budspencer_piedoneLECCE – Da una competizione sportiva ad una ripresa cinematografica il passo è breve: la realtà dello sport, d’altra parte, non si discosta poi molto da quella del cinema. L’iter professionale da perseguire per diventare un buon attore, infatti, come forse pochi sanno, prevede, oltre ad un allenamento etico, anche un impegnativo lavoro fisico. “Training attoriale”, al pari di un allenamento pre-gara, è il termine tecnico usato per migliorare la presenza scenica. Sono numerosi gli atleti che, oltre ad avere avuto una brillante carriera sportiva, hanno intrapreso un percorso nel mondo dello spettacolo.

Possiamo annoverare molti esempi di personaggi che sono diventati ulteriormente famosi anche grazie all’entrata nel patinato showbiz. Basti ricordare esempi quali Kirk Douglas, Esther Williams, Sylvester Stallone nei panni del leggendario personaggio di Rocky Balboa, o il grande Pelè nel ruolo del caporale Luis Fernandez nel celebre film “Fuga per la vittoria“.

In Italia, un volto che è passato alla storia, soddisfacendo in pieno quei requisiti indicati in precedenza, è quello di Carlo Perdersoli alias Bud Spencer. Atleta olimpionico e vincitore del titolo italiano nei 100 metri stile libero per ben sette volte di fila, l’atleta partenopeo ha ampiamente dimostrato la sua bravura anche davanti alla macchina da presa.

dioperdonaiono_mediagallery-page-300x165Dopo aver esordito al cinema, nel 1967, con “Dio perdona… Io no!”, al fianco del suo amico e collega Mario Girotti, meglio noto come Terence Hill, il popolare “Banana Joe” (appellativo che lo ha reso famoso per via di un’omonima pellicola) ha avuto il suo massimo successo grazie al film “Lo chiamavano Trinità”, western con la regia di Sergio Leone.

01-96Scomparso il 27 giugno 2016, con grande commozione di quanti lo hanno seguito ed apprezzato prima in piscina e poi sul set, Bud Spencer è entrato di diritto nella storia della cinematografia italiana ed internazionale. Fonte di ispirazione anche per un regista del calibro di Quentin Tarantino, la sua è la dimostrazione di come sia nella vita, che nel lavoro, sia possibile dedicarsi a due passioni differenti riuscendo ad ottenere grande successo in entrambe.

Articolo realizzato dagli alunni del Liceo Classico Musicale “G. Palmieri” di Lecce Carlo Campobasso, Lucrezia Cantelmo, Arianna Longo, Michele Madaro, Carolina Rubino nell’ambito del progetto di alternanza scuola/lavoro previsto dalla legge 107/2015.
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