcio che conta e allontanarsi da quello che sembra ormai più semiprofessionismo. Sono queste le sensazioni che hanno caratterizzato i cinque giorni di passione di chiunque abbia a cuore le sorti del Lecce.

Cinque giorni cominciati con il successo del Trapani lunedì scorso al “Massimino” e che giungono ora al culmine della tensione, che raggiungerà picchi elettrizzanti all’ingresso del riscaldamento dei due portieri. Già da questo momento il pubblico, gli aficionados e chi invece accorrerà al “Via del Mare” per partecipare alla festa, dovrà convertire questa maledetta tensione in carica agonistica, sentimento che dovrà far girare a mille le gambe e le menti degli undici in maglia giallorossa sin dal riscaldamento. È il momento, bisogna mettere da parte i malumori degli ultimi mesi.

È d’obbligo sottolineare che il Lecce arriva al “B-Day” forse nel peggior momento tecnico del campionato. Le due vittorie contro Fondi e Reggina hanno ovviato ad una caduta verticale che rischiava di compromettere tutto dopo il potenziale “+10” raggiungibile durante il freddo primo tempo di Lecce-Fidelis Andria. Gli ultimi 6 punti hanno calmato una situazione che rischiava di diventare fatale. Il reale fattore che ha spostato gli equilibri verso il Lecce, sembra crudo a dirsi ma anche nell’intimo dei più ottimisti alberga questa convinzione, è stato dato dai passi falsi del Catania. Lo 0-0 con la Juve Stabia e soprattutto l’1-2 nello scontro diretto col Trapani hanno consegnato alla squadra di Liverani la chance vincente per chiudere il campionato.

Ad onor del vero, sarebbe ingeneroso sottovalutare l’intero cammino in campionato, soprattutto nella prima parte, caratterizzato da una costanza di rendimento che spesso ha regalato sensazioni diverse rispetto alle altre annate a tifosi e addetti ai lavori. Ma non è ancora tempo di analisi. Bisogna cogliere il momento, battere la Paganese e lasciare la Serie C, un campionato che è sempre più  lontano dai verdetti sul campo, spesso inficiati da penalizzazioni e crisi finanziarie che addirittura diminuiscono i contingenti numerici dei tornei e, di fatto, falsano il loro svolgimento.

È giunto il momento, quindi. Il momento di aprire una nuova pagina della storia del Lecce, lontana dall’inferno della Serie C/Lega Pro e, chissà, anticamera di una nuova serie di soddisfazioni sportive e non. Forza Lecce, è giunto il momento. La tua gente ha bisogno di te.

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