LECCE (di Pierpaolo Sergio) – Tre voti contro due ed il format della Serie B 2018/2019 è rimasto (per ora…) a 19 squadre. Il Collegio di Garanzia dello Sport si è confermato combattutissimo con una sentenza rimasta fino all’ultimo in bilico e che ha visto il presidente Franco Frattini dichiararsi contrario alla decisione assunta, come un altro dei 4 giudici chiamati ad esprimersi sui vari ricorsi presentati da Novara, Ternana, Entella, Catania, Pro Vercelli e Siena. Il pronunciamento dell’organo di Giustizia Sportiva ha vanificato le attese dei club ricorrenti (e delle rispettive tifoserie) di assicurarsi un ripescaggio; stesso discorso per le minacce di un conseguente cambio di rotta nella governance della Lega B.

Il presidente Mauro Balata, appoggiato in extremis dal Commissario Straordinario FIGC Roberto Fabbricini, ha spinto per ridurre il numero delle partecipanti all’attuale stagione agonistica e può sorridere anche se sa che la guerra non è ancora vinta. Per ora porta a casa una sia pure importantissima battaglia, in attesa della discussione del ricorso presentato dalla Virtus Entella contro il Cesena, che si discute oggi e che potrebbe portare la Cadetteria a 20 squadre. Ma la questione avrebbe molti meno inconvenienti rispetto allo scampato ritorno al format di un campionato ad almeno 22 club. Inoltre, domani al Tar del Lazio ricorrerà anche l’Avellino di Taccone chiede la riammissione in B. Como e Santarcangelo aspetterebbero di conseguenza il ripescaggio in C.

Balata, dopo la comunicazione della sentenza, ha sottolineato: “In questa vicenda si è vista una coesione granitica e mai registrata prima, in questa Lega, dalle 19 società che sono sempre state convinte, prima con le votazioni in Assemblea e quindi con molte dichiarazioni di sostegno di questi giorni, della necessità di adottare un provvedimento richiesto da questo organo fin dal 2011 e da tutti, a parole, invocato da anni. Un’iniziativa che vuol soddisfare le esigenze di tutte le società, le nostre e quelle che verranno e alle quali abbiamo il dovere di dare un torneo tecnicamente valido e i mezzi per poterlo affrontare. È il vero obiettivo di 19 società che mi hanno chiesto di intraprendere un percorso di rinnovamento e riforme”.

Il futuro di Balata da numero uno della Lega Nazionale Professionisti di B era minato da venti di fronda, col solito Claudio Lotito, presidente della Lazio e proprietario della Salernitana insieme al cognato Marco Mezzaroma, che sarebbe stato pronto a candidarsi quale successore e impostare la Cadetteria con ben altre strategie se avesse prevalso la linea dei ripescaggi. Così non è stato e, forse, per quest’anno la bruttissima pagina per il malandatissimo calcio italiano scritta nelle aule dei tribunali sportivi potrebbe considerarsi (quasi) chiusa.

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