lecce-virtus-francavillaLECCE (di Gavino Coradduzza) – A fine partita ho chiesto a Pasquale Padalino se c’è il pericolo delle vertigini da primato in classifica: “Questa domanda me la devi fare tra parecchi mesi…“, è stata la sua immediata risposta. Ha ragione lui, anche se il rotondo risultato ottenuto ai danni di un più che discreta discreta Virtus Francavilla indurrebbe a tagliare i cavi di ancoraggio dando via libera alle eccessive esaltazioni. Vittoria meritata, giusta anche nel punteggio, propiziata da tre gol di Torromino. Andiamo a vedere come si è srotolata la serata: non manca niente a questo derby salentino: i soliti quasi 13.000 sugli spalti colorati di giallorosso, una buona ed euforica presenza di tifosi ospiti, terreno in perfette condizioni, temperatura ideale; manca soltanto qualche (più di qualche) lampada sulle torri dell’impianto di illuminazione, ma sono in pochi ad accorgersene chè una splendida e gigantesca luna sopperisce abbondantemente.

Brividi di rabbia già al 2° di gioco: la difesa ospite cincischia oltre il consentito, Caturano ha la palla su un vassoio d’argento ma riesce incredibilmente a far esplodere… un liscio planetario; altra buon occasione quella quella che capita a Lepore subito più tardi: la palla si trasforma in una tenera telefonata al portiere ospite. Non è a dire che sull’altro versante si pasticci di meno; si pasticcia sì, ma non così clamorosamente… La partita è comunque saldamente nelle mani del Lecce, mentre il Francavilla si preoccupa prevalentemente di arginare o poco più; e ci riesce bene anche con una discreta mano della buona sorte, giacchè Caturano e Lepore non sono abituati a gettare al vento occasioni tanto favorevoli; ma si rifaranno con una buona prestazione nel corso della partita. Le cose vanno di lusso per gli ospiti fino a quando (16°) Torromino non entra in area palla al piede e con una serpentina delle sue si libera anche del portiere ed infila in rete la palla del vantaggio. Poichè si tratta di derby, è naturale attendersi una qualunque reazione da parte della Virtus, (la reazione dovrebbe far parte delle… virtù). Un embrione di reazione c’è, ma è come pretendere di ubriacare qualcuno stappando bottiglie di gazzosa.
lecce-v-francavilla-calcioIl Lecce continua a cavalcare a tutto campo, fa girare la palla, trova soluzioni che in qualche modo sembrano vere novità (Mancosu abile cucitore tra le linee). Non  è la solita routine che pure ha prodotto tanti successi e relativi punti in classifica, però il congegno di puntamento è appannato e l’uno a zero rimane tale. Drudi non fa rimpiangere Cosenza, Mancosu, come già detto, collega alla sua maniera le linee giostrando ad ampio respiro davanti a Tsonev (questo ragazzo è qualcosa di più di un semplice costruttore di centrocampo; sa fare anche il mastino, quando occorre) e Arrigoni, alle spalle delle punte; sulla sponda destra dobbiamo registrare la crescita di Lepore tendente ad allargarsi sulla fascia come da indole, ma con tempismo e misura. Alcune sue sponde di tacco sono veri e propri colpi da biliardo.
espulsione-mauro-melusoLa ripresa si apre con il nuovo urlo dei quasi tredicimila: “Mannaggia, nooooo!” che accompagna l’espulsione di Mauro Meluso per vibrate proteste (non senza giustificazione, pare ai più) e la nuova occasionissima con palla spedita in Curva Nord da Lepore. Partite come questa, ma anche come tante altre, devono essere chiuse arrotondando il punteggio, giusto per evitare sorprese e batticuore fino al 90°… Non basta confidare nella supremazia del gioco, non basta il superiore tasso tecnico, non basta creare occasioni come se uscissero da una catena di montaggio; tutte ottime cose, s’intende, ma la classifica si rimpingua con i punti e non con gli elogi oggi certamente meritati. “Dunque, non è proprio il caso di menare il can per l’aia – avrà ragionato Torromino – andiamo al sodo, rompiamo gli indugi“. E così il buon Torromino raddoppia.
esultanza-torrominoUn fallo di reazione riduce poi il Francavilla in inferiorità numerica, ma il Lecce, a risultato ormai inscatolato, non intende assatanarsi; dà la sensazione di voler, diciamo così, vivacchiare fino alla conclusione della partita, salvo… Torromino che dipinge una vera e propria magia in area e fulmina Casadei sul primo palo: bellissimo! Mi piace ricordare la gara di Nzola tra gli ospiti: un ragazzone magari un pochino grezzo, ma possente e generoso: da solo ha smazzato quasi per l’intera partita sobbarcandosi la gran parte del lavoro offensivo del Francavilla. Gli ultimi dieci minuti contano relativamente perchè i giallorossi, con Maimone, Capristo e Fiordilino che rilevano Tsonev, Torromino e Mancosu, si limitano a dare una rinfrescatina agli schemi di Padalino e a dar modo ai meno utilizzati di mostrare le proprie qualità… Cade il Foggia sotto i colpi della Juve Stabia: ecco perchè ho chiesto a Pasquale se c’è pericolo di… vertigini!
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