festival-sanremo-2017LECCE – (di Luca Manna) Il Festival di Sanremo, si sa, è uno di quegli eventi che monopolizzano l’attenzione degli italiani per una settimana ed anche nei giorni che lo precedono. Fra polemiche ed attese, curiosità e sorprese, anche chi finge di non interessarsene non può non farsi condizionare dal clima “canterino” che invade lo Stivale. E allora anche il mondo calcistico leccese non ha voluto essere da meno, ed in questi giorni ed in attesa che Carlo Conti e Maria De Filippi facessero il loro debutto sul palco dell’Ariston, chi più chi meno ha deciso di… cantare!

ciotola-esultaHanno cantato i ragazzi in campo, male, malissimo, stonando una partita importante sabato pomeriggio a Caserta e regalando ai propri tifosi uno spettacolo sgradevole che ha portato il Lecce a perdere la vetta della classifica. Capita a tutti una serata storta, anche ad artisti del calibro di Gianni Morandi è capitato di subire i fischi della platea per esibizioni sottotono; l’importante è capire cosa sia successo e trovare subito nuovi stimoli per tornare ad offrire lo splendido spettacolo che tutti si aspettano da artisti della musica, come dello sport, che hanno potenzialità grandissime.

pasquale-padalino-3-2-2017-2Certo, fa male…  Forse più a chi si esibisce, che a chi paga il biglietto (con l’amara moneta della sofferenza sportiva) per godersi lo spettacolo e vedere i propri beniamini vincere, ma bisogna farsene una ragione e ripartire più determinati di prima così da tornare sul prossimo palcoscenico più forti e spettacolari di prima. Ed è qui che interviene il direttore di orchestra, o anche detto mister Padalino: a lui l’ingrato compito di ricompattare strumenti e musicisti e tornare ad offrire musica dolce per le orecchie dei tifosi, musica da primato in classifica da riconquistare fino alla conquista del disco di platino chiamato Serie B.

tifosi-del-lecce-a-casertaHanno cantato i tifosi: i circa 200 recatisi a Caserta per 90 minuti e forse più, quelli che hanno capito che la serata storta capita, ma non pregiudica l’affetto per il “proprio” artista preferito e dopo un’ora erano già lì a programmare la prossima tappa del tour da seguire e, ahinoi, anche quelli che invece ricominciano a cantare ogni volta che lo spettacolo non va propriamente come tutti vorremmo. Eh sì, a volte purtroppo alcuni “tormentoni del momento” sono veramente sgradevoli ma, nonostante ciò, vengono passati costantemente dalle radio e, questa settimana, quelli più in voga sono stati “Esonerate Padalino” e “La società non vuole andare in Serie B”… Inutile cambiare stazione, inutile abbassare il volume, li abbiamo trovati ovunque e venivano cantati così forte che non sono potuti passare inosservati. Fossimo critici musicali pezzi del genere li censureremmo sicuramente, ma purtroppo non lo siamo e allora ne prendiamo atto e confermiamo la sensazione avuta spesso, ma che mai avremmo voluto fosse una certezza: a Lecce non tutti remano dalla parte giusta e alcune canzonette risultano davvero stonate e fuori luogo. Per carità, ad ognuno i suoi gusti, musicali e non, ma per raggiungere l’obiettivo di uno spettacolo fenomenale, bisogna che il pubblico abbia la pazienza giusta per vedere se gli artisti lo potranno raggiungere alla fine, quantomeno fino a quando ne sembrano in grado o ne sono vicini.

saverio-sticchi-damiani-e-alessandro-adamo-3E così, in questa settimana di canzoni in libertà, alla fine anche l’U.S. Lecce ha deciso di unirsi al coro e di cantare davanti alla Stampa il proprio disappunto per il clima creatosi dopo la sconfitta di Caserta che, ricordiamo ai più è la terza dopo 24 partite di campionato. E lo ha fatto con quello che forse è il protagonista principe dell’intera band, la voce più autorevole, quella di chi questo gruppo lo ha creato, messo in piedi e portato a suonare la bella musica di un Lecce nuovamente protagonista e di fattura principalmente “salentina”. Saverio Sticchi Damiani ha cantato e lo ha fatto con forza e con tutta la voce che aveva in corpo, senza urlare come suo stile inconfondibile, ma mettendo nel testo del suo brano tutto il disappunto ed a tratti la rabbia per la strana situazione in cui si trova il Lecce dopo ogni piccolo passo falso e che, a suo modo di vedere è esagerato e, comprensibilmente, assolutamente fuori luogo. Lo ha fatto snocciolando numeri, certezze, ribadendo la bontà del progetto e la totale fiducia nel direttore di orchestra che finora ha raccolto quasi ovunque il pieno di… punti! Lo ha fatto avvalendosi della sapiente seconda voce di Alessandro Adamo che lo ha aiutato a “cantare” quanto la Lega Pro sia difficile sia sul campo e soprattutto in sede economico–finanziaria e sottolineando quanto importante sia lo sforzo profuso perché l’orchestra viaggi spedita verso un progetto che non sia funzionale ad un solo album di successo, ma ad una intera carriera che sia lunga e duratura. Lo ha fatto perché era giusto farlo visto il clima pesante e la musica funerea degli ultimi giorni e perché era importante ribadire che gli spettacoli poi vanno valutati alla fine e nel complesso, soprattutto quando, come nel caso del Lecce, sono gradevoli come canta la classifica.

tifosi del Lecce nell'anfiteatro romanoInsomma, Sanremo è arrivato ed un po’ tutti abbiamo avuto voglia di cantare… Lo abbiamo fatto anche noi con questo pezzo e l’augurio più grande che ci possiamo fare è quello di ritrovarci a maggio, in un bellissimo anfiteatro o davanti ad una colonna con un santo “familiare” che ci guarda con tre dita tese al cielo a cantare finalmente lo stesso motivetto, a squarciagola e con le lacrime agli occhi, quello che tutti alla fine stiamo aspettando, quello che per noi è meglio di qualsiasi altra canzone della storia di ogni Festival, quello che fa… Beh, come fa lo sapete già tutti!

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