discarica-lecce-san-cataldoLECCE – Il Salento ridotto a discarica abusiva a cielo aperto. Di immagini come queste, purtroppo, se ne vedono a bizzeffe sia sui mezzi di informazione, che in prima persona. Basta percorrere le strade extraurbane (ma non solo quelle) e subito balzano agli occhi i cumuli di rifiuti di ogni specie che gli immancabili incivili abbandonano senza scrupoli lungo i margini delle carreggiate o in aperta campagna. Ma se fino a poco tempo addietro simili “cartoline” si potevano fortografare addentrandosi nelle zone più isolate, oggi non si bada più a nulla e si smaltisce quel che non serve in qualsiasi area, anche cittadina.

discarica-lecce-san-cataldo-4Le immagini, scattate in data 27 settembre 2017, sono state postate su Facebook da Filippo Montanari, il quale si è dimostrato particolarmente attento all’inquinamento del territorio e con uno spiccato senso civico. Proprio ciò che manca agli “sporcaccioni” (ed usiamo un eufemismo per non chiamarli come meriterebbero…) che hanno pensato bene di scaricare a bordo strada onduline in eternit, pneumatici, materiale di risulta, vecchi televisori, cartoni, addirittura pannelli di una caldaia a metano e quant’altro non fosse più loro necessario.

discarica-lecce-san-cataldo-3Ci troviamo lungo la Strada Statale 543, ossia la Lecce-San Cataldo, dove i soliti ignoti hanno ammassato di tutto, approfittando degli interminabili lavori di rifacimento della rete idrica e fognaria dell’Acquedotto Pugliese. Interventi che hanno ridotto i flussi veicolari lungo quell’arteria e che agevolano la sosta a bordo strada permettendo di svuotare auto o veicoli di maggior volume ancor più agevolmente.

discarica-amianto-lecce-san-cataldo-via-fondoneL’ultima immagine è invece relativa alla Strada Provinciale 364, che collega il capoluogo salentino alla stessa marina di San Cataldo, ma attraverso Via Fondone. In lontananza si può riconoscere l’abitato cittadino, nei pressi del Complesso Agave, ma in primo piano sono state fotografate altre inquietanti lastre di amianto ondulate che sono state scaricate in aperta campagna. Neppure l’installazione di telecamere di sorveglianza e la presenza di cartelli di divieto, puntualmente ignorati, serve purtroppo ad inibire chi impunemente smaltisce i propri rifiuti ed inquina il territorio.

Fare qualcosa, tuttavia si può: chiunque si trovasse davanti il menefreghista di turno intento a gettare rifiuti (spesso anche pericolosi), dovrebbe appuntarsi il numero di targa del veicolo e segnalarlo alle autorità competenti. Pagare di tasca propria le salate multe previste per certi reati, perché di reato si tratta, forse potrebbe fungere da minimo deterrente.

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