Lecce day afterLECCE (di Pierpaolo Sergio) – C’è un clima strano, ma non certo (ahinoi) nuovo, nel “day after” dell’eliminazione del Lecce dai play-off. A distanza di ore dalla sconfitta anche nel retour-match dello stadio “Zaccheria“, la squadra, i suoi dirigenti e la tifoseria tutta oggi si leccano ancora una volta le ferite che questa quarta stagione in Lega Pro ha lasciato in eredità. Una stagione nata male, poi conclusa non certo come ci si sarebbe aspettati e che ora si ripassa mentalmente in rassegna per cercare i punti di snodo che hanno portato al negativo (parlando di traguardo fallito) risultato  finale.

Mister Braglia con Papini

In giro c’è chi schiuma rabbia contro Piero Braglia, l’allenatore con un carattere rude e da vero toscanaccio, reo per molti di aver dato al Lecce un gioco sparagnino e di aver puntato sempre su un ristretto gruppo di fedelissimifino a sfiancarlo. C’è chi invoca l’intervento di forze soprannaturali per spezzare l’incantesimo di cui la forrmazione salentina pare vittima. Poi c’è pure chi di fare vittimismo non ne vuol proprio sapere e chiama già a raccolta quanti hanno davvero a cuore questi colori per ripartire con rinnovato entusiasmo e convinzione di poter centrare la promozione l’anno venturo. Non mancano, ovviamente, i disfattisti che gettano via acqua sporca con tutto il bambino e che attaccano la dirigenza, accusandola di non voler andare in B. Roba da poter scrivere un intero bestiario di amenità…

Non ultimi, abbiamo registrato anche gli stati d’animo affidati a facebook del vicepresidente giallorosso Corrado Liguori e del capitano in pectore di questo Lecce, ossia Checco Lepore; le loro sono state parole di ringraziamento per coloro che hanno sempre e comunque sostenuto la squadra, voglia di ricominciare subito a mettersi all’opera per dimostrare al mondo che anche alle nostre latitudini si può tornare a vedere e fare calcio di altra categoria.

Tundo Sticchi Damiani Liguori
Enrico Tundo, Saverio Sticchi Damiani e Corrado Liguori

Allo stesso tempo, non passa però inosservato il silenzio ufficiale da parte dei vertici del club dai quali ci si attende ora un consuntivo di fine anno, un rendiconto di ciò che è andato per il verso giusto e di ciò che non ha funzionato. Inutile aspettarsi dichiarazioni ad effetto, decisioni figlie dell’emotività e degli eventi negativi che hanno colpito il Lecce da un mese e mezzo a questa parte. Semmai è giunto il momento di serrare le fila e mostrarsi compatti e combattivi come si aspetta il popolo giallorosso. È soprattutto ai supporters sempre presenti, ai più sfegatati, che la società deve delle risposte in linea con l’atteggiamento avuto per tutta la stagione, ossia di assoluta apertura e trasparenza per fugare i chiacchiericci da bar, le presunte verità scottanti di cui alcuni sono eterni depositari ed i commenti più strampalati che tengono banco in queste ore ed in un periodo in cui, soprattutto, non ci sarà più il calcio giocato a occupare le giornate di tifosi ed addetti ai lavori…

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