LECCE – Archiviata la sosta, archiviate (si spera) le polemiche sull’ormai celebre Chiricò gate, è ora di focalizzarsi sull’impegno di domani. Il Lecce sarà di scena ad Ascoli e l’obiettivo è quello di continuare a far vedere i buoni segnali mostrati sul campo al netto dei finali con rimonta subita. Concretizzare però non sarà facile. Dall’altra parte ci sarà una squadra vogliosa di riscatto dopo il passaggio a vuoto della scorsa uscita a Perugua, decisa a centrare il primo successo stagionale davanti ai propri tifosi.

I presupposti per una partita più che interessante ci sono, e il “Cino e Lillo Del Duca”, stadio “gemello” del “Via del Mare” di Lecce e del “Partenio-Lombardi” di Avellino, in quanto costruito dall’allora presidente dell’Ascoli Costantino Rozzi, ha anche una nuova fisionomia, con la curva di casa addossata al terreno di gioco. Nuovo palcoscenico, nuove emozioni.

L’allenatore del Picchio per il torneo 2018/2019 è Vincenzo Vivarini, chiamato nelle Marche dopo l’esperienza negativa di Empoli e conclusasi con l’esonero arrivato nel dicembre 2017. Nel curriculum del tecnico abruzzese c’è la storica promozione in Serie B ottenuta alla guida del Teramo (poi annullata per lo scandalo del calcioscommesse), i play-off in Seconda Divisione centrati con l’Aprilia (2012) e la mesta retrocessione dalla B alla Serie C con il Latina (stagione 2016-2017). E proprio “riscatto” sembra la parola chiave anche in questa esperienza in terra marchigiana, dove la piazza (circa 3500 abbonamenti sottoscritti) si aspetta grandi cose dalla formazione bianconera del patron Massimo Pulcinelli.

perucchiniParlando della rosa, e del probabile undici, a disposizione contro il Lecce, non si può non partire da Filippo Perucchini. L’ex portiere giallorosso, tre stagioni e mezzo nel Salento e l’apice arrivato con la tanto agognata promozione dello scorso anno tra i Cadetti. Dire che sarà una partita particolare per l’estremo difensore bergamasco è un eufemismo, in quanto il suo addio al Lecce è stato accolto con sommo dispiacere. The show must go on, si suol dire in questi casi. E oplà, quella chance in B accarezzata soltanto anni prima col Varese e mai sfiorata a Benevento, arriva con la maglia dell’Ascoli. Non è detto che Perucchini partirà dal 1′. Una condizione psicofisica non ottimale, seguita al brutto errore nel 2-0 patito a Perugia, potrebbe convincere lo staff tecnico a optare per Lanni.

Beretta nella finale di Frosinone

Il portiere però non è l’unico ex dell’incontro. In difesa c’è Gianmarco Ingrosso, cresciuto nella cantera salentina (1 presenza in A, 2 in B), Samuele Parlati, prodotto del vivaio del Lecce sotto la gestione Pedro Pablo Pasculli, e Giacomo Beretta, eclettico attore offensivo perno di quel Lecce che vide infranto il sogno promozione nella finale di Frosinone, partita in cui segnò l’illusorio vantaggio.

Vivarini sembra aver disegnato l’Ascoli secondo il credo tattico del 3-5-2. La cerniera davanti a Perucchini può contare sul giovane Quaranta (1997) e sugli esperti Brosco e Padella. I compiti difensivi saranno svolti anche dai fluidificanti Kupisz a destra e D’Elia (ex Bari, seguito dal Lecce in estate) a destra. Domani, però, ci potrebbe essere la variazione al 4-3-1-2: Laverone potrebbe debuttare da terzino destro, D’Elia arretrerebbe di qualche metro e l’esperienza della coppia Padella-Brosco lascerebbe inizialmente in panchina Quaranta.

I cambiamenti investirebbero anche il centrocampo. La regia passerebbe a Casarini, ex Novara, col 18enne Frattesi a vestire il ruolo dello scudiero (dopo aver fatto il play nel 3-5-2) insieme a Cavion. Resterebbero in panchina, oltre al prima menzionato Kupisz, il mediano di rottura e il salentino Parlati. Sulla trequarti, favorito proprio sull’ex giallorosso, ci sarebbe pronto Baldini, 21enne scuola Inter l’anno scorso in forza alla Pro Vercelli.

In attacco Vivarini potrebbe sorridere. Il recupero di Ardemagni regala più soluzioni. Con il 31enne strafavorito per una maglia da titolare nel duo offensivo, si scioglierà soltanto alla fine il ballottaggio tra Jack Beretta ed il serbo Ninkovic, che vanta un passato in A tra Genoa e Chievo. In seconda battuta ci sono le soluzioni che portano i nomi delle altre punte: Ganz e Rossetti, avversari del Lecce negli anni di Lega Pro.

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