Logo Serie B pngLECCE (di Italo Aromolo e Diego Frigino) – Il possibile ripescaggio del Lecce nella prossima Serie B 2015/2016 è argomento che sta appassionando e tenendo col fiato sospeso migliaia di tifosi del Lecce che vorrebbero vedersi ripagati dell’amara retrocessione di tre stagioni orsono per via dell’illecito sportivo per il quale il club giallorosso fu pesantemente sanzionato dalla Giustizia sportiva. In attesa di valutare se e come tale “miracolo” possa accadere, “Passione Lecce” ha realizzato un capillare ed approfondito studio della situazione in base ai criteri di valutazione che la Figc intende adottare. Vediamo nel dettaglio cosa emerge in relazione alla squadra salentina e se ci sono margini di ottimismo…

INTRODUZIONE – Ogni tifoso che si rispetti ambisce a ottenere i propri risultati sportivi sul campo. È da sottolineare, tuttavia, che come è giusto che quando una società agisce in maniera fraudolenta debba essere sanzionata, come è recentemente capitato proprio al Lecce, è altrettanto giusto che quando altre società commettono degli errori, chi si è comportato eticamente in maniera corretta venga premiato anche senza passare dal giudizio del terreno di gioco. Il Lecce ha pagato forse oltremodo un contesto e un momento storico in cui tutte le altre se la sono cavata con un colpo di spugna e adesso, grazie alla gestione economicamente sana ed eticamente corretta della proprietà uscente, ha l’occasione di “chiedere il conto”: chiedere ed ottenere un ripescaggio non è una “scorciatoia antisportiva” per passare davanti agli altri, ma un diritto di chi non ottiene i risultati sportivi perché non cerca più facili “vie” e si vede sopravanzare da chi invece in quelle “vie” si muove a proprio agio. Già nella passata stagione il Lecce aveva avuto l’opportunità di accedere ai ripescaggi, ma gli strascichi della tentata combine dell’ex presidente Pierandrea Semeraro hanno impedito ai giallorossi di far valere la propria migliore classifica nel ranking rispetto al poi ripescato Vicenza (che tra l’altro si è giocato la serie A fino alla fine). Adesso, con il fallimento del Parma e le nuove inchieste che riguardano Catania, Varese, Brescia e forse tante altre squadre, tra cui pare nuovamente il Bari, si ripresenta l’opportunità di riprendersi la categoria alla quale il campo ci aveva destinati 3 anni fa. Molte testate si sono già lanciate nel calcolo del ranking per i ripescaggi e come nell’anno scorso tutte le classifiche finora pubblicate si differenziano, seppur di poco, a dimostrazione di come non sia facile orientarsi con precisione in questo ambito. Lo scorso anno i criteri furono regolati dalla C.U. 171/A e, a sentire le parole di Abodi e a leggere il nuovo comunicato della FIGC, quest’anno pare che la nuova circolare ricalcherà la precedente anche e soprattutto per non alimentare il sospetto che si siano ritagliati dei criteri su misura per favorire qualcuno in particolare.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO? – La graduatoria definitiva si calcola considerando tutte le squadre della passata Lega Pro (60) alle quali sottrarre le 9 retrocesse in serie D e le 4 promosse in B e alle quali sommare le 4 retrocesse dalla B, indipendentemente se nel frattempo qualcuna di queste fosse fallita o avesse problemi di iscrizione al prossimo campionato ed indipendentemente dal fatto se hanno presentato o meno richiesta di ripescaggio, per un totale di 51 squadre da considerare nel ranking. Si devono prendere in esame 3 parametri: la posizione dell’ultima stagione (valutata al 50%), la tradizione e storia (valutata al 25%) e la media spettatori dell’ultimo quinquennio (valutata al 25%). Per tutti e 3 questi parametri si costruisce una graduatoria alla quale associare un valore che va a scalare da 51 punti (per la prima posizione) fino a 1 (per l’ultima posizione). Questo valore va dunque moltiplicato per 0,5 nella classifica relativa all’ultima stagione e per 0,25 per le altre 2 classifiche su tradizione e spettatori. La somma di questi 3 parametri così calcolati dà il valore finale di ogni società che confluirà nella graduatoria per i ripescaggi.

graduatoria ultima stagioneGRADUATORIA “ULTIMA STAGIONE” – La graduatoria per la posizione dell’ultima stagione premia soprattutto le squadre retrocesse dalla Serie B: Virtus Entella, Cittadella, Brescia e Varese occupano le prime quattro posizioni con punteggi altissimi, che vanno dai 25,50 punti della primatista Entella ai 24 del Varese quarto. Se Brescia e Varese possono far leva su questo parametro per raggiungere le primissime posizioni nel ranking finale, vedremo come Virtus Entella e Cittadella non costituiranno realistiche candidate al ripescaggio in virtù della bassa media spettatori e/o tradizione sportiva. Va però precisato che nel caso della Virtus Entella molto dipenderà dalle modalità con cui eventualmente di procederà a sanzionare il Catania: in caso di retrocessione all’ultimo posto della serie B appena terminata, infatti, sarebbero proprio i liguri ad essere ripescati, indipendentemente dal ranking, se invece gli etnei fossero esclusi o radiati per l’Entella non ci sarebbe alcuna speranza. Tornando al ranking, seguono le seconde classificate dei tre gironi di Lega Pro (Benevento, Bassano e Ascoli), quindi le terze, le quarte e via discorrendo fino alle ultime posizioni. Il Lecce, classificatosi sesto nel Girone C, occupa un modesto 16° posto con 18 punti all’attivo: il distacco di 7,5 punti dalla prima classificata ha un peso specifico elevatissimo se si pensa che, per colmarlo in una delle altre due graduatorie (che contano solo al 25%), servirebbe uno scarto di oltre 30 posizioni di classifica. Un altro aspetto che penalizza oltremodo i salentini riguarda l’attribuzione dei punteggi in base alla posizione di classifica e non, magari, sul numero di punti conquistati in campionato: così facendo, si sarebbero evitate alcune situazioni paradossali come quella che vede il Pisa, quinto nel girone di competenza, trovarsi più avanti del Lecce nel ranking del ripescaggio nonostante gli 8 punti conquistati in meno; in pratica se il Lecce avesse vinto a Lamezia, scavalcando la Casertana avrebbe recuperato ben 3 posizioni in questa classifica, pari a 1,5 punti nel ranking e all’opportunità di agguantare il Varese al secondo posto (e sopravanzarlo per il maggior numero di campionati di A disputati). I dati che emergono dalle posizioni dell’ultima stagione, infine, tagliano fuori da ogni discorso-ripescaggio una nobile decaduta come la Reggina: il club calabrese, che pure sarebbe tra i più legittimi aspiranti per blasone e media-spettatori, paga il penultimo posto nel Girone C con soli 0,5 punti in graduatoria.

graduatoria tradizione e storiaGRADUATORIA “TRADIZIONE E STORIA” – È una Lega Pro particolamente blasonata quella che è pronta a contendersi il ripescaggio in Serie B: ben 17 squadre su 51 possono vantare trascorsi in Serie A e questo rende la corsa alla cadetteria più incerta ed equilibrata. I criteri prendono in considerazione le partecipazioni ai campionati di Serie A, Serie B, Serie C/1 e Serie C/2, attribuendo a ciascuno un differente punteggio da 10 per la massima serie a 2 per la Serie C/2. È bene precisare che per le partecipazioni alla serie A (10 punti/stagione) e alla serie B (7 punti/stagione) contano soltanto le stagioni a partire dal campionato 1929/’30 e fino al 2014/’15, per la Serie C (4 punti/stagione) le stagioni dal 1935/’36 al 1977/’78, per la C/1 (o Lega Pro1, 4 punti/stagione) e per la C/2 (o Lega Pro2, 2 punti/stagione) le stagioni dal 1978/79 al 2013/’14, infine dal 2014/’15 la Lega Pro Unica (4 punti/stagione). Sono poi da considerare 2 punti per ogni coppa Italia vinta (e il Venezia è l’unica squadra che ne vanta una), mentre sono da escludere ai fini del conteggio i campionati svolti dal 1943/’44 al 1945/’46. Alla luce dei parametri indicati mantiene una posizione di vertice il Brescia, che, forte del maggior numero di partecipazioni in Serie A (22), si posiziona al primo posto con 12,75 punti. Subito dietro alle rondinelle recupera terreno il Lecce con 12,50 punti: i giallorossi piazzano un convincente secondo posto grazie ai 15 campionati di A e 25 di B. Chiude il podio il Venezia con 12,25 punti: il caso della formazione veneta è paradigmatico per tutte quelle squadre che, pur essendo andate incontro a più fallimenti e cambi di denominazioni nel corso della propria storia, potranno usufruire della tradizione sportiva di soggetti giuridici diversi per non dispendere il patrimonio calcistico cittadino. Nelle prime dieci posizioni compaiono altri nomi altisonanti di squadre quali Spal (4° posto), Cremonese (5° posto) e Pisa (6° posto), mentre Cittadella e Virtus Entella precipitano rispettivamente al 32° e al 34° posto.

graduatoria media spettatoriGRADUATORIA “MEDIA SPETTATORI” – Questa graduatoria è stata calcolata prendendo in considerazione le medie spettatori delle ultime cinque stagioni: non disponendo dei dati ufficiali della SIAE, ci siamo affidati al sito specializzato stadiapostcards.com. All’impossibilità di reperire i valori per i campionati dilettantistici abbiamo provveduto con opportune approssimazioni o, qualora ciò non fosse stato possibile per assenza di dati, con l’attribuzione di un simbolico punteggio minimo (si tratta comunque di squadre che, avendo alle spalle molti campionati dilettantistici, difficilmente potrebbero aspirare alle prime posizioni del ranking). Fatte le dovute premesse, analizziamo la classifica. Al primo posto spicca ancora il Lecce, che negli ultimi cinque anni ha portato mediamente 7.600 persone al “Via del Mare”: il club di Piazza Mazzini può contare sull’appeal di 2 campionati di Serie A, uno di Serie B e 2 di Lega Pro per distaccare largamente il Brescia, secondo classificato con 5.000 spettatori. Alle loro spalle, invece, fanno leva sul recente passato in Serie B la Reggina (3° posto), l’Ascoli (5° posto) ed il Varese (6° posto), mentre Pisa (4° posto), Benevento (7° posto) e Foggia (8° posto) rappresentano le prime formazioni per affluenza senza poter contare nell’ultimo quinquennio su partecipazioni a campionati superiori (A o B).

Graduatoria ranking finaleRANKING FINALE – Alla luce dei calcoli prima illustrati e ben rappresentati dalle apposite tabelle il ranking finale vede il Brescia nettamente al primo posto con 49,75 punti, potendo vantare una posizione di vertice in tutte e 3 le precedenti graduatorie, seguito dal Varese con 44,75 punti, merito soprattutto del miglior piazzamento nella passata stagione e di una consistente media spettatori e nonostante un passato storico non trascendentale, dall’Ascoli con 44,50 punti, posizionato tra il 5° e l’11° posto in tutte e 3 le graduatorie, e dal Lecce con 43,25 punti. I salentini dominano la classifica degli spettatori, occupano un perentorio secondo posto alle spalle delle “rondinelle” in quella della tradizione e storia, ma pagano clamorosamente la graduatoria dell’ultima stagione, facendosi sopravanzare da ben 15 squadre e perdendo così il podio nel ranking.

POSSIBILI ESCLUSIONI – Una volta elaborata la classifica finale non è detto che gli eventuali ripescaggi seguano pedissequamente il rango acquisito da ogni formazione. Devono infatti essere presi in considerazione eventuali altri parametri “di esclusione” che possono rimettere in gioco anche compagini attardate, d’altra parte lo scorso anno il ripescato Vicenza era addirittura arrivato 6° ma le prime 5 furono tutte escluse. Tra i criteri di esclusione, per esempio, ricordiamo la non ammissione alla prossima stagione calcistica (criterio D1, per il quale l’anno scorso fu escluso il Padova e quest’anno il Parma), oppure eventuali ripescaggi fruiti nell’ultimo quinquennio (criterio D2, potrebbe essere il caso del Pisa, ripescato in Lega Pro nel 2011/12, anche se l’anno scorso pare non sia stato considerato e in ogni caso i toscani sono dietro il Lecce), o ancora l’aver subito penalizzazioni o sanzioni per illeciti sportivi (diretti o indiretti) e/o per violazione del divieto di scommettere nelle stagioni 2013/14 e 2014/15 o che dovranno scontarle nella stagione 2015/16 (criterio D4, potrebbe riguardare sia Brescia e sia Varese in base all’evoluzione della recente inchiesta sulla serie B), infine l’essere fallite ed aver visto attribuirsi il titolo sportivo dal 2012/13 ad oggi (criterio D5, dovrebbe essere il caso dell’Ascoli).

CONCLUSIONI – In conclusione il Lecce è appena 4° nella graduatoria dei ripescaggi, ma è l’unica nella “top five” a non correre nessun rischio di esclusioni, a differenza di Ascoli (sicuro), Brescia, Varese e Pisa. Parallelamente è certo che la B perderà almeno un “pezzo” (il Parma), ma altre formazioni potrebbero essere escluse (recenti difficoltà di Teramo, Como, vicenda Catania, ecc.) Brescia e Varese, se fossero penalizzate per la prossima stagione per vicende di partite truccate o scommesse, potrebbero essere tagliate fuori, ed inoltre ricordiamo che da quest’anno per poter essere ripescati, pur avendone diritto per posizione, occorre depositare la somma di 1mln di euro come garanzia, altra circostanza che di questi tempi non è alla portata di società che recentemente hanno avuto notevoli problemi anche solo a pagare gli stipendi (sempre il caso del Varese). Per tutte queste ragioni vale la pena non farsi particolari illusioni, ma anche non darsi per vinti, facendo per intero il proprio dovere nelle sedi opportune e restando alla finestra perché nulla resti intentato… e se alla fine dovesse essere Lega Pro, pazienza e cercheremo di riconquistare sul campo ciò che i tribunali ci hanno in passato portato via.

Commenti

1 commento

  1. Una precisazione:
    nella prima tabella secondo me ci sono degli errori: le posizioni dal quinto al decimo posto devono essere riviste non in base alla classifica finale ma al traguardo dei playoff! Il bassano per esempio, finalista e perdente della finale deve essere considerata prima tra tutte le altre quindi deve essere collocata al quinto posto…. di seguito le semifinaliste e per finire è uscito ai preliminari…
    Quindi i primi dieci posti sono:
    1 Entella
    2 Cittadella
    3 brescia
    4 varese
    5 bassano
    6 matera
    7 reggiana
    8 benevento
    9 ascoli
    10 pavia

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