LECCE (di Martina Marzo e Rachele Romano)* – “Le donne nell’archivio storico del Palmieri”, è il titolo della mostra che si allestirà nell’Aula Magna del Liceo Classico e Musicale “Palmieri il prossimo lunedì 11 giugno, per essere poi riproposta a novembre. Si tratta di un progetto ideato e diretto dalle docenti Maria Gabriella Calogiuri ed Ida Blattmann, con la collaborazione ed esperienza delle ricercatrici universitarie Rosanna Basso e Daria De Donno e del professor Renato Di Chiara Stanca.

È stato possibile analizzare l’archivio storico dell’istituto leccese per recuperare la memoria delle figure femminili che, a partire dal 1895 e fino al 1940, hanno frequentato il corso di studi classici, scardinando il loro contesto sociale che le impediva di istruirsi e di affermarsi in ambito lavorativo, limitandole semplicemente alla gestione della famiglia e dell’ambiente domestico. Con l’ausilio delle esperte si sono tenute lezioni di approfondimento sul quadro storico-sociale dell’epoca e delle figure femminili di spicco nel panorama salentino, tra le quali si annoverano Ofelia Poso, Maddalena Santoro ed Oronzina Tanzarella.

Maddalena Santoro

In particolare, è stata dettagliatamente esaminata la figura di Maddalena Santoro, scrittrice leccese e amante di Arnaldo Mussolini, fratello del Duce. Fu lei a contribuire all’emancipazione femminile, pur sostenendo il modello di madre e moglie esemplare conforme all’ideale fascista. Scrisse diversi romanzi rosa principalmente dedicati a donne, imperniati sui suoi ideali, tra cui si ricordano L’amore ai forti e Fanatici d’amore.

Nella seconda fase del progetto ci si è concentrati sullo studio dei registri cartacei e degli annuari scolastici propri del periodo preso in considerazione, alla ricerca di tutte le studentesse che avessero potuto arricchire culturalmente il territorio del Mezzogiorno d’Italia e della penisola salentina. Così è stato rispolverato il nome di Bianca Barletti, la prima donna medico salentina che ha frequentato il “Palmieri” e tante altre poetesse, maestre di scuola elementare e docenti nelle stesse aule che le avevano viste impegnate come discenti.

Attraverso le ricerche si è evinta una scarsa affluenza di alunne all’interno di contesti prettamente maschili basati su percorsi scolastici altrettanto di genere, nell’ultimo decennio dell’Ottocento e nei primi anni del Novecento; si è notato inoltre un progressivo aumento delle iscrizioni femminili negli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale, chiaro elemento identificativo del progresso culturale e lavorativo, intensificatosi a seguito del grande conflitto.

Nel ventennio compreso tra le due Guerre Mondiali il numero delle iscritte è notevolmente accresciuto con la formazione di sezioni interamente femminili. Grazie all’analisi dei registri e della raccolta e formalizzazione dei dati, sono stati effettuati dei confronti incrociati sulla provenienza geografico-sociale. Si è così desunto che l’origine geografica abbracciasse un’area piuttosto estesa, comprendente anche i paesi limitrofi della provincia, ma un cospicuo numero di iscritte proveniva anche dal Centro e dal Sud Italia.

Oronzina Tanzarella

Per quanto concerne l’appartenenza ad un ceto sociale, i dati hanno evidenziato come negli ultimi anni del XIX secolo e nei primissimi anni del XX le alunne provenissero da famiglie di elevata estrazione sociale, mentre nel ventennio fascista le classi erano più variegate, includendo anche ceti medio-bassi. Inoltre, sono state stilate alcune microbiografie, anche con l’ausilio della consultazione dei registri dell’Archivio Storico della città di Lecce.

Tutti questi dati sono stati quindi elaborati per farli confluire nella mostra, che dà voce a tutte le donne che per tanto tempo sono state ostacolate nel raggiungimento dei propri obiettivi da una società sessista e patriarcale.

*articolo redatto nell’ambito del progetto di alternanza scuola/lavoro previsto dalla legge 107/2015

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