LECCE – Dici Inter-Lecce e non puoi che pensare a lui: Davor Vugrinec, attaccante giallorosso dal 2000 al 2002, croato di ghiaccio, sicario di San Siro per aver realizzato il gol dell’unica vittoria esterna del Lecce contro i nerazzurri (0-1, il 12 novembre 2000). In una partita epica, sotto una pioggia battente, il Lecce difese strenuamente il vantaggio nonostante l’inferiorità numerica di oltre un’ora, per l’espulsione di Malusci. Sono passati quasi vent’anni e Inter-Lecce sarà la passerella d’esordio dei salentini in Serie A, lunedì 26 agosto. Vugrinec intanto ha fatto ritorno in Croazia, dove coltiva la sua passione per l’arte collezionando quadri e opere.
Dalla capitale Zagabria si racconta ai nostri microfoni: “Quella partita non volevo nemmeno giocarla – ricorda parlando di Inter-Lecce – poiché mio nonno era morto il giorno prima ed avevo chiesto di non scendere in campo per tornare subito in Croazia. Gli ero molto legato perché sono cresciuto con lui, dato che mio padre e mia madre lavoravano durante il giorno. Quando ho segnato ho alzato le braccia al cielo: è stato il momento più intenso della mia carriera. Appena finita, partii e partecipai ai suoi funerali il giorno dopo. Il gol contro l’Inter è rimasto nella storia del Lecce ed ogni volta che parlo con i tifosi giallorossi me lo ricordano, travolgendomi di affetto“.
Vugrinec sa come uscire indenni da San Siro e la sua ricetta è chiara: “Con il cuore, prima che con la tecnica; bisogna soprassedere le situazioni emotive ed essere molto concentrati sull’applicazione di ciò che si è preparato tatticamente in allenamento. Devi dare il massimo delle tue energie e, al tempo stesso, mantenere alta l’attenzione, specie in fase difensiva, puntando sull’organizzazione di gioco. Ma non si può badare solo a non prenderle, perché in novanta minuti anche le grandi squadre come l’Inter non possono avere la concentrazione sempre alta e ti lasciano comunque due, tre palle-gol: bisogna essere bravi a sfruttarle“.
Da quando ha lasciato il Lecce non è più tornato nel Salento, ma nostalgia e voglia incalzano: “Lecce è stata una piazza dove mi sono trovato molto bene e ho vissuto splendide emozioni. Non mi interesso più al calcio, ma l’unica squadra che seguo è quella giallorossa. Sento ancora oggi Saverio Sticchi Damiani, che considero un autentico fratello fin dai tempi in cui giocavo. È riuscito a riportare il Lecce in Serie A: qualcosa di straordinario per cui bisognerà essergli sempre grati. Ora parliamo spesso di un mio ritorno in vacanza: vorrei riabbracciare questa terra in cui mi sono trovato molto bene, circondato da amici, calciatori e dirigenti che mi aiutarono fin da subito ad ambientarmi“.
Dai campi da calcio ai musei non è una parabola come le altre: “La passione per l’arte nasce da lontano e si interseca con quella per il calcio: realizzai il primo investimento per un quadro a 23 anni. Oggi ho una galleria d’arte in centro a Zagabria ed esporto la mia collezione nei musei croati e anche all’estero“.
Sul pronostico di Inter-Lecce Davor Vugrinec non si sbottona: “Dico che il Lecce non perderà. L’Inter parte favorita, ma si può sempre sperare: serve pensare positivo. Io faccio il tifo per il Lecce e colgo l’occasione per salutare tutti i tifosi giallorossi“.
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