Lecce squadra esultaLECCE (di Tiro di tacco) – Lecce, nell’imminenza dei play-off, non è tempo per fare bilanci o forse… sì! Alzi la mano chi, interrogato a settembre del 2015, non avrebbe considerato quasi come un successo il terzo posto nella stagione regolare. Società nuova, rosa parzialmente rinnovata tecnicamente, nuovo mister e nuovi metodi. Non è facile per nessuno. Se poi sei anche un’ex “decaduta” tutto può complicarsi, le attese-pretese diventano un’arma a doppio taglio. A settembre erano tre le formazioni ritenute dagli esperti favoriteper la promozione diretta: Benevento, Foggia, Matera; seguiva poi un gruppetto di squadre tra cui il Lecce e la Juve Stabia. L’incognita-Catania, poco incognita allora perché tutti dicevano fosse la squadra da battere ai play-off e non a caso alla quarta di campionato i siciliani erano primi in classifica virtuale ed avevano azzerato l’handicap della penalizzazione in classifica per poi sciogliersi (chissà perché) nel corso del tempo. Come ogni anno, come accade con le tasse, c’è stata la solita sorpresa, (chi si diletta nei pronostici non può mai prescindere dalla sorpresa) che, dal mio punto di vista, è stata la Casertana.

Piero Braglia occhiali bluIl campionato 2015/’16 per il Lecce inizia tra infortuni e nuovi inserimenti, forma fisica da ritrovare (vedi Cosenza, Curiale), scelte societarie (vedi Abruzzese, Legittimo) e formazione da quadrare. Si stenta molto e così c’è il cambio in panchina, “indice oggettivo” che si è sbagliato, oppure che, se vogliamo, non ha funzionato come si sperava. Dunque cambio del mister, rientro di alcune pedine, la forma che sale, il carattere (aspetto fondamentale in cui mi sono sempre soffermato) si manifesta,Carletto” Braglia riesce a trarre il massimo da questo gruppo, almeno sino alla partita contro il Matera, gara spartiacque nella quale il Lecce meritava nettamente la vittoria ed invece ne è uscita una sconfitta. Questo è il Calcio, ci sta. Da allora la squadra sembra o meglio sembrerebbe perdere il suo fondamentale migliore, il carattere, il fattore “Carletto” incomincia a latitare, sono reali le problematiche sotto-porta, causate forse da quell’idea di cercare di vincerne dieci per 1-0 o forse frutto di annate negative in cui tutto gira male in fase realizzativa, fatto sta che il concreto sogno di giocarcela direttamente “sino alla penultima” svanisce a favore di chi il campionato lo ha vinto meritatamente come da pronostico.

IMG_4336In conclusione, noi abbiamo fatto il nostro; chi ha operato, dalla società, ai tecnici, ai calciatori, non ha deluso le aspettative che non potevano esserci visto da dove si era partiti. Questo è il mio pensiero se, oltre ad essere tifoso, voglio essere onesto intellettualmente. Finisco con un pensiero diretto a Piero Braglia che mi gira in testa dopo aver visto un’intervista su una tv locale. Caro mister, ha fatto bene, gliene do atto, non so però con chi ce l’aveva con le sue critiche all’ambiente, ma credo che adesso la cosa fondamentale è che ritorni ad essere “Carletto” perché i suoi/nostri ragazzi hanno bisogno di lei; il sostegno dell’ambiente non è mai mancato, se per ambiente ci riferiamo a chi viene allo stadio per passione. Forza Lecce!

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