arbitro-pillitteri-di-palermo-sambenedettese-lecceSAN BENEDETTO DEL TRONTO (di Pierpaolo Sergio) – Nella sfida d’andata degli Ottavi di Finale dei Play-Off di Lega Pro giocata nel “Sambodromo” rossoblù, le pagelle di Sambenedettese-Lecce vedono meritare voti positivi il portiere Filippo Perucchini, che para un rigore al bomber di casa Mancuso, capitan Checco Lepore, Ciccio Cosenza, Sasà Caturano e Mario Pacilli. Non brillano invece Antonio Giosa e Giuseppe Torromino: il primo non solo commette il fallo da rigore cui poi rimedia l’estremo difensore giallorosso, ma si divora a 5′ dal fine un gol a mezzo metro dalla linea di porta; il secondo invece innesca l’azione che porta al fallo del difensore leccese e sbaglia davvero tanti appoggi finché resta in campo. Per mister Rizzo un buon pareggio contro un avversario forse temuto oltre il dovuto e la consapvolezza che la squadra salentina dovrà essere più cinica se vuol vincere questi spareggi.

perucchini-pra-rigore-a-mancusoPERUCCHINI: Reattivo nelle occasioni in cui i padroni di casa si affacciano dall sue parti. Qualche incertezze su alcune palle alte smanacciate un po’ grossolanamente. Sventa però con freddezza nel primo tempo un potenziale pericolo deviando in corner una battuta dalla corta distanza di un attaccante rosoblù. Poi non può  nulla in vano tuffo sulla rete di Mancuso che lo supera da pochi metri, quindi si esalta al momento della battuta dal dischetto del numero 7 rossoblù negandogli il raddoppio. VOTO: 7,5

checco-lepore-maglia-biancaLEPORE: Gara accorta con non troppe folate in avanti per il capitano del Lecce che però, quando si porta in attacco, fa pesare il suo dinamismo e la sua precisione nei cross e sulle punizioni che pennella a centro area, seppure gli attaccanti giallorossi non ne sappiano approfittare. Fa correre qualche apprensione quando si scontra testa contro testa con Agodirin e rimane a terra, ma poi il grande cuore che lo contraddistingue gli dà le energie per restare sul rettangolo verde e chiudere con autorità il match. VOTO: 6,5

COSENZA: Monta una guardia arcigna e rocciosa, come nel suo stile, su Mancuso, cannoniere dei locali. Non tira mai la gamba indietro neppure se qualche altro avversario incrocia la sua zona di competenza e si fa valere sulle palle alte che spiovono dalla trequarti marchigiana, come pure sui calci piazzati del Lecce. VOTO: 6,5

giosa-e-pegorinGIOSA: Nel primo tempo, prova spesso e volentieri ad impostare la manovra leccese dalle retrovie, ma manca della necessaria velocità d’esecuzione e di precisione quando si tratta di innescare le punte che fanno un gran movimento lì davanti. In difesa dà una mano a tenere lontani i pericoli da Perucchini, ma nella ripresa diventa protagonita in negativo commettendo un ingenuo, quanto inutile fallo da rigore e poi divorandosi la palla dell’1-2 nel finale di gara quando, a tu per tu con Pegorin che gli aveva confezionato un grazioso cadeau, non lo sfrutta per mettere una grossa ipoteca sul passaggio di turno. VOTO: 5

CIANCIO: Inizia molto bene la sua gara trovando anche un gol forse ingiustamente annullato per presunto fuorigioco. La mobilità degli uomini di Sanderra lo porta pian piano ad arretrare il suo raggio d’azione ed a presidiare di più la fascia sinistra. VOTO: 6

samb-lecce-2MANCOSU: Non uno, ma due passi indietro rispetto al Mancosu stratosferico ammirato contro l’Andria nell’ultima di campionato. Appare lento e spaesato, ingabbiato dall’accortissima guardia che il centrocampo sambenedettese monta sia su di lui, che sui portatori di palla giallorossi. Non trova per larghi tratti dell’incontro quasi mai lo spiraglio giusto per inserirsi in area avversaria o servire assist al bacio come vorrebbe e saprebbe, salvo riprendersi a metà del secondo tempo quando finalmente inizia a carburare diventando uno dei più pericolosi tra i ragazzi di mister Rizzo. VOTO: 5,5 —> (dall’86°) MAIMONE: Scampoli di gara per lui. S.V.

ARRIGONI: Come il compagno di reparto Mancosu, anche per l’ex centrocampista del Cosenza il pomeriggio al ‘Riviera delle Palme‘ non è certo una passeggiata. Stenta a farsi trovare libero per far partire le azioni del Lecce, con il risultato che troppe volte i salentini sono costretti ad utilizzare inutili lanci lunghi. Prezioso comunque nel dare una mano in fase difensiva. VOTO: 6

costa-ferreira-a-sambCOSTA FERREIRA: Più impegnato a distruggere che a manovrare. Soprattutto nel primo tempo deve spesso inseguire gli avversari ricorrendo a qualche fallo di troppo. Dà tuttavia l’impressione che, se il pressing dei rossoblù non lo avesse soffocato per circa un’ora, avrebbe potuto pungere e non poco la difesa locale come prova a fare nel finale di contesa. Degno di menzione lo slalom in area avversaria che culmina col fallo da rigore di Mancuso ai suoi danni. VOTO: 6

TORROMINO: Tanta corsa ma pochissima lucidità. Anche contro la Sambenedettese si vede il solito Torromino tutto voglia e poca concretezza. Sul finire della prima frazione di gioco non vede il liberissimo Caturano in area di rigore e spara la palla in curva, anzichè crossarla al centro. Nella ripresa perde un tranquillismo pallone sulla trequarti e provoca la ripartenza a razzo della Sambenedettese culminata col penalty poi fallito. Errore imperdonabile per un elemento come lui. VOTO: 5 —> (dal 65°) DOUMBIA: Come tante volte già successo, sembra in grado di spaccare con tre passi la retroguardia rossoblù, ma poi si perde in mille contrasti e tante finte che non danno i frutti sperati. Comunque gli va dato il merito di tenere alta la guardia della difesa dei padoni di casa che devono rincorrerlo fino al 95°. VOTO: 5,5

esultanza-caturano-a-san-bendettoCATURANO: Si impegna in mille duelli e tanti palloni rincorsi in lungo ed in largo, ma trovare il pertugio giusto per battere a rete resterà una chiemera se non verrà asistito a dovere dai suoi compagni. Di assist degni di tal nome non ne vede nemmeno uno e deve sbracciare e non poco contro i rudi difensori marchigiani. Buon per lui che l’arbitro assegni un rigore al Lecce che trasforma spiazzando il portiere Pegorin e pareggiando una partita che si stava mettendo male per il Lecce. VOTO: 6,5 —> (dal 74°) MARCONI: Nei piani di mister Rizzo avrebbe dovuto duellare con la difesa rossoblù sulle palle alte che spiovevano verso l’area sambenedettese, ma in 20 minuti tocca pochissimi palloni e non riesce ad entrare al meglio in partita. VOTO: 5,5

samb-lecce-1PACILLI: Prezioso, sgusciante e sempre lucido, risulta una costante spina nel fianco per la formazione di Sanderra che stenta a prendergli le misure. Ha sul destro un pallone ottimo per sbloccare il match ma Pegorin gli nega la gioia del gol personale con una respinta ravvicinata d’istinto con i piedi. Non disdegna i rientri per dare supporto alla difesa e si fa sempre trovare libero per innescare ripartenze potenzialmente mortifere se fossero sfruttate a dovere dal Lecce. Se la squadra salentina è temibile sulla catena di destra grandi meriti sono da ascrivere all’ex Cremonese che si integra a meraviglia con Lepore. VOTO: 7

roberto-rizzo-in-panchinaAll. RIZZO: Dev’essersi affezionato ai pareggi… In tre gare sulla panchina giallorossa ha infatti raccolto altrettani 1-1, anche se quello di stasera ha un valore enormemente maggiore rispetto a quelli precedenti. Nelle Marche presenta una squadra inizialmente attenta a controllare come meglio può la prevedibile voglia di mettere in difficoltà i giallorosssi da parte degli avversari, poi trova le giuste contromisure e costringe la formazione avversaria a rincorrere il suo Lecce. Mercoledì sera servirà mantenere ben alta la concentrazione visto che saranno buoni due risultati su tre e non concedere nulla ad una Samb costretta invece solo alla vittoria per passare ai Quarti. VOTO: 6

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