rigore-negato-a-mancosuANDRIA – Le immagini parlano chiaro. Anche gli scatti dei fotografi presenti a bordo campo confermano che su Marco Mancosu c’era un rigore ineccepibile. Si era al 90° e, sugli sviluppi di un cross dalla destra di Vitofrancesco, la palla è stata dapprima ciccata da Persano appostato al centro dell’area, per poi finire sui piedi del centrocampista sardo che, al limite dell’area piccola, viene strattonato per il braccio sinistro da Daniel Onescu che gli impedisce di calciare in porta a botta quasi sicura. Un episodio che pesa enormemente sul risultato finale del derby tra Fidelis Andria e Lecce e che poteva regalare ai giallorossi la quarta affermazione di fila in trasferta. L’arbitro Pirantonio Perotti della sezione Aia di Legnano non era in posizione ottimale per valutare il contatto ed ha lasciato proseguire l’azione senza fischiare la massima punizione e la conseguente espulsione del calciatore biancazzurro. Neppure il suo primo assistente, Giuseppe Macaddino, è stato d’aiuto per il direttore di gara e tutto si è risolto con le veementi proteste di Mancosu rimaste ovviamente inascoltate. Una svista clamorosa che, tuttavia, ci può stare. Ciò che lascia l’amaro in bocca è che quell’intervento del giocatore rumeno numero 26 sia lascito impunito e che al Lecce manchino gli eventuali altri due punti che la realizzazione del rigore avrebbe consegnato ai giallorossi, mettendo così al sicuro il platonico titolo di campioni d’inverno.

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