esultanza Lecce maglia bianca a CosenzaLECCE (di Pierpaolo Sergio) – Le pagelle di Messina-Lecce racchiudono tutto l’amaro del probabile addio ai sogni di gloria della formazione salentina che anche contro i peloritani ha palesato evidenti limiti di tenuta fisica e mentale non andando oltre un inutile (almeno per ora) 1-1. Neppure l’essere passati in vantaggio su opinabile penalty concesso dall’arbitro ai leccesi per un fallo su Caturano è bastato alla truppa di Braglia per portare a casa un successo che la tifoseria (ma non solo quella…) attendeva per capire se questa squadra avesse ancora ambizioni, birra in corpo e carattere per puntare alla promozione diretta in Serie B. Ne è venuta fuori un’altra incompiuta che se sconfitta non è, ci va molto vicino. In ombra Doumbia, Sowe e Moscardelli, come pure altri loro compagni. In positivo si segnala la caparbietà di Lepore, l’approccio di Caturano e la voglia dimostrata da Carrozza.

  1. BLEVE: Scende in campo a sorpresa per l’indisponibuilità di Perucchini e nel primo tempo si esalta su una conclusione da lontano dell’ex Gustavo che devia di pugni in angolo. Sul gol non pare esente da colpe nella scelta dell’uscita su Tavares che lo beffa con un tocco morbido. VOTO: 5.5
  2. ALCIBIADE: Non è lo stesso giocatore brillante e attento di qualche settimana fa. Sbanda quando la retroguardia leccese viene puntata da gli attaccanti del Messina non dando l’impressione di essere particolarmente sul pezzo. VOTO: 5.5
  3. LEGITTIMO: Inizia benino la sua gara e si propone per tutto l’incontro in avanti per cercare di rifornire l’attacco giallorosso di palloni giocabili. È però in fase difensiva che palesa lacune ed amnesie come in occasione del pareggio dei padroni di casa in cui si addormenta come i suoi compagni di reparto. VOTO: 5.5
  4. PAPINI: Al rientro dal turno di squalifica prova a dare geometria alla manovra del Lecce ma non è propriamente nelle sue corde e si fa apprezzare maggiormente quando cerca la via del gol che sfiora nel primo tempo con una staffilata dal limite che sibila a fil di traversa. VOTO: 6
  5. COSENZA: Per buona parte del match si erge a solito frangiflutti davanti a Bleve, poi cala di rendimento ed il Lecce prima subisce la rete del pareggio e poi continua a ballare tremendamente nel finale di gara pur contro un modesto avversario che lamentava almeno 10 defezioni. Non lucido come dovrebbe, si fa pure ammonire. VOTO: 5
  6. ABRUZZESE: Più reattivo del compagno di reparto Cosenza, si propone anche in avanti per sfruttare i suoi centimetri sui corner battuti ma sui quali non trova mai il modo di rendersi pericoloso. In difesa si arrangia su Gustavo e Tavares, ma va in barca su Cocuzza a gara quasi chiusa quando il Messina rischia addirittura di vincere la partita. VOTO: 5.5
  7. LEPORE: Quando c’è da soffrire e non gettare mai la spugna lui è sempre in prima fila a dare l’esempio. In pochi in realtà lo imitano e spesso pare predicare nel vuoto. Nonostante la forma non sia smagliante, fa da pendolino per tutti e 95 i minuti di gara e segna su rigore la sua quinta rete stagionale che non basta a regalare una gioia a sé ed alla tifoseria che lo ama. VOTO: 7
  8. SALVI: Anche oggi appare inspiegabilmente nervoso. Sarà che sente le partite in maniera particolare, ma la sua irruenza finisce più col danneggiare egli stesso che apportare vantaggi. Si fa comunque in quattro per la causa comune e lascia il terreno di gioco solo perché Braglia tenta di dare un po’ di fosforo al centrocampo con l’innesto di Lo Sicco. VOTO: 5.5 —> (dall’80’) LO SICCO: Mossa della disperazione da parte del tecnico leccese che lo butta nella mischia sperando che dai suoi piedi possa arrivare quel suggerimento inutilmente e vanamente atteso per l’intero match da parte degli altri compagni. Troppo poco però il tempo a disposizione per fare il miracolo. VOTO: S.V.
  9. MOSCARDELLI: Continua ad apparire come un leone in gabbia che vorrebbe spaccare il mondo ma che alla fine resta con un pugno di moscehe in mano. Lotta da solo in mezzo alla difesa messinese, anche se di assist buoni per andare in rete non ne vede neppure l’ombra. Crea da sé le poche palle-gol, ma spesso le disinnesca altrettanto in prima persona. VOTO: 5
  10. SOWE: Una chance per mettere in difficoltà il suo allenatore nelle future scelte l’ha avuta e si può tranquillamente affermare che l’ha fallita. Non incide minimamente sull’esito della disfida e si divora un gol tutto solo davanti al portiere avversario agevolando il recupero di un difensore siciliano che gli devia il tiro in angolo. VOTO: 4.5 —> (dal 60′) CATURANO: Ancora un approccio ottimo al match da subentrante. Sembrava destinato a partire titolare, invece inizia dalla panchina per poi entrare e guadagnarsi con mestiere il rigore che poteva regalare al Lecce il gusto di continuare a sognare la B diretta. Si mangia però un altro gol di testa da pochi metri dalla linea di porta e lì si spegne anche la possibilità di andarsi a giocare il tutto per tutto a Benevento. VOTO: 6
  11. DOUMBIA: Sulla carta è un esterno agile, veloce, in grado di puntare l’uomo e creare superiorità. Nei fatti resta tutta potenzialità e mai realtà, offrendo l’ennesima prestazione incolore ed impalpabile. I cambi di fascia con Sowe non sortiscono alcun effetto ed esce senza lasciare traccia del suo passaggio al “Franco Scoglio” come troppe volte gli succede. VOTO: 4.5 —> (dal 75′) CARROZZA: Ci mette almeno buona volontà e prova a dribblare l’avversario. Entra in campo quando molti dei suoi compagni sono già stanchi e non hanno la necessaria lucidità per parlare il suo stesso linguaggio tecnico, magari avrebbe meritato di partire tra gli 11 iniziali. VOTO: 6.5

All. BRAGLIA: Alla vigilia della sfida in Sicilia aveva dichiarato di voler e dover tentare di dare una scossa alla sua formazione. Per quanto visto al cospetto di un Messina che non aveva nulla più da chiedere al campionato, infarcito di giovani e di gente che non è che smaniasse per lottare su ogni pallone, si può dire che il tentativo è, ahinoi, fallito. Il Lecce torna a casa con un pareggino che lascia il broncino (ipse dixit) a tutti, ma in particolare a chi ancora continua a non trovare posto in squadra, soprattutto vedendo il rendimento di chi invece trova inspiegabilmente una maglia d titolare. VOTO: 4.5

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