LECCE – Questa sera (ore 20:30 – ingresso 6,00 euro) al Teatro “Paisiello di Lecce, per la rassegna “La scena dei ragazzi“, organizzata da Comune di Lecce e Teatro Pubblico Pugliese, a cura di Factory Compagnia Transadriatica, appuntamento con “L’Universo è un materasso (e le stelle un lenzuolo)“, diretto e interpretato da Flavio Albanese scritto da Francesco Niccolini con la collaborazione artistica e le luci di Marinella Anaclerio. Lo spettacolo, che ha debuttato al Festival Maggio all’Infanzia 2017, è tra le ultime produzioni della Compagnia del Sole che, mercoledì 11 aprile, sarà in scena, sempre al “Paisiello“, con lo spettacolo Love & Money di Dennis Kelly con la regia di Marinella Anaclerio.

Questo è il grande racconto del Tempo. È diviso in quattro Capitoli. Il primo racconta il tempo in cui il Tempo non esisteva ancora: l’origine del tutto attraverso il mito, in particolare la teogonia di Esiodo. Il secondo capitolo descrive il tempo in cui la realtà era ciò che il buon senso e l’occhio umano potevano cogliere e comprendere: al mattino il Sole nasce a est, la sera tramonta a ovest, dunque il Sole gira intorno alla Terra. Il tempo di Aristotele e Tolomeo. Il terzo capitolo è la rivoluzione copernicana, in cui l’uomo scopre che la realtà non è quella che sembra. Ovvero: il Sole è il centro del mondo e la Terra immobile non è. L’ultimo capitolo è il più ambizioso e difficile: riguarda il Novecento, da Einstein ai Quanti, l’epoca in cui l’uomo ha cominciato a comprendere che non solo le cose non sono come sembrano, ma probabilmente tutto – come in teatro – è solo illusione: il tempo prima si è fatto una variabile relativa e poi è scomparso dalle leggi della fisica, lo spazio vuoto non esiste, le particelle di materia sono imprevedibili e non sono mai dove dovrebbero essere – sottolinea Francesco Niccolini – Noi compresi, ovviamente. Tutto questo raccontato con occhi pieni di meraviglia (e anche un po’ di spavento) da un protagonista diretto di tutta la storia: il Tempo in persona, Crono, prima imperatore dell’Universo e poi, dopo essere stato sconfitto dal figlio Zeus, sempre più in disparte. Fino a sparire“.

Raccontare ad un giovane pubblico la storia del Tempo, dal Mito alla Meccanica Quantistica è divertente e utile. È un modo per divertirsi studiando, per imparare ridendo, e farsi le stesse domande che i più grandi Filosofi e Scienziati si sono posti nei secoli. Domande semplici ma importantissime – precisa l’attore e regista Flavio Albanese. Il Tempo forse non esiste, come forse non esistono gli Dei, ma è altrettanto vero che esistono tutte le cose in cui crediamo. “Le cose esistono se tu le fai esistere” quelle Belle e quelle Brutte. Dedicato a chi crede e non smette mai di crederci“.

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