LECCE – Sicula Leonzio-Lecce si potrebbe giocare nello Stadio “Angelino Nobile di Lentini e non più al “Massimino” di Catania. La notizia arriva direttamente dalla città siciliana, dopo che il club bianconero ha ufficializzato l’accordo ventennale con l’Amministrazione comunale lentinese per la gestione dello stadio e fatto eseguire i lavori per la messa a norma dell’impianto di illuminazione ed altre strutture che sarebbero ormai in fase di ultimazione. Il ritorno dei bianconeri nella loro casa è previsto per marzo, forse in occasione di Sicula Leonzio-Catania (11 marzo), ma da Lentini trapela un certo ottimismo affinché si faccia anche prima. Tra l’altro, a confermare l’indiscrezione è stato il capitano del Lecce Checco Lepore, intervenuto ieri sera nella trasmissione “Cuore giallorosso” trasmessa in diretta web da Salento Television.

Proprio a causa delle carenze strutturali dello stadio, la formazione locale è stata costretta ad “emigrare” a Catania per la disputa delle gare interne di campionato e tale condizione era stata preventivata inizialmente fino a dicembre, ma poi slittata almeno fino a febbraio di quest’anno. Ora che la scadenza è arrivata, pare aprirsi uno spiraglio per far giocare la sfida del prossimo 18 febbraio con il Lecce al “Nobile“, senza svantaggi logistici legati alla sede “neutra” del “Massimino“, stadio del Catania, diretta concorrente dei giallorossi nella corsa alla promozione in Serie B.

In un primo momento, la dirigenza della Sicula Leonzio aveva indicato lo stadio “Franco Scoglio di Messina come campo alternativo, in attesa della sistemazione dell’impianto lentinese, ma gli atti vandalici compiuti dopo la penalizzazione a tavolino del Messina avevano reso impraticabile la soluzione. Da qui, la riunione ad ottobre col Segretario Generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli ed il sindaco di Catania, Enzo Bianco, che accettò la richiesta del presidente Gabriele Gravina, in accordo con il Dg rossazzurro Pietro Lo Monaco che, a sua volta, aveva dato l’ok alla condivisione dello stadio etneo, a patto che la Leonzio partecipasse alle spese di manutenzione del manto erboso.

Pare, insomma, che la vicenda possa risolversi in tempo per la partita dei salentini contro gli uomini di mister Aimo Diana che in questa stagione hannop potuto contare sul proprio stadio solo nel primo mese e mezzo di campionato. Una situazione penalizzante per un piccolo club come la Sicula Leonzio, chiamato dalla Lega Pro a sistemare Tribuna Stampa, Sala Stampa, impianto interno di sorveglianza e di illuminazione con costi esorbitanti. Il patron  Giuseppe Leonardi ha dichiarato: “Con tutti i soldi che abbiamo investito, avremmo potuto pensare di fare un campionato per vincerlo. Se avessimo potuto dirottare tutti questi investimenti sul mercato, avremmo potuto allestire una squadra da vertice. In più, abbiamo avuto un danno d’immagine non indifferente. Ha ragione Gaetano Cutrufo (presidente del Siracusa, ndr) quando dice di voler lasciare il calcio: abbiamo gli stessi obblighi dei club di Serie A ma con molti meno introiti rispetto a loro, perciò dovremo fare tutto di tasca nostra. Prenderemo circa 250.000 euro tra minutaggio e legge Melandri, ma sono nulla. Preferirei piuttosto avere lo stesso trattamento fiscale della D“.

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