ciccio-cosenza-vs-alessandriaLECCE (di Gavino Coradduzza) – Maledetti calci di rigore, verrebbe da dire; ma il calcio, talvolta, affida gli esiti alla dea “Eupalla” che non sempre premia chi più merita… Che non sarebbe stato un confronto salottiero con offerta di thè e pasticcini lo si è capito già dal primo minuto: gli animi si accendono al primo contatto vigoroso tra Torromino e Marras, entrambi ammoniti ed entrambi protagonisti poi in partita. È davvero molto buono l’atteggiamento iniziale del Lecce che scova ed utilizza i corridoi che portano verso l’area di Vannucchi; la manovra si srotola con agilità; sulle corsie esterne c’è totale dominio dei giallorossi che tentano più volte il tiro a rete ma con esiti  purtroppo soliti… La partita è combattuta, bella; le alchimie tattiche sono assenti: fioccano le occasioni su entrambi i fronti, ma a creare le cose più gustose è il Lecce. Roberto Rizzo ha scelto di cambiare formazione rispetto alla partita dell’andata lasciando in panca Doumbia e Mancosu : soluzione coraggiosa e forse azzardata, che tuttavia, per l’intero primo tempo che sto commentando, ha assegnato ai salentini un ruolo di netta superiorità. L’Alessandria è farraginosa, probabilmente sorpresa e stupita dalla personalità e dalla consistenza dell’avversario. Lascia l’impressione di applicare un gioco poco organizzato, quasi improvvisato: tocchetti laterali e poca, pochissima profondità: il più insidioso è il “furetto” Marras dai cui piedi partono i cross, gli inviti e le conclusioni più insidiose; il resto della squadra (a parte Vannucchi, di gran lunga il migliore in campo) latita…

dudu-doumbia-vs-alessandriaStesso spartito e stessa musica in avvio di ripresa: i giallorossi spaventano più e più volte la squadra di Pillon visibilmente imbarazzata almeno quanto il suo allenatore… L’Alessandria è soggiogata, ma il gol non arriva; la gara è sempre molto viva, non c’è tregua, e qualche volta è Marras ad incunearsi nei “possedimenti terrieri” di Perucchini, ma senza esito. Dopo venti minuti, Pacilli (ottima la sua prova) cede il posto a Mancosu: più centrocampo, dunque, rinunciando forse alla frizzante verve del numero 11 giallorosso ed alla sua fantasia in zona avanzata. Il centrocampo, che dopo tanto lavoro sta rifiatando, non supporta come in precedenza le punte ed allora Rizzo toglie Torromino e spedisce in campo Doumbia, l’uomo delle veloci sgroppate ma sempre di latente concretezza (dispone immediatamente di una buona occasione che, raccontiamola così, Vannucchi sventa)… L’Alessandria si spegne progressivamente, ma il punteggio non si sblocca…
marco-mancosu-vs-alessandriaSe per vincere fosse sufficiente una ottima prestazione ed una indiscutibile superiorità sull’avversario, allora il Lecce avrebbe messo in cassaforte il passaggio del turno già nei tempi regolamentari: tiri in porta, tiri fuori, possesso palla vedono prevalere nettamente i salentini; ed invece si va avanti con i supplementari sostanzialmente giocati in equilibrio con una quasi impercettibile superiorità dei grigi, mentre i giallorossi stentano un pochino nel riproporre la netta superiorità dei tempi regolamentari… Ma è ancora la squadra di Rizzo a sfiorare il successo a tre minuti dal termine dei supplementari con la traversa colta da Mancosu, mentre lo spauracchio dei calci di rigore avanza inesorabilmente ed altrettanto inesorabilmente arriva… Sui penalty mi astengo: si tratta di dati numerici di cronaca; ma sono i numeri che rispediscono il Lecce a casa con valanghe di elogi, con meriti incontestabili, mentre la differenza nel realizzare i rigori premia ben oltre i meriti l’Alessandria. E allora: buona fortuna a voi ora, “grigi”…
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