virtus-francavilla-lecce-2-1LECCE (di Gavino Coradduzza) – Sconfitta da digerire al più presto, quella nel derby del Salento; non sarà tanto semplice giacchè pare facile intuire che, da parte dei tifosi e non solo, sorgono parecchi “perché?” Sarà pur lecito, per esempio, domandarsi il perché della decisione di schierare un attacco incapace di produrre almeno un tiro in porta mantenendo in panchina il cannoniere delle ultime due partite, ossia Marconi, (le sole disputate con la maglia del Lecce…) per una ottantina di minuti? La partita, perchè di questo dobbiamo discutere, aveva preso avvio con tutte le premesse di un grande equilibrio; sembravano esserci tutti gli ingredienti. Ed è stata una bella partita per lunghi tratti, pur deludendo per la carenza di situazioni da adrenalina nelle due aree di rigore o a ridosso delle porte… A viso aperto, senza  condizionamenti da alchimie suggerite dalla classifica, Francavilla e Lecce hanno dato vita ad un primo tempo sufficientemente intenso per quanto avaro di spunti decisivi per impensierire i rispettivi portieri e modificare così il punteggio iniziale. Lo spunto di Lepore, concluso (18°) con una lunga parabola da distanza siderale, stava per sorprendere il portiere Albertazzi, quando la palla è però andata a colpire clamorosamente la traversa.

prezioso-virtus-francavillaA spingere con maggiore insistenza è stato ovviamente il Lecce, ma sempre al di fuori della zona calda; al Francavilla il compito di sfruttare le ripartenze per impensierire la capolista. L’equilibrio regge fino al minuto 40, cioè fino al destro non proprio irresistibile di Prezioso che, da oltre venti metri, infila Perucchini. Gli inevitabili festeggiamenti durano soltanto tre minuti perchè Lepore, da posizione decentrata, cerca la porta e trova un’involontaria deviazione con palla in fondo al sacco senza che il povero Albertazzi abbia la possibilità di intervenire. Primo tempo piacevole, giocato a testa alta da entrambe le squadre e condito con due reti ed una traversa…
doumbia-a-francavillaUno a uno e si riparte per la ripresa che in avvio registra una discreta impennata del ritmo di gioco insieme ad un lieve impoverimento della precisione e della misura degli scambi. Molti i palloni, su entrambi i fronti, vengono appoggiati sui piedi degli avversari e, pertanto, molti sono i rovesciamenti di fronte. È sempre il Lecce a menar la danza, ma con i soliti fraseggi a maglie larghe e… “profondità cercasi”, a parte le incursioni spesso confusionarie di Doumbia
marco-mancosuQuasi a metà ripresa si rompe però Mancosu che esce dolorante ad una gamba e parecchio incazzato per il guaio muscolare che lo esclude dalla contesa. Padalino lo sostituisce con Tsonev, ma è costretto a cercare nuovi equilibri stante la diversità di caratteristiche e di peso dei due calciatori… La battaglia continua: il Francavilla mostra di avere ancora tante energie, mentre il Lecce fa lampeggiare la spia della “riserva”… Giuseppe Abruzzese si incarica di riconsegnare il vantaggio alla sua squadra: sua la deviazione di testa su calcio piazzato, con Perucchini abbastanza sorpreso quando la palla si infila sul secondo palo. Cresce ancora questo buon Francavilla dalle sette vite; cresce al punto di sprecare banalmente un facilissima occasione di triplicare allorquando, propiziato dall’immancabile svarione del centrocampo giallorosso Nzola, il gigantesco centravanti della Virtus, si invola verso Perucchini che lo mura, sprecando, come si è detto, una facile occasione…
padalino-e-liguoriPadalino allora tenta il tutto per tutto: arretra Lepore sulla linea di difesa, richiama in panca Agostinone e Costa Ferreira e manda in campo Torromino e Marconi. Sembra la mossa della disperazione ed in effetti così sarà, perchè di frutti non se ne vedrà neanche l’ombra…  Ma di lì a qualche minuto la Virtus resta in dieci uomini (espulso Alessandro) e, dunque, le quattro punte  potrebbero trovare spazi sfruttabili. Non è chiaro il motivo dell’infantile nervosismo di Torromino che si fa espellere per una inopportuna ed ingiustificabile scorrettezza. A parità numerica ristabilita la partita sembra ormai segnata. Il fischio di chiusura vede sul podio la squadra di Calabro e Trinchera apparsa, particolarmente nella ripresa, più compatta e più decisa dei salentini progressivamente in disarmo. Sconfitta da digerire al più presto, si diceva in avvio; sconfitta che attende risposte ai tanti perchè dei tifosi e non solo di loro…
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