MancosuLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Un Lecce balbettante e privo di idee per larghi tratti della gara non va oltre il pareggio per 1-1 con il Cosenza davanti al pubblico amico (record negativo stagionale di presenze con 11.434 spettatori) e spreca un’altra ghiotta occasione per accorciare il distacco dalla capolista Juve Stabia bloccata nel derby a Caserta sull’1-1 e staccare Foggia e Matera fermate anch’esse sul pari. Serata-no per diversi elementi e preoccupante involuzione nel gioco dei salentini, tanto che il successo ormai manca da un mese alla squadra di Padalino, mentre gli ospiti interrompono la scia di tre sconfitte di fila e tornano a casa con un punto pesante. Eroe del match tra le fila giallorosse il solito Marco Mancosu, la cui grinta e precisione nel tiro permettono al Lecce di recuperare lo svantaggio iniziale di Statella e sfiorare poi il successo nel finale con Giuseppe Torromino, prestato al ruolo di attaccante centrale per la squalifica di Caturano, ma con scarsi risultati. Opaca la prestazione di Luca Fiordilino che replica la prova offerta in Coppa a Matera. Buono invece l’inserimento in corsa di Sergio Contessa che almeno ha dato ritmo e velocità alla fascia mancina.

GOMIS: Ritrova la maglia da titolare per la squalifica di Bleve e si fa apprezzare per tempismo nell’anticipo fuori area che compie su Statella in avvio di match. Il Cosenza bada più a controllare il Lecce che a creare gioco e lui trascorre una serata di relativo relax, rovinata solo dal gol dei calabresi (sospetto fuorigioco di Mungo che dà l’assist a Statella per il vantaggio ospite). Impreciso e lento nei rinvii, come in alcuni alleggerimenti quando gioca la palla con i piedi. VOTO: 6

VITOFRANCESCO: Incerto e poco propositivo sulla corsia di destra nonostante lungo quella fascia si sviluppi la maggior mole di azioni d’attacco giallorosse. In calo di condizione e di lucidità. VOTO: 5.5

GIOSA: Dopo qualche sbavatura iniziale, entra a pieni giri nel secondo tempo quando non solo annulla Gambino e poi Baclet, ma si spinge anche generosamente in avanti per sfruttare la sua statura sulle palle inattive. Su una di queste va pure vicino al gol. VOTO: 6.5

COSENZA: Gli tocca tentare di impostare il gioco dalle retrovie ma il suo è un piede a volte e logicamente troppo rude per offrire palloni giocabili agli attaccanti. Qualche incertezza ma solita grinta per lui che da reggino sentiva questa sfida in modo particolare. VOTO: 6

CIANCIO: Non una partita da ricordare per uno dei tanti ex cosentini presenti in rosa. L’intesa con Doumbia resta un’incompiuta, come i suoi traversoni al centro area che non si vedono praticamente mai. VOTO: 5 —> (dal 9′ st) CONTESSA: Il suo ingresso in campo coincide con la sferzata di energia che la squadra salentina riceve e che porta al meritato pareggio di Mancosu. Attento in chiusura, spinge con intensità, fluidità e tempismo lungo l’out di sinistra pennellando invitanti cross e confermando l’ottima impressione lasciata già nella sfida in Coppa Italia a Matera. VOTO: 6.5

Esultanza Mancosu CosenzaMANCOSU: Veste anche stavolta i panni di salvatore della patria togliendo dagli impicci il Lecce, Padalino e se stesso in una serata caratterizzata da una preoccupante mancanza di idee e di lucidità nell’impostare manovre in grado di superare il muro difensivo degli uomini di Roselli. Come un motore diesel, ci mette un po’ a carburare poi, con una poderosa conclusione, supera Perina e dà la carica alla sua squadra ed al pubblico che iniziano a credere nella vittoria. L’impresa resta solo nelle intenzioni, ma lui si conferma l’elemento di maggior spessore e qualità del centrocampo giallorosso. VOTO: 7

FIORDILINO: Preferito ad Arrigoni per guidare il Lecce nella zona nevralgica del gioco, ripete errori ed atteggiamento già mostrati a Matera in una partita abulica e caratterizzata da troppi palloni persi. Si riprende un pizzico nella ripresa, ma si tratta comunque di poca roba. Probabilmente gli si stanno dando delle occasioni nel momento in cui la forma non è proprio delle migliori, così come quella di tanti altri suoi compagni ed entrare e fare subito bene diventa impresa proibitiva. VOTO: 5

LEPORE: Il capitano è il simbolo di un gruppo che cerca di ovviare al momento di scarsa brillantezza con la voglia e l’impegno, ma la troppa foga spesso porta a risultati opposti. Si intestardisce in cross puntualmente imprecisi e nel cercare inutilmente l’uno-due con i compagni che gravitano attorno a lui. Torna fin davanti alla linea difensiva per prendersi palloni da far giocare togliendogli a qualche altro giallorosso. Uno degli ultimi ad arrendersi all’evidenza. Molto meglio quando viene finalmente spostato ad agire da esterno di centrocampo nel 4-2-4 ridisegnato da Padalino in corsa.  VOTO: 6

DOUMBIA: Troppo spesso fumoso ed avulso dalle dinamiche di gioco salentine. Inizia a sinistra nel tridente d’attacco leccese per poi arretrare sulla linea di centrocampo quando Padalino cambia modulo. È solo in quel frangente che si accende un minimo e fa vedere qualche buona giocata. VOTO: 5.5 (dal 31′ st) VUTOV: Nonostante si puntasse a centrare il risultato pieno, dalle sue parti arrivano pochissimi palloni e lui trotterella accentrandosi dalla destra verso il centro dell’area di rigore cosentina già intasata alla ricerca di un guizzo e di un’occasione che però non arrivano mai. VOTO: 5.5

TORROMINO: Con la prova offerta contro i rossoblù ha fugato i residui dubbi che non sia lui l’alter ego di Caturano. Il ruolo di attaccante centrale non fa per lui e vaga come pesce fuor d’acqua per larghi tratti del match. Poco servito ed in evidente difficoltà nel fare i movimenti tipici che ad una prima punta vengono naturali, con l’ingresso di Persano sembra trovare una dimensione più consona alle sue caratteristiche tecniche. Si divora nel finale il possibile pallone del successo calciandolo però male da ottima posizione. VOTO: 5

PACILLI: Pimpante e reattivo come sa spesso essere, finisce con l’innerrvosirsi per diverse decisioni arbitrali che concedono agli ospiti di giocare duro su di lui. Viene poi ammonito e perde man mano di concretezza. Padalino gli aveva chiesto di assistere meglio e duettare con Torromino ma ciò avviene di rado ed il tecnico lo richiama in panchina per scelta tecnica e tattica, anche se il “Via del Mare” fischia sonoramente la sua sostituzione. VOTO: 5.5 —> (dal 9′ st) PERSANO: Con lui in avanti la manvora giallorossa diventa più ariosa ed avvolgente, permettendo a Torromino di trovare qualche spiraglio in più. Cicca maldestramente una grossa occasione da gol in piena area cosentina calciando alle stelle da ottima posizione. VOTO: 5.5

All. PADALINO: La mancanza di vittorie inizia a pesare sul rendimento di una squadra che punta dichiaratamente alla promozione. Negli ultimi quattro incontri il suo Lecce ha raccolto appena tre punti: una media tutt’altro che invidiabile e che non può essere accettata col sorriso sulle labbra affermando che simili gare è più facile perderle che vincerle. Non approfittare per l’ennesima volta del rallentamento delle altre concorrenti al salto di categoria è un peccato che potrebbe essere pagato a caro prezzo. Questa è una squadra che sta palesando limiti tecnico-tattici da non poter essere sottovalutati o taciuti. La voglia di alcuni giocatori e gli episodi favorevoli non possono bastare a camuffare una costruzione di gioco spesso prevedibile, lenta e farraginosa. Il periodo di appannamento che Arrigoni sta pagando con la panchina non è frutto di demeriti del calciatore, come pure le difficoltà incontrate da Lepore sono sempre più evidenti. Nel post-match dichiara che il 4-3-3 non è un assetto da utilizzare con intransigenza e che si sta provando, sia pure poco, il 4-4-2 (o 4-2-4) per tentare di uscire dall’impasse del momento. Di certo, urge trovare soluzioni e schemi in grado di far tornare a volare il suo Lecce proprio ora che il campionato è in un momento cruciale visti gli impegni che attendono i giallorossi a partire da domenica prossima in casa della capolista Juve Stabia. VOTO: 5.5

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