LECCE – Il Mercatino delle Arti e delle Etnie di viale Aldo Moro, a Lecce, si veste a festa per la Befana dei Popoli. Oggi arrivano infatti dal vivo i Re Magi con il loro carico di oro, incenso e mirra da donare al Signore nato da poco.Ma non solo. Ci sarà spazio e tempo pure per la solidarietà: al Box 32 saranno messi in palio 100 biglietti per altrettante persone e per realizzare 100 pensieri. L’estrazione avverrà alle ore 20:00. La distribuzione gratuita dei biglietti prenderà il via alle ore 18:30, presso il box 32 ed avranno priorità le famiglie con bambini al seguito. Durante la serata verrà effettuata la raccolta alimentare nello stesso box per le mense parrocchiali (chiunque potrà donare generi alimentari confezionati ed integri).

Inoltre, dopo il successo dell’anno scorso, torna la serata dedicata agli antichi riti ancestrali, che non è stato possibile tenere il 28 dicembre scorso, e che si svolgerà a partire dalle ore 18:00 e fino alle 22:00. Sarà possibile assistere agli antichi riti ancestrali femminili tradizionali delle popolazioni dell’Africa nera, dell’Asia e dell’America Latina, tra spiritismo e religione, un modo nuovo di far vivere e rivivere nella nostra città le antiche usanze di tutto il mondo, annientando le distanze tra le diverse culture.

Un turbinio di profumi, suoni e sapori avvolgeranno i visitatori che – oltre a poter acquistare oggettistica etnica e salentina – saranno coinvolti nelle esecuzioni degli antichi riti, dal salto nel fuoco, al rito primordiale della creazione e fertilità della terra, alla lettura del destino con il rito delle conchiglie senegalesi e delle rune salentine, al rito dei fiori e di benedizione del compagno, in uso nel continente asiatico, al rito di purificazione dell’anima, dove l’uomo assiste al rito della danza purificatrice fatta dalle donne.

Un’esperienza coinvolgente tra i profumi degli incensi e del palo santo. Quest’ultimo, è un albero tropicale che cresce spontaneamente in alcune zone dell’America Centro-Meridionale e che viene coltivato nelle regioni dell’Ecuador e del Perù. Il suo nome deriva da una particolarità legata alla sua fioritura, che avviene il giorno di Natale. La raccolta del suo legno, considerato benefico, quasi sacro, avviene in maniera particolare per preservare questa pianta protetta. Secondo l’uso tradizionale, l’impiego del palo santo è rivolto soprattutto a contrastare quelle energie negative che possono essere origine di malesseri fisici di cui non si sono individuate altre cause o di condizioni psicologiche negative, come depressione, tristezza e cattivo umore. Secondo l’originale visione del mondo di alcune popolazioni sudamericane, il palo santo protegge sia gli adulti che i neonati dalla “mala energia” e dalla “planga bianca”, energie negative che si ritiene possano causare malocchio e malattie nel momento in cui si entra a contatto con persone estranee.

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