LECCE – Visite guidate gratuite in una delle sedi più note dell’Università del Salento:  il l’ex Monastero degli Olivetani di Lecce che, assieme alla Chiesa dei Ss Niccolò e Cataldo, rappresenta un importante riferimento identitario per la comunità locale e richiama numerosi visitatori interessati all’aspetto storico-monumentale. L’iniziativa è del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Ateneo salentino, che ha la propria sede all’interno del Monastero, e che ha deciso di dare avvio a un progetto di valorizzazione turistica dell’edificio in collaborazione con il Dipartimento di Beni Culturali e con il FAI (che ha in gestione la Chiesa). La realizzazione è affidata alla “Scuola di Placetelling”, diretta dal professor Fabio Pollice, con il coinvolgimento del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali.

Ad eccezione dei giorni di chiusura delle sedi universitarie che vanno dal 9 al 24 agosto, fino alla fine di settembre il plesso sarà aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 19:00 e il sabato dalle 9:00 alle 12:30; si potranno prenotare le visite guidate gratuite il lunedì, il giovedì e il sabato alle ore 9:30, 10:30 oppure 11:30. Le prenotazioni potranno essere effettuate dal sito della Scuola di Placetelling www.placetelling.it/prenotazioni/.

Le visite prevedono la visione del documentario “Il Monastero degli Olivetani e il Tempio di Tancredi, realizzato in collaborazione con il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali e finanziato dalla Scuola di Placetelling. Si tratta di un filmato nel quale viene sinteticamente descritta la storia del Monastero e della Chiesa, con alcuni approfondimenti sugli elementi artistici e architettonici di maggior pregio; la visita dei due chiostri, dello scalone monumentale, delle terrazze e di quelli che un tempo furono gli alloggi dei frati. Sarà inoltre possibile visitare la Biblioteca e altri ambienti che si affacciano sui due chiostri, come quelli dedicati alla mostra permanente “La Narrazione cartografica della Terra d’Otranto (l’ipogeo invece, per ragioni di sicurezza, resterà ancora chiuso al pubblico); l’accesso diretto dal chiostro cinquecentesco alla sagrestia della Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo; si occuperà il FAI di accompagnare i visitatori alla scoperta di un gioiello dell’architettura medievale.

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