ASCOLI – Il solito Lecce a due facce questa volta rimane a secco. Al “Del Duca” di Ascoli i padroni di casa hanno la meglio in una partita brutta, contratta e dalle poche occasioni. L’impressione è stata chiara. La banda-Liverani, tonica nei primi 45’, ha faticato a produrre calcio nella seconda parte di partita.

È vero sottolineare ciò che non va, ma bisogna anche porre l’accento sull’episodio che, di fatto, ha negato il terzo pareggio consecutivo. In occasione del gol di Ardemagni c’è stato il “giallo” della trattenuta su Meccariello, che, anche se strattonato dalla punta di casa, è colpevole ancora una volta di una marcatura molle.

Il Lecce visto oggi non sembra avere alternativa di costruzione ai cross. Forse è un ordine di Liverani, forse per vie centrali soltanto Falco può creare problemi alle difese avversarie, ma se di bocciature non si può parlare alla terza giornata di campionato, dall’altra parte è indubbio che l’undici necessita di aggiustamenti.

Gli schieramenti speculari bloccano un po’ le iniziative offensive in avvio. Numerose novità e soprese da entrambe le parti rendono la fase di studio ancor più interessante per i tattici. Liverani opta per Bleve in porta lascia in tribuna Lucioni (leggi qui) e schiera Cosenza al fianco di Meccariello. Più drastici i cambi in casa Ascoli rispetto a due settimane fa, cambi decretati anche dai rinforzi giunti negli ultimi giorni. Vivarini passa alla difesa a 4; davanti a Lanni, che sostituisce Perucchini, Laverone debutta sulla destra, Valentini va al centro con Brosco. Baldini mezzapunta dietro a Ardemagni-Ninkovic.

Anche le prestazioni individuali sono state a corrente alternata. Calderoni inizialmente debordante, poi timido e schiacciato dalle sovrapposizioni di Laverone e Frattesi. Falco è l’unico che ha provato a tenere accesa la fiammella fino alla fine. Dietro la lavagna finiscono invece le punte Pettinari e La Mantia, ancora troppo abuliche per sembrare vere. In casa ascolana, oltre al mestiere di Ardemagni, da segnalare la sfrontatezza di Frattesi (1999) e la sostanza di Cavion, strappato in estate dal d.s. Antonio Tesoro (che ex) alla Cremonese.

Il taccuino delle occasioni si “sporca” soltanto con due contatti sospetti nell’area del Lecce. Prima Meccariello (4’) e poi Cosenza (13’), con esperienza, sradicano con vigorosamente il pallone all’ex Genoa Ninkovic. Nulla da eccepire per l’arbitro. L’Ascoli prova a condurre il match,specialmente con le iniziative a destra sull’out Laverone-Frattesi-Ninkovic-Baldini. Ma quando i bianconeri si sbilanciano rischiano di farsi male sulle conseguenti serpentine di Falco, vicino al gol al 17’; la doppia parata di Lanni, anche sul secondo tentativo di Pettinari, chiude tutto. Il Lecce sale d’autostima, Petriccione fa la solita partita a tre polmoni e i cross di Calderoni cominciano a fioccare. Pettinari fatica a trovare la quadra e quando sbuca in area al 38’ trova pronto Lanni a mano aperta.

Frattesi scuote l’Ascoli con un tiro da fuori domato da Bleve al 32’ mentre sul “Del Duca” comincia a piovere. E proprio sulla destra arriva la palla-gol più nitida del primo tempo. Laverone apre una falla sulla destra, Ninkovic riceve la scodellata e, di testa, stampa la traversa. Il secondo tempo, con sole e umidità al posto della pioggia, si apre con il Lecce avanti. Scavone perde il tempo per l’assist decisivo a Pettinari al 5’ e un minuto dopo Meccariello manda in curva.

L’Ascoli alza il baricentro; Frattesi spara alto al 17’. Dopo un periodo di pochezza offensiva arriva l’astuta stoccata di Ardemagni che, al 26’, non perdona Bleve, anche se prima del tocco vincente c’è una netta trattenuta su Meccariello, che cade a terra lasciando solo l’ex Avellino. La risposta del Lecce non arriva. Meccariello prova un difficile avvitamento di testa al 32’ ma c’è oggettiva fatica a mettere insieme una serie di passaggi nella metà campo ascolana.

Il finale è una vana ricerca di un cross che non arriva e l’Ascoli spreca il raddoppio quando Ninkovic, invece di puntare il diretto avversario, serve Ardemagni in fuorigioco. La Mantia, non pervenuto, accarezza il pallone nei minuti di recupero telefonando a Perucchini, che si dimostra attento sul tiro basso ed angolato di Petriccione. Ancora il solito Lecce, ma oggi si rimane a bocca asciutta. Non si tratta di bocciature, ma per qualcuno cominceranno i veri compiti in classe.

Il tabellino

Ascoli – Lecce 1-0

Ascoli (4-3-1-2): Lanni (13’st Perucchini); Laverone (36’st De Santis), Valentini, Brosco, D’Elia; Frattesi, Casarini, Cavion; Baldini (18’st Beretta); Ardemagni, Ninkovic. A disposizione: Bacci, Troiano, Ganz, Rossetti, Zebli, Quaranta, Addae, Kupisz, Valeau. Allenatore Vincenzo Vivarini.

Lecce (4-3-1-2): Bleve; Fiamozzi, Cosenza, Meccariello, Calderoni (38’st Venuti); Petriccione, Arrigoni, Scavone (27’st Palombi); Mancosu; Falco, Pettinari (20’st La Mantia). A disposizione: Milli, Lepore, Torromino, Haye, Marino, Tsonev, Tabanelli, Armellino, Bovo. Allenatore Fabio Liverani

Marcatore: 26’st Ardemagni (A),

Ammoniti: 23’pt Cosenza (L), 22’st Calderoni (L), 29’st Ardemagni (A), 34’st Ninkovic (A), 40’st Frattesi (A)

Arbitro: Antonio Rapuano di Rimini – Assistenti: Pasquale Cangiano di Napoli e Fabio Schirro di Nichelino – Quarto Uomo: Matteo Marchetti di Ostia Lido

Recuperi: 1’pt, 5’st

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